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Outdoor fly fishing: tutto quello che c’è da sapere

Gianluca Partel, autore dell'articolo, svela i segreti che rendono così affascinante la pesca a mosca

Alice Dell'Omo Scritto il
da Alice Dell'Omo

Nell’immaginario collettivo la pesca in acqua dolce viene rappresentata come un’attività monotona e statica che non crea apparentemente soddisfazioni o comunque si pensa che sia una pratica che stravolge la vita dei corsi d’acqua e l’ambiente e che rechi grave danno ai pesci.

Si crede che i pesci infatti, i quali una volta allamati, o verranno trattenuti dal pescatore, ai fini alimentari, o verranno rilasciati ma con una buona probabilità di lasciarci le penne, anzi in questo caso sarebbe più appropriato dire “lasciarci le pinne”!

Lo stereotipo non trova alcun fondamento e nulla di quello che si immagina il semplice “uomo della strada non pescatore” coincide con la realtà soprattutto per quanto riguarda la tecnica della pesca a mosca o “outdoor fly fishing”. Gianluca Partel, autore dell’articolo che proponiamo, scende nel dettaglio e ci racconta cos’è l’outdoor fly fishing.

Gianluca Partel autore dell’articolo ed esperto di fly fishing

Gianluca si presenta così: “sono un appassionato di montagna, natura e della vita outdoor: sono maestro di sci alpino e telemark, iscritto al collegio maestri di sci del Trentino con tre specializzazioni (lingua inglese, telemark e disabili). Esercito la professione con passione e dedizione da sette anni presso la Ski Area Alpe Lusia, Val di Fiemme, Trentino. Amo il mio mestiere e il contatto con le persone e dopo la lezione ( con i pochi abili allievi fortunati e quando ci sono le condizioni) adoro immergermi nella fresca polvere bianca dei pendii fuoripista non percorsi, alla ricerca di emozioni ed esperienze indescrivibili, in tecnica telemark o freeride. Dal 2017 sono accompagnatore di media montagna iscritto all’elenco del collegio guide alpine del Trentino.

Sono un appassionato pescatore nei torrenti di montagna e laghetti alpini, oltre che guida pesca- Trentino fishing guide. Sempre nell’ambito pesca sono anche guardapesca volontario dell’associazione “pescatori dilettanti Valle di Fiemme”.

Con Gianluca “proviamo a uscire dagli schemi ed analizzare ciò che affermavano gli antichi greci: la pesca intesa come vera e propria arte, ovvero l’arte alièutica”.

Cosa si intende per pesca a mosca e quali sono le tipiche specie ittiche che si possono catturare?

Pesca a mosca. Photo by Greysen Johnson on Unsplash

“Per “fly fishing” si intende una tecnica di pesca che si è diffusa soprattutto nel mondo anglo-sassone dal Medioevo ad oggi; presuppone l’utilizzo di una canna da pesca sottile e flessibile, lunga fino a 3-4 metri, con all’estremità una speciale lenza detta “coda di topo” avvolta in uno apposito mulinello, un tempo costituita di crine di coda di cavallo maschio intrecciate o di seta, oggi costituita da materiali sintetici.

La coda di topo è collegata con un tratto terminale di lenza in nylon con annessa un’esca artificiale, modellata dal pescatore stesso, simulante al meglio un insetto acquatico vivente sul pelo dell’acqua o a mezz’acqua. La perfetta presentazione dell’esca e quindi la riuscita della cattura, presuppone dei lanci particolari e dei volteggi in aria della coda di topo e raffinate manovre dell’esca stessa che richiedono destrezza, rapidità dei riflessi e attenzione tecnica da parte del pescatore.

I pesci preda tipici di questa tecnica sono i cosiddetti “salmonidi”: specie ittiche d’acqua dolce o anadrome che prediligono acque di ottima qualità, fresche e molto ossigenate non inquinate di fiumi pedemontani, torrenti, ruscelli e laghi di montagna, laddove la presenza antropica è limitata oppure presente ma con un ridotto impatto ambientale.

Stiamo parlando delle varie specie di salmoni, trote, salmerini, temoli presenti nei corsi e specchi d’acqua freddi mondiali soprattutto dell’emisfero boreale (anche se esiste qualche eccezione nell’emisfero australe come in Nuova Zelanda, Australia, Sud America).

Questi pesci sollevano un interesse globale per la loro pesca, proprio perché permette al pescatore di praticare la sua attività in contesti naturali molto particolari e affascinanti, dove raggiungono anche taglie notevoli e risultano molto combattivi durante il recupero.

Ma in che maniera è possibile convincere il precedente menzionato “uomo della strada non pescatore” ad indirizzarsi verso il mondo della pesca a mosca?

Esistono delle motivazioni specifiche a cui potrebbe essere interessato per allargare le proprie vedute?

Possiamo racchiudere la risposta in cinque postulati.

L’osservazione naturale è uno dei cinque postulati del fly fishing. Photo by Vidar Nordli-Mathisen on Unsplash

Osservazione naturale

La natura è come un libro aperto, basta leggerla e saperla interpretare.

