Tecnica Forge si propone al mercato come una
vera e propria
rivoluzione. L'idea è geniale e semplice al tempo stesso. Per un'azienda come Tecnica, in possesso della tecnologia della
personalizzazione degli scarponi da sci da decenni, il passo è stato facile nel senso del trasferimento della suddetta tecnologia al mondo delle
calzature outdoor.
Ovviamente sono risultati necessari
anni di
studio e numerosi
adattamenti, per poter individuare i materiali e le soluzioni ottimali, affinché i pregi della personalizzazione potessero essere resi disponibili anche nelle calzature da trekking, il cui utilizzo è ben differente da quello degli scarponi da sci.
Oggi apprezziamo
Forge, uno
scarpone classico, con
tomaia realizzata in
pelle e tessuto, fascione gommato protettivo lungo il perimetro della scarpa,
sistema suola Vibram Forge con battistrada
Megagrip molto strutturato (tasselli extralarge rovesciati per aumentare il contatto della gomma a terra), tacco posteriore e intersuola (tripla densità) di rigidità complessiva media. Molto interessante il
profilo della
suola stessa, con evidente innalzamento anteriore (rocker) e tallone altrettanto smussato posteriormente a dare immediatamente l'immagine di una
rullata rotonda, continua, omogenea, priva di impatti fastidiosi al terreno.
Estremamente
ergonomico il
profilo posteriore della calzatura, arrotondato a contenere il tallone (suggerisce stabilità) e a proteggere il tendine d'Achille, per terminare superiormente con il collare abbassato posteriormente, per assicurare la massima mobilità e comfort del piede durante il cammino.
La
tomaia esterna appare
traforata in punta, in corrispondenza del tallone e dei malleoli. Si tratta di una soluzione che consente una aumentata ventilazione, necessaria per un modello pensato per un utilizzo estivo, posta esattamente in corrispondenza delle aree termo-formabili della scarpa, quelle che, sottoposte a riscaldamento e compressione, assumeranno l'esatta forma del piede.
Il
sistema di
chiusura è quanto di più semplice si possa immaginare.
Lacci molto
sottili, dalla superficie ruvida,
resistenti, attraversano passa-lacci del medesimo materiale creando pertanto un attrito che risulta molto efficace in fase di tensionamento, consentendo di non perdere il memoria della trazione esercitata, proseguendo poi verso l'alto in tutta comodità. Tre coppie di ganci autobloccanti completano l'operazione di chiusura che risulta molto pratica ed efficace e garantisce stabilità e tenuta per tutta la durata del cammino.
Durante l'
operazione di calzata ci rendiamo conto di un'altra
grande innovazione della
Forge: la
linguetta avvolgente a
spirale attorno alla tibia. In pratica la linguetta stessa non è altro che la continuazione della tomaia da un lato e, dall'altro, va a coprire come un guanto la gamba. In questo modo si evitano i fastidiosi spostamenti laterali della linguetta stessa, spesso causa di pressioni molto fastidiose che costringono l'escursionista a riposizionarla continuamente, dovendo sciogliere i lacci e ripetere la chiusura.
La termo-formatura
Si tratta di un'
operazione che viene
realizzata presso il
punto vendita specializzato. Il negoziante è dotato di una particolare strumentazione, un piccolo forno, e un sistema di speciali calze a pressione (con compressore), che nell'arco di circa mezz'ora consentono di intervenire sulla tomaia della scarpa, e sul sottopiede.
Dapprima il
sottopiede viene lasciato per circa otto minuti nel forno a 80°; una volta estratto, viene inserito in una speciale calza gonfiabile in cui viene posto il piede della persona. Il compressore gonfia la "calza" facendo aderire i contorni del sottopiede alla forma del piede stesso, mentre il peso della persona in piedi "disegna" il profilo della pianta sul materiale ammorbidito dal calore. Pochi minuti e otteniamo il sottopiede
personalizzato in ogni minimo dettaglio.
È ora la volta della
personalizzazione della
scarpa, che nel frattempo è stata lasciata nel forno ad ammorbidirsi. L'operatore inserisce il sottopiede nella scarpa che, una volta calzata, viene serrata con precisione. La scarpa viene poi inserita nella calza a compressione che viene gonfiata a dovere; l'utente resta in piedi per una decina di minuti, consentendo ai materiali di modellarsi attorno al proprio piede. A questo punto l'operazione è conclusa. Basta attendere 24 ore e la Forge può essere utilizzata nel suo primo trekking.
Sul campo
Per il nostro test abbiamo voluto iniziare con un
percorso di lunga durata (120 km), con
terreno vario (terra, sabbia, roccia) e lieve dislivello, per valutare soprattutto la capacità della Forge nel mantenere elevato il confort. Abbiamo percorso
5 tappe del Fishermen's Trail in Portogallo, a sud di Lisbona verso l'Algarve, con temperature variabili dai 12 ai 28 gradi.
Per l'intera durata del cammino le
condizioni di
alloggio del
piede si sono mantenute
ottimali, grande comodità, nessun punto di pressione, nessuna sensazione iniziale di sfregamento (situazione che normalmente sfocia in fastidiose quanto invalidanti vesciche). La tenuta dell'allacciatura è stata totale, chiusi i lacci al mattino, rilasciati a sera, senza interventi intermedi. Il piede, al termine dell'intero percorso, non ha dato segni di stanchezza e/o deterioramento.
Come da previsioni, la
rullata si è dimostrata
molto confortevole, soprattutto su terreni uniformi di media pendenza, in salita e discesa, dove poter sviluppare completamente il passo.
La
suola molto scolpita ha dato prova di
grande tenuta su
terreno instabile, rocce e la sua superficie complessiva ha offerto valido supporto su terreno soffice e cedevole (sabbia, dune).
La Forge è dotata di
membrana Gore-Tex, idrorepellente e traspirante e, pertanto, in presenza di temperatura esterna elevata, ha dato qualche sensazione di surriscaldamento; per contro, nei tratti bagnati, in erba alta, pozzanghere, guadi, ha garantito
totale isolamento.
Per concludere la prova, abbiamo utilizzato il modello in
ambiente alpino, nelle
Dolomiti di Brenta, nel
comprensorio della Paganella. Qui abbiamo ricercato pendenze, terreni irregolari, ghiaioni, attraversamenti instabili, ostacoli imprevisti. Lunghe salite, oltre i 1000 metri di dislivello e ripide discese, per valutare la stabilità antero-posteriore della scarpa.
Il
piede è rimasto
alloggiato al suo posto, grazie alla particolare
avvolgenza del
sistema tomaia-
linguetta che lo ha stabilizzato in modo molto efficace e piacevole. Le dita del piede non hanno impattato la tomaia, anche nelle discese su ghiaioni molto ripidi e con progressione "violenta". Negli
attraversamenti in mezza costa, a causa della superficie ampia della suola, abbiamo avvertito qualche destabilizzazione a livello della caviglia, sensazione attenuata però dalla conformazione anatomica del collare e dalla morbidezza del materiale.
Al termine del test, dopo
oltre 150 chilometri percorsi in ogni condizione, non possiamo che essere
entusiasti della
Tecnica Forge, un modello di calzatura capace di lasciarsi alle spalle tutti i luoghi comuni circa la scomodità degli scarponi da trekking, e l'inevitabilità di alcuni dei problemi più tipici e fastidiosi di chi cammina. Mezz'ora di lavoro in negozio, per la termo-formatura, vale davvero la pena avendo la certezza di ottenere in cambio centinaia di ore piacevoli sui sentieri dei propri trekking preferiti.