Dolore al ginocchio dopo poche pedalate. Formicolii alle mani. Tensioni cervicali o lombari che ci accompagnano anche dopo aver smontato dalla bici. Se sei un ciclista, probabilmente hai provato almeno uno di questi fastidi. E forse ti sei rassegnato a considerarli “normali”. Ma non lo sono affatto. Anzi, spesso sono il segnale più evidente di una posizione in sella errata.
In questo approfondimento con Paola Paonessa, biomeccanica specializzata e fisioterapista, scopriamo perché è fondamentale curare la posizione in sella per evitare dolori, pedalare in modo più efficiente e godersi la bici senza sofferenze inutili.

Problemi comuni e segnali da non ignorare
La prima domanda da porsi non è “dove fa male?”, ma “perché fa male?”. Paola ci spiega che molti ciclisti tentano di risolvere i dolori modificando la bici in modo approssimativo e spesso controproducente. “Il problema non è solo la regolazione sbagliata, ma il fatto che si cerca la causa nel punto sbagliato. Il dolore al collo, ad esempio, viene spesso attribuito al manubrio, che si tende ad alzare. In realtà, il più delle volte, l’origine è nella posizione del bacino: altezza o avanzamento della sella scorretti. Spesso, inoltre, il dolore al collo è legato anche a un cattivo posizionamento delle tacchette: può sembrare assurdo, ma non è raro che l’origine del fastidio sia proprio lì.”
La posizione in sella sbagliata può anche portare a formicolii, dolori articolari e tensioni muscolari. Un classico errore riguarda ancora loro: le tacchette e il relativo posizionamento. Paola ci spiega che “vengono spesso montate troppo avanzate, causando formicolio ai piedi e inducendo una pedalata “di punta”, che a sua volta sovraccarica tutta la muscolatura posteriore.” Lo stesso accade con il manubrio inclinato verso l’alto per cercare di dare sollievo al collo. “In realtà – continua Paola – si ottiene l’effetto opposto: con le leve frenanti inclinate verso l’alto, diventa difficile piegare i gomiti, e questo impedisce il rilassamento delle spalle e del collo, aumentando il sovraccarico.” Anche il dolore alle ginocchia è spesso legato a scelte sbagliate: “appena si avverte dolore, la reazione più comune è alzare la sella. Tuttavia, in molti casi, questa scelta può peggiorare la situazione, aumentando il carico sulla parte esterna del ginocchio o generando eccessiva tensione nei muscoli posteriori della coscia.”

L’importanza di scegliere una sella adatta
La questione dell’appoggio in sella è – ahinoi – ancora troppo trascurata. Perdita di sensibilità nella zona genitale, intorpidimenti, fastidi continui. Questi non devono essere considerati normali. Anzi, sono tutti segnali che la posizione in sella è sbagliata e deve essere corretta, anche attraverso una sella più adatta.
“La perdita di sensibilità in quella zona non è solo anomala, ma potenzialmente pericolosa, sia per gli uomini che per le donne”, ci mette in guardia Paola. Poi sfata un falso mito: “contrariamente a quanto si pensa, anche le donne appoggiano la zona genitale sulla sella e, proprio come gli uomini, possono necessitare di una sella con lo scarico. C’è infatti un’idea diffusa secondo cui le selle forate siano pensate solo per il pubblico maschile, ma in realtà lo scarico centrale è legato alla mobilità del bacino: chiunque abbia una buona mobilità pelvica — uomo o donna che sia — trae beneficio da una sella con apertura centrale.”

Comfort, efficienza e prevenzione: i vantaggi reali di una corretta posizione in sella
Per evitare dolori e fastidi, serve una posizione in sella personalizzata, costruita sulle proprie caratteristiche fisiche e abitudini di pedalata. Una posizione in sella ben calibrata è il primo passo per evitare dolori e aumentare il piacere di pedalare e l’efficienza del gesto atletico. Quando l’assetto è studiato sulle proprie caratteristiche fisiche e sullo stile di pedalata, tutto cambia: il corpo lavora meglio, si affatica meno e ogni movimento diventa più naturale. Per trovarlo, ci può aiutare una visita biomeccanica, che consente di impostare una posizione funzionale, confortevole ed efficiente.
“Un buon posizionamento permette di avere una pedalata più efficiente e quindi di risparmiare energie preziose durante le lunghe giornate in sella”, spiega Paola. Chi pedala su lunghe distanze, chi viaggia o chi si allena con regolarità trae un beneficio immediato da una posizione corretta: meno dispersione di energie, meno dolori a fine corsa, più fluidità e resistenza. Una postura sbagliata, invece, può compromettere l’intera esperienza, generando fastidi cronici e rallentando i progressi. “Chi punta alla performance ha bisogno di una posizione che permetta di spingere, ma che sia anche sostenibile nel tempo. Un assetto sbagliato può compromettere la preparazione o portare a stop forzati.” Ma avere una buona posizione in sella non è una prerogativa di chi pedala con tanta attenzione alla performance. Paola infatti afferma che “comfort, prevenzione degli infortuni ed efficienza sono aspetti fondamentali per chi pedala, a ogni livello”.

Prevenire è meglio che curare
Quando compaiono i problemi, in sella così come nella vita di tutti i giorni, probabilmente è già tardi. Infatti, molti pensano alla visita biomeccanica solo quando il dolore è ormai presente, ma la verità è che il momento migliore per farla è prima che compaiano i problemi. Come ci ricorda Paola “la visita dovrebbe essere fatta idealmente subito dopo l’acquisto della bici. Serve a evitare abitudini scorrette che poi si traducono in fastidi.”
Una posizione in sella corretta non solo previene i dolori, ma rende la pedalata più fluida, naturale e performante. E soprattutto, permette di godersi ogni uscita – breve o lunga che sia – senza pensieri. Chiunque pedali, per passione o per sport, dovrebbe prendersi cura della propria posizione.
I dolori non sono un prezzo da pagare, ma un campanello d’allarme da ascoltare.
Possiamo trovare Paola su instragram come fisiobike.bo e sul suo sito www.bikefittingpaonessa.it