Percorrendo a pesca un fiume, passeggiando lungo le sponde di un torrente o di un ruscello oppure sedendosi in riva ad un lago o costeggiandolo, si potranno notare molti interessanti dettagli.

Per esempio potremmo imparare a conoscere le varie specie di alberi, piante acquatiche e di fiori che crescono rigogliose vicino all’acqua (salici, ontani bianchi, verbasco, saponaria, tamerice alpina ecc..), quindi approfondire temi di botanica, oppure ci si può concentrare sulle pietre presenti sul greto del fiume, ipotizzando l’origine geologica delle rocce, del corso d’acqua e le alluvioni che lo hanno sconvolto, la differenza morfologica tra un ciottolo spigoloso ed uno arrotondato oppure scovare i diversi alvei antichi ormai abbandonati e prosciugati, dunque intuire la geologia del posto.

Oltre a questo, è interessante analizzare l’entomologia del luogo, scovando i principali insetti acquatici e moscerini che vivono lungo le sponde, sul pelo dell’acqua o a mezz’acqua, che rappresentano la maggior fonte alimentare della fauna ittica.

Scoprendo i segreti degli insetti locali, se riprodotti dal pescatore con delle imitazioni artificiali composte da penne, piume e fili di seta intrecciati montati su degli ami specifici, potranno essere il segreto per un’uscita di pesca di successo.

Il corso d’acqua non è soltanto la casa dei pesci ma anche di parte della fauna avicola e terrestre. Non è raro avere un incontro ravvicinato inaspettato con uccelli acquatici come cormorani, aironi, germani reali, merli acquaioli e altri, oppure cervi, caprioli, camosci, volpi, tassi, lontre e anche di serpenti come la natrice acquatica o di vipere!

Dunque andare a pesca racchiude tante materie varie, che vale la pena scoprire e conoscere.

Attività outdoor

Lo sport fly fishing è movimento e salute.

Gli spot di pesca possono essere i più vari e possono trovarsi in luoghi suggestivi vicini e lontani come in ripide scarpate, forre o profondi canyon scavati dall’acqua, ruscelli di montagna, laghi alpini incantevoli adagiati in conche rocciose modellate dagli antichi ghiacciai.

Per raggiungere questi ambienti è necessario camminare lungo ghiaioni e greti, sentieri montani, inoltrarsi in foreste, oltrepassare ostacoli e quindi implica fatica.

Arrivati sul luogo prescelto, a differenza di quello che si pensa, non si è mai statici, perché si dovrà procedere con i “waders” contro corrente guadando qua e là il corso d’acqua per arrivare a sondare al meglio i nascondigli dei pesci, irrobustendo così i muscoli delle gambe e sviluppando equilibrio e coordinazione. Si dovrà sorreggere e manovrare la canna da pesca con un arto e lanciare la coda di topo con volteggi in aria delicati per presentare al meglio ai pinnati l’imitazione sul pelo dell’acqua.

Anche la mente e i riflessi sono coinvolti, poiché ci si dovrà avvicinare al luogo desiderato con la massima cautela possibilmente alle spalle della preda, senza proiettare la propria ombra in acqua, nascondendosi dietro rami, frasche, massi senza fare movimenti improvvisi che possono compromettere la riuscita della battuta di pesca stessa anche per non spaventare l’eventuale fauna terrestre presente. Inoltre bisogna essere intuitivi e intelligenti a montare l’imitazione d’insetto giusta per la località magari osservando, mimetizzandosi, un pesce che sale in superficie per nutrirsi e che, se si starà attenti, potrà essere allamato e portato a riva con grande soddisfazione da parte del pescatore.

Si deve dunque intendere la pesca a mosca come un vero e proprio sport outdoor che coinvolge e fa bene al corpo e alla mente!

Approccio emozionale

Molti pescatori vanno a pescare tutta la loro vita senza sapere che non è il pesce quello che stanno cercando.

Rimanere per ore vicino o presso l’acqua con una canna da pesca in mano, suscita nel pescatore emozioni profonde, che se si manifesteranno di nuovo in futuro, avranno un effetto di “déjà vu”. L’occhio spesso si dirige verso la bellezza del contesto naturale bucolico, potendo così apprezzare il mutare dei colori delle piante e degli alberi nel corso delle diverse stagioni dell’anno, il rumore incessante dello scorrere dell’acqua, il canto degli uccelli, incontri inaspettati con la fauna, la brezza che accarezza il viso e il silenzio dell’ambiente.

Tutto questo tempo speso all’aria aperta permette al pensiero di svilupparsi e perciò è possibile trovare anche delle soluzioni ai dilemmi quotidiani che vanno oltre l’attività alièutica.

La pesca è una filosofia di vita, è come una corrente liquida, che trascina il pensiero ben oltre l’immaginazione!

Catch and release

Il più bel regalo che puoi fare ad un altro pescatore è rilasciare il pesce, cosicché anch’egli potrà percepire l’ebrezza della cattura e la fortuna di ammirare la preda.

La tecnica del “fly fishing” presuppone il cosiddetto termine anglosassone “catch and release”, che implica la cattura del pesce e il suo immediato rilascio nel suo habitat, con la massima cura e attenzione, dopo la rituale foto ricordo.

L’energica vibrazione della canna nel momento dell’abboccata, genera nel pescatore un’ebrezza ed un attimo sublime, una forte e improvvisa scossa adrenalinica che fanno aumentare il batticuore per qualche istante. La meraviglia del pesce a riva e la sua pronta liberazione lasciano un marchio indelebile nella mente.

Molti possono intendere questa pratica crudele, ma anche questo luogo comune va smentito.

Studi scientifici hanno dimostrato che, nelle are dedicate esclusivamente a questo sistema, il pesce si abitua ad essere ingannato perché avvezzo al rilascio e oppone minima resistenza alla trazione della lenza del pescatore durante la fase di recupero, per non consumare eccessivamente energie vitali. Ciò denota che anche i pesci hanno una relativa intelligenza.

L’utilizzo di imitazioni d’insetti montate su ami appositi privi di “ardiglione” (rientranza acuminata presente sulla punta dell’amo che evita la facile fuga della preda), che non rovinano la preda e che scongiura l’ingoio dell’esca stessa, ma solo una puntura sulla parte anteriore della ossea apertura boccale e labiale, già poco sensibile al dolore, fanno si che al pesce si arrechi il minor danno possibile.

A dispetto di altre tecniche di pesca, sopratutto quelle che prevedono l’utilizzo di esche naturali, possiamo affermare con certezza che la pesca a mosca è una tecnica poco invasiva per la fauna ittica, rispettosa e in armonia con l’ambiente naturale.

Viaggi e socializzazione

Ci sono sempre nuovi luoghi per andare a pescare e nuove pescatori da incontrare: per ogni pescatore, c’è sempre un nuovo luogo, un nuovo orizzonte da scoprire.

La pesca a mosca è una pratica d’élite, diffusa in tutto il mondo con una terminologia specifica propria di derivazione anglo- sassone, che all’orecchio dei meno esperti, può sembrare alquanto strana (wet fly, dry fly, nimph, streamer, hackles, strike indicator ecc…).

Proprio la sua celebrità mondiale è motivo d’incontri e di scambi d’informazione ed esperienze con altri appassionati del settore, oltre a occasioni di visita di fiere nazionali, internazionali e di viaggi.

Esistono tour operators che organizzano viaggi di pesca nei più disparati ed incantevoli luoghi del mondo, come per esempio le riserve dedicate al “fly fishing” nei fiumi, torrenti e laghi statunitensi e canadesi, alla scoperta degli immensi spazi dei parchi naturali, per insidiare le trote indigene e le varie specie di salmoni, oppure una battuta di pesca nei numerosi specchi d’acqua scandinavi per scovare qualche salmerino combattivo; e ancora vivere un’avventura nell’emisfero australe in Argentina, Nuova Zelanda o in Tasmania, che recentemente, a dicembre, ha ospitato i campionati mondiali di pesca a mosca.

Per affiancare gli ospiti più curiosi e intraprendenti, oltre che per stare insieme e in compagnia, esistono da anni delle guide di pesca a mosca professioniste, che accompagnano in sicurezza i pescatori negli spot più suggestivi e proficui del globo e che sapranno dare dei consigli mirati per ottenere risultati di successo.

Collegandoci a quanto esplicato sopra e non andando molto lontano dall’Italia, in Trentino esiste dal 2015 il progetto “Trentino Fishing” portato avanti dal Servizio Turismo della Provincia Autonoma di Trento e da Trentino Marketing, per promuovere la conoscenza delle acque del territorio da parte dei fruitori pescatori ospiti e per poter disporre di un servizio di guide abilitate dopo un apposito corso di formazione: le “Trentino Fishing Guides” .

L’esercizio della pesca a mosca nel mondo è in rapido aumento e attira utenti abbienti con un alto potenziale economico.

Per queste ragioni esistono brand di alta gamma, che puntano sul ramo outdoor – natura e che sviluppano capi di abbigliamento, prodotti e attrezzature specifiche per questo settore, per citarne qualcuno: Patagonia, Columbia, Simms, Scierra, Shimano, ecc..

Spesso la filosofia di queste aziende è incentrata su una produzione industriale sobria ed eco-sostenibile, attenta a diminuire sprechi di risorse naturali ed energetiche, promuovendo materiali innovativi, duraturi ed ecologici.

Possiamo riassumere la nostra dissertazione in queste parole:

il fascino della pesca è che è la ricerca di ciò che è sfuggente, ma raggiungibile, una serie perpetua di occasioni di speranza.

L’arte alieutica porta a quella connessione con l’intero mondo naturale vivente. Ti da l’opportunità di essere totalmente immerso nel pensiero e di concentrarti su te stesso. Una forma di meditazione e comunione con i livelli interiori d’inconscio, che sono più profondi del te stesso ordinario”.

Trentino fishing

Lo sport fly fishing è movimento e salute. Photo by Will Walker on Unsplash


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