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10/12/2016. Coppa del Mondo. Pinturault continua la striscia

Autore di due manche perfette, tiene a bada Marcel Hirscher (secondo) e un ritrovato Kristoffersen (terzo)

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

Val d’Isére, 10/12/2016. Sull’altra faccia del comprensorio francese, quella di Bellevarde, sulla pista Olimpica, lo slalom gigante odierno parla ancora francese. Alexis Pinturault bissa Soelden, vince con due manche perentorie, colme di precisone e feeling, come nessun altro è stato in grado di fare. Nemmemo Marcel Hirscher, con il suo stile diverso e improntato maggiormente all’uso di forza, che comunque non molla un colpo, ospite fisso sul podio, questa volta secondo.

Il resto dello squadrone francese, orfano di Thomas Fanara (appena operato ai legamenti) e dopo una prima manche quantomeno difficile, tiene il passo solamente con Mathieu Faivre, nono al termine.

In Casa Austria, dietro re Marcel, tornano a farsi notare gigantisti puri come Philipp Schoerghofer (6°) e giovani talenti come Roland Leitinger (11°).

I tedeschi Stefan Luitz e Felix Neureuther, secondo e sesto sul primo ostico tracciato disegnato dal proprio coach nel segno delle aritmie, hanno tenuto sul traguardo finale chiudendo rispettivamente al quinto e quarto posto.

Henrik Kristoffersen ancora una volta non convince nella prima manche (solo 14°) ma si riabilita con un’ottima seconda frazione e, nella giornata che definisce una volta per tutte la fastidiosa situazione delle sue sponsorizzazioni (Redbull vs. Telenor), torna sul terzo gradino del podio.

Casa Italia
Inutile dire che le cose non vanno. L’allontanamento di Steve Locher dal ruolo di responsabile delle discipline tecniche è solo l’ultimo atto di un percorso a ostacoli che il coach Max Carca ha iniziato lo scorso anno, assumendo l’incarico di capo allenatore maschile con un mandato in bianco di tre anni. Oggi a metà del suo compito, il tecnico azzurro si ritrova con un settore velocità decisamente competitivo e vincente, mentre in gigante e slalom si stenta a confermare quanto di buono gli atleti dimostrano in allenamento.

Proviamo a dare i voti agli azzurri nella gara di oggi (in ordina di classifica):

  • Manfred Moelgg 7,5 (9 carattere, 6 prestazione): 13° al termine e primo degli azzurri, leader indiscusso della squadra. Se i più giovani avessero la metà della sua motivazione, avremmo vittorie seriali;
  • Riccardo Tonetti 6,5 (7 motivazione, 6 prestazione): questa volta scatta la “sindrome” della prima manche, invece della seconda. Parte male e accusa (25°); poi nella seconda si riprende e risale fino alla 16° posizione. Ha reagito;
  • Florian Eisath 6 (7 motivazione, 5 prestazione): l’altoatesino non molla mai, e questo è bene, ma il gap tecnico/fisico con i migliori è ormai evidente e difficilmente colmabile. Ci prova nella seconda e da 30° chiude al 17° posto;
  • Luca de Aliprandini 5,5 (4 tattica, 7 carattere): fresco e pimpante fisicamente, incappa ancora in troppi errori anche dettati da troppa irruenza. Nella seconda ancora di più e fa un passo indietro, da 20° a 23°;
  • Roberto Nani 4 (4 carattere, 4 prestazione): non ci sono giustificazioni per questo giovane che ha talento ma non lo dimostra quasi mai. Male nella 1 manche (26° con errori grossolani), peggio nella seconda fino a uscire di scena. Urge maturazione;
  • Gli altri azzurri n.c.: “missing in action”

Un bilancio triste, ma realistico. Il nostro gigante necessita di una sorta di rifondazione, tecnica senza dubbio, ma io sostengo anche sul piano della preparazione atletica. Troppe volte si nota un calo di tenuta da metà gara in giù, lacune fisiche dovute a scelte personali degli atleti in fatto di allenamento, non sempre supportate da adeguato riscontro scientifico.

Il tecnico elvetico Steve Locher, esautorato dal suo incarico di allenatore dei gigantisti azzurri proprio in questi giorni, aveva parlato di una sorta dianarchiagestionale da parte degli azzurri. Che ci sia del vero?


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