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La stagione del noleggio sci: chiusura anticipata ma conti in positivo

Intervista a Kurt Ladstätter, CEO della catena Rent and go, tra bilanci e prospettive del dopo Coronavirus

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

Neve al momento giusto e bel tempo nei week end sono stati il viatico di una stagione del noleggio sci 19/20, proiettata e diventare memorabile negli annali. Un Natale con i fiocchi per il comparto turistico (crescita tra + 12/17 %) su tutto l’Arco alpino (mentre l’Appennino ha vissuto in sofferenza a causa di scarse precipitazioni e temperature miti) e un altrettanto positivo mese di febbraio hanno fatto si che quelli che all’inizio erano da considerarsi esclusivamente promettenti segnali, si trasformassero nella quasi certezza di poter vivere un inverno tipo “anni 80”, con vendite (sci e scarponi) e noleggi alle stelle. Poi, sappiamo tutti cosa è successo.

Nei bilanci dei quasi 1000 noleggi di sci in Italia manca mediamente all’appello un terzo della stagione che, in soldoni significa il 20% del fatturato in meno. Una bella botta, si direbbe. Ma occorre andare ad analizzare in dettaglio i numeri per rendersi conto che, in realtà, le cose non sono andate poi così male. Anzi per nulla. Il forte flusso di clienti fin dall’inizio di dicembre, potenziato in modo addirittura imprevisto nei periodi di alta stagione, ha generato incassi record che hanno avuto, con il senno di poi, il merito di mettere la stagione in cassaforte. Nonostante la prematura chiusura degli impianti ai primi di marzo causa Coronavirus, sono stati infatti raggiunti valori di poco superiori a quelli della precedente stagione che, a sua volta, è stata migliore del 17/18. A consuntivo, quindi, c’è da essere soddisfatti, sebbene con un po di rammarico per non aver fatto l’en-plein.

 

Per saperne di più sull’andamento della stagione del noleggio abbiamo chiesto un parere al direttore di quella che in Italia è universalmente riconosciuta come la catena di noleggio sci di maggiore qualità, Rent and go. Kurt Ladstätter è un ax azzurro dello slalom di Valdaora (Bz), pupillo di Erwin Stricker, il “cavallo pazzo” della Valanga Azzurra, ideatore ormai 25 anni or sono del concetto di “noleggio di qualità” e fondatore della catena. A lui abbiamo posto alcune domande a consuntivo della stagione, ma soprattutto abbiamo voluto sapere qual è il sentimento dei noleggiatori riguardo alla programmazione del prossimo inverno che, al momento non è possibile prevedere. Dalle aziende produttrici di sci abbiamo raccolto l’informazione circa una frenata negli ordini di sci e scarponi per l’inverno 20/21 da parte dei noleggiatori, fattore che, se confermato, non potrà che generare una contrazione della produzione.

 

Ecco cosa ne pensa Kurt Ladstätter:


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