Alta Badia: Gran Risa da manuale
Il gigante dell’Alta Badia è una di quelle gare di coppa del mondo che piacciono a chi lo sci lo guarda anche con occhio tecnico. Fondo preparato in modo impeccabile, grip elevatissimo, apprezzato apertamente dagli atleti. Tracciature classiche e ritmiche, con spazio, senza eccessi di velocità: una Gran Risa “da sciare”, dove la continuità della curva paga più dell’aggressività fine a sé stessa e il drifting inutile non serve a nulla.

In questo contesto emerge Marco Schwarz, perfetto nello sfruttare il pettorale 1 nella prima manche e bravissimo a rispondere nella seconda, senza farsi condizionare dalle condizioni che cambiano. Alle sue spalle Lucas Pinheiro Braathen firma una rimonta di qualità: gli manca ancora la vittoria da brasiliano, ma il livello è ormai quello.
Gli azzurri, invece, soffrono. Nella prima manche pesa quella tendenza a “scodare” sul ripido, a cercare l’anticipo aggressivo invece della continuità di curva. È un approccio che oggi non funziona più su fondi così preparati. Anche Alex Vinatzer, di solito capace di risalire nella seconda, non riesce a esprimersi e chiude in modo anonimo (14°). De Aliprandini è l’ombra di sé stesso: mai in sintonia con terreno e tracciatura, resta fuori dalla seconda manche.
Val d’Isère: Goggia torna a suonare la carica
In parallelo, a Val d’Isère, arrivano segnali fortissimi da Sofia Goggia.
Nella discesa di sabato il risultato non racconta tutta la storia: Sofia era in pieno controllo, probabilmente da vittoria, prima di incappare in un episodio tanto raro quanto decisivo. Luce piatta, perdita di riferimento visivo, una leggera ondulazione del terreno colta nel momento della massima pressione: lo sci si impunta, restituisce una frustata, Sofia è costretta ad ammorbidire con il busto, perde aderenza e traiettoria. Ne esce con intelligenza, resta in piedi, salva il salvabile. Ottava, ma con sensazioni molto più pesanti del piazzamento.

Photo: Pier Marco Tacca /Pentaphoto
La risposta arriva domenica nel SuperG: prova perentoria, sicura dall’inizio alla fine, gestita con lucidità e determinazione. Vittoria davanti a Alice Robinson e a Lindsey Vonn, con Elena Curtoni quarta, solida e concreta. Segnale chiarissimo per la coppa del mondo: Goggia ora è a regime.
Val Gardena: Svizzera dominante, Italia presente
Sabato, in Val Gardena, la discesa classica della Saslong è dominio svizzero. Franjo von Allmen è semplicemente stellare, con un salto quasi da rodeo gