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Gravel bike: cosa sono?

Potenzialità, caratteristiche tecniche e storia delle "bici da ghiaia"

Alice Dell'Omo Scritto il
da Alice Dell'Omo

Islanda con gravel bike. Photo: Marc Gasch/XPDTN3 Israele con gravel bike. Photo: Marc Gasch/XPDTN3 Gravel style al Tuscan Gravel Road Race, ph Claudio Marinangeli Gravel bike al Tuscan Gravel Road Race, ph Claudio Marinangeli Tuscan Gravel Road Race, ph Claudio Marinangeli

Adatte per pedalare su “strade bianche“, le gravel bike (letteralmente “bici da ghiaia“) rappresentano una via di mezzo tra la bici da strada, delle quali possiedono il telaio, il manubrio e il diametro delle ruote, la mountainbike, delle quali hanno il disegno tassellato tipico dei copertoni e alcune caratteristiche della componentistica, e le bici storiche, delle quali copiano spesso il materiale di costruzione, le geometrie comfortevoli (sicuramente meno “race” delle bici road) e la guidabilità. Non sono inoltre da confondere con le Ciclocross (CX): simili ad un primo sguardo, presentano differenze tecniche.

Come abbiamo spiegato nel nostro precedente articolo Che cos’è il movimento gravel?, negli ultimi tempi si sente sempre più parlare di questa “disciplina”. Il gravel è nato alcuni anni fa negli Stati Uniti, dove ha trovato larga diffusione grazie alla particolare viabilità secondaria americana, caratterizzata da chilometri e chilometri di strade non asfaltate, di ghiaia appunto. Dove, chi voleva percorrere lunghe distante in leggerezza, aveva bisogno di una bici con determinate caratteristiche: copertoni tassellati, un telaio adatto alle lunghe percorrenze con una “struttura” road ma più confortevole e, perchè no, la possibilità di montare comodamente borse da viaggio.

In Italia questa filosofia, che per alcuni rimane una moda, sta pian pianino prendendo piede. Sono nati numerosi eventi e viaggi che hanno come tema centrale proprio il gravel e sempre più appassionati ne hanno fatto un vero e proprio stile di vita. Ebbene si, chi apprezza queste bici e vive in zone dove le strade bianche sono presenti e diffuse, ha la possibilità, più di altri, di poter capire le potenzialità di questa attività.

Gli amanti del gravel, della mobilità ecosostenibile molto spesso, infatti, non riescono più a fare a meno di queste bici un po’ road, un po’ MTB, dal fascino retrò, con le quali ci si può spostare e viaggiare comodamente.

Gravel bike: novità?

Quando sono nate davvero le gravel bike? Chi le ha inventate?

Le gravel bike, come abbiamo scritto, hanno un fascino retrò, che dalle bici amate dai nostri bisnonni hanno preso spunto. Girardengo, Guerra, Ganna pedalavano infatti su bici eroiche, resistenti, “pronte a tutto” e su strade non asfaltate, perchè a quei tempi, negli anni tra le due Guerre,  il ciclismo era così.

Al contrario oggi, l’evoluzione del mercato ha prodotto una super specializzazione, portando alla realizzazione di soluzioni tecniche/bici specifiche per ogni esigenza.

Un errore comune è quello di confondere le gravel bike con le CX (ciclocross). Le ciclocross sono bici più nervose delle gravel, con geometrie più race, meno stabili e meno comode. Inoltre il baricentro è più alto, in quanto una delle caratteristiche del ciclocross è quella di saltare gli ostacoli. Per quanto riguarda i copertoni, le CX di solito non offrono la possibilità di montarne di maggiorati, come quelli da 40 mm di sezione, che letteralmente non stanno all’interno del carro e che per regolamento possono arrivare fino a 35 mm.

Gravel bike: le caratteristiche tecniche

Quali sono le particolarità che caratterizzano una gravel bike?

Telaio

Il materiale con il quale è costruito il telaio delle gravel può essere l’alluminio, l’acciaio e il carbonio, anche se la leggerezza non è un valore determinante come nelle bici da strada. Le geometrie sono comode, poco race, il movimento centrale, e quindi il baricentro, è basso, per garantire stabilità.

Copertoni

I copertoni sono tassellati e più larghi di quelli di una bici da strada. Passiamo infatti dai 28 mm ai 38/40 mm di sezione.

Freni

I freni sono a disco poichè è fondamentale avere una buona frenata anche in caso di pioggia e fango, per non trascurare sicurezza e alte prestazioni.

Manubrio

Il manubrio è di solito meno esasperato di quello da strada. Molti scelgono di montare manubri stile “randonneur” per avere maggiore stabilità.

Potenzialità

Le gravel bike sono ottime bici per fare lunghi viaggi, magari in stile bikepacking, per percorrere le ciclovie italiane, i sentieri che costeggiano i corsi d’acqua, per chi pedala su strada ma sogna, di tanto di tanto, di lanciarsi in off road. Perché no, anche per i neofiti che cercano una bicicletta per fare un po’ tutto, per fare un po’ di attività fisica, per andare sulla pista ciclabile. Infine, potrebbero sostituire nel tempo le bici urban, le fixed, le single speed in città garantendo maggior sicurezza e stabilità anche sulle strade cittadine.

Credits Marc Gasch/XPDTN3

 


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