Come si sceglie la larghezza degli sci? Meglio gli sci larghi o meglio gli sci stretti? Quando optare per uno e quando per l’altro? Abbiamo visto che la lunghezza dipende dalle capacità dello sciatore, è così anche per la larghezza? Abbiamo chiesto di spiegarci quali differenze intercorrono tra un tipo e l’altro a Riccardo Stacchini, testatore di Outdoortest, Maestro di Sci a tempo pieno a St. Moritz e in Trentino, oltre a Telemark, Sci per disabili e docente ai corsi maestri sull’insegnamento dello sci ai bambini.
“Se la lunghezza dello sci si sceglie in relazione alle capacità e alle velocità tenute dal suo utilizzatore, la larghezza è tutto un altro paio di maniche. La larghezza di uno sci si sceglie in funzione del terreno su cui andiamo a sciare. Gli sci larghi si prediligono nei fuoripista perché galleggiano molto meglio in neve fresca, mentre lo sci stretto è più indicato per la pista, quindi su neve battuta.
Oltre al diverso galleggiamento sulla neve fresca, sci larghi e sci stretti si comportano diversamente anche in curva. Vediamo perché.
Quando scendiamo dritti, lungo la massima pendenza, lo sci appoggia piatto sulla neve. Quando invece curviamo poggiamo al suolo un spigolo (o lamina) dello sci, mentre si solleva di conseguenza lo spigolo opposto: ora, nel passaggio da una curva all’altra poggiamo prima su una lamina, poi ci appiattiamo a metà curva, quindi ci spostiamo sull’altra. Questo cambio degli spigoli si avverte molto di più con gli sci larghi rispetto agli sci stretti, cioè si impiega più tempo a fare lo spostamento di peso: un limite se utilizziamo lo sci largo in pista, ma un vantaggio se ci troviamo in neve fresca dove la larghezza generosa dello sci garantisce maggiore portanza.
Un trucchetto per divertirsi in neve fresca: al contrario della pista battuta, nel fuoripista si devono avvicinare i 2 sci per galleggiare meglio e per aumentare la base d’appoggio sulla sponda di neve che si crea in fase di curva.”
