Lo skyrunning (ma tanti lo scrivono anche staccato) è la “corsa nel cielo”. Il termine raggruppa, infatti, diverse tipologie di gare che si svolgono in alta quota, raggiungendo e superando talvolta anche i 4000 metri, prevalentemente fuori strada, lungo percorsi di alta montagna caratterizzati da terreno sconnesso, eventualmente anche con tratti innevati o ghiacciati, di difficoltà alpinistica contenuta.
Insieme al trail running, lo skyrunning è un tipo di corsa in montagna che raccoglie sempre più appassionati e soprattutto sempre più pubblico. Alcuni campioni di skyrunning hanno raggiunto una fama che è andata ben oltre la cerchia degli adepti: è il caso di Kilian Jornet Burgada, per fare solo uno dei nomi possibili.
Le discipline dello skyrunning si dividono in 3 macro categorie: Sky, Ultra e Vertical. Nella prima rientrano le skyrace e le skymarathon, con dislivelli minimi rispettivamente di 1200 metri e 2000 metri.
Con le gare Ultra Marathon si passa a percorsi più lunghi, superiori ai 52,5 km, e con dislivello minimo di 2500 metri o addirittura di 5000 metri nella tipologia XL. Infine le gare Vertical Kilometer (Km Verticale in italiano) sono quelle con percorsi di mille metri con pendenza media minimo del 25%, in alcuni tratti oltre 33%.
Nel 2008 è nata una Federazione internazionale di Sky running che ogni anno seleziona un circuito di gare che costituiscono le Skyrunner World Series.
Foto: la famosa gara di skyrunning del Trofeo Kima (foto pagina Facebook Trofeo Kima)
