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Maestri di sci italiani fuori dall’ISIA

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da Redazione outdoortest.it

Riportiamo il testo integrale del protocollo A.M.S.I. 57/15 con il quale la direzione nazionale dell’Associazione Italiana Maestri di Sci annuncia la decisione di fuoriuscire dall’ISIA (International Ski Instructor Association).

ISIA – IL PERCHÈ DELLA SCELTA
Dal prossimo 01/01/2016 l’Italia non farà più parte dell’ISIA.

È stata una decisione meditata, discussa a lungo ed anche sofferta, quella con la quale il Consiglio Nazionale AMSI (ricordo che per l’Italia è AMSI che può far parte dell’ISIA), con voto unanime di tutti i Consiglieri e/o loro delegati, ha deciso di uscire dall’ISIA dal prossimo 01/01/2016.

La stessa decisione è stata presa dagli altri due Paesi alpini, Francia ed Austria.

A causa della linea “politica” espressa dall‘ISIA sulla definizione dello standard di formazione del Maestro di sci ai fini di un eventuale riconoscimento del titolo straniero e, soprattutto in considerazione del comportamento dei vertici dell’ISIA, che molte volte ha assunto decisioni non condivise dal Presidium ISIA (Consiglio Direttivo), Italia – Francia – Austria, hanno deciso di uscire dalla stessa. Un terremoto, in quanto questi tre Paesi Alpini rappresentano circa il 50% degli iscritti.

Non era più accettabile l’atteggiamento dell’ISIA, contrario alla posizione che l’Italia, con Francia, Austria e tanti altri Paesi europei, sta sostenendo avanti la Commissione Europea con lo scopo di definire con chiarezza la professione del Maestro di sci professionista in ambito europeo. Ci sono importanti interessi che ruotano attorno alla professione e al riconoscimento della figura del Maestro di sci, per il quale il principio di libera circolazione deve essere rispettato, ma devono, altresì, essere rispettate le regole, che devono essere certe e devono prevedere per il professionista una formazione adeguata, sufficiente e certificata dagli organi competenti, su tutto il territorio europeo.

Non è da parte nostra, intendo AMSI – COL.NAZ, accettabile il riconoscimento di un titolo, fondato semplicemente sul possesso di una tessera che certifica, sulla carta, il livello di formazione. La Commissione Europea ha lavorato con i professionisti designati dai singoli Stati proprio per definire i contenuti della formazione e stabilire, per la nostra professione, la possibilità di godere del riconoscimento automatico (bollino Mou) con una formazione completa, comprensiva delle due certificazioni definite Eurotest ed Eurosécurité, nel rispetto della nuova Direttiva Comunitaria 2013/55/UE del 20/11/2013 nell’esigere le prove di formazione comuni (art. 49 ter) individuate nelle due certificazioni sopracitate.

Lo scorso 2 dicembre vi è stata una riunione a Bruxelles con i rappresentanti dei Governi dei singoli Paesi e la Commissione ha confermato che la stesura dell’Atto Delegato, con i contenuti di cui sopra, è in fase di definizione ed è precisa intenzione della Commissione stessa, renderlo attivo per la prossima stagione invernale 2016/2017. Questa è una notizia confortante proprio perché vi sono ancora oggi azioni di disturbo e contrarie ai contenuti dell’Atto Delegato, azioni promosse da alcuni Paesi dove la professione di Maestro di sci non è regolamentata ed, a volte, è intesa più come una sorta di semplice accompagnatore. In futuro anche questi Paesi, oggi contrari, saranno obbligati ad adeguare la loro formazione con gli standard stabiliti se vorranno godere del regime di libera circolazione con relativo riconoscimento automatico del titolo.

I vertici dell’ISIA non hanno tenuto in considerazione quanto gli Enti che rappresentano i Maestri di sci in Italia, AMSI-COL.NAZ.-FISI, insieme al Governo Italiano, stanno sostenendo a difesa della professionalità dei Maestri di sci, a difesa del lavoro che per molti di noi Maestri è la principale fonte di reddito ed a difesa del futuro dei nostri figli e dei nostri giovani.

Questo atteggiamento non era più accettabile proprio in prospettiva del nostro futuro e del futuro della nostra professione. Sappiamo benissimo che si gioca una partita importante anche dal punto di vista di flussi turistici ma sappiamo, altrettanto bene, che è doveroso, da parte nostra, difendere il nostro lavoro e cercare delle soluzioni ed accordi che siano però rispettosi delle regole e delle leggi che disciplinano con chiarezza la libera circolazione delle professioni in Europa.

Questo è il motivo che ci ha costretto, in perfetto accordo con il COL.NAZ, ad uscire dall’ISIA. Sappiamo che questa decisione potrebbe comportare il mancato riconoscimento dello sconto da parte dei gestori impianti a fune a quei Maestri di sci che si recano a sciare in alcuni Paesi esteri. Per questo, già da subito nell’autunno scorso, ci siamo attivati per spiegare la situazione all’Associazione Internazionale dei gestori impianti di risalita ed ai Rappresentanti italiani perché, di fatto, non esiste differenza fra il livello del Maestro di sci italiano in possesso del MOU, o comunque regolarmente riconosciuto (snowboard), ed il Maestro oggi in possesso del bollino ISIA.

Siamo fiduciosi che, quanto prima, anche gli impiantisti capiranno la situazione e riconosceranno l’agevolazione a tutti i Maestri di massimo livello. Lo sforzo che stiamo facendo va anche in questa direzione. ISIA è un’Associazione nella quale non è assolutamente necessario essere iscritti per poter svolgere la professione proprio perché non rappresenta a livello istituzionale la professione.

Siamo convinti che la decisione presa non poteva più essere rimandata e che era nostro preciso dovere, a difesa dei Maestri di sci Italiani, DECIDERE. Troppe volte, in passato, si è perso tempo in sterili ed inutili discussioni tutto a scapito della nostra categoria. Come AMSI siamo certi di aver fatto la cosa giusta a tutela dei Maestri di sci associati (e non) anche se, sappiamo benissimo, qualche piccolo fastidio per il mancato sconto sugli impianti lo abbiamo creato ma è un fastidio infinitamente irrisorio rispetto al rischio della partita che si sta giocando a livello Europeo con ricadute sulla professione.

Anche per questo nell’ultimo Convegno Nazionale Direttori di Sommacampagna dello scorso 21 novembre, alla presenza dei vertici dei Maestri di sci Francesi ed Austriaci, abbiamo spiegato qual è la situazione e la motivazione della scelta operata. Il rammarico, in quell’occasione, è che non tutti i Direttori erano presenti per capire e, quindi, poter meglio riportare e spiegare ai Maestri di sci con precisione e dovizia di particolari il perché di questa decisione.

È certo che, se i vertici ISIA modificheranno la loro posizione e cambierà il modo di gestire l’Associazione Internazionale, ci sarà il nostro impegno a rivalutare la decisione presa.
Siamo certi, infine, che i Maestri di sci nella veste di importanti operatori turistici delle nostre località montane sapranno sedersi ai tavoli con gli altri soggetti/operatori interessati, per trovare tutte le strade possibili per soddisfare la domanda turistica degli ospiti/sciatori che arrivano dall’estero.

Vi auguriamo una stagione invernale ricca di soddisfazioni e di fortune e giunga a tutti voi ed alle vostre famiglie il nostro più caloroso augurio di Buone Feste.

Il Presidente AMSI Maurizio Bonelli

I Vicepresidenti AMSI, Gianni Poncet e Luciano Stampa


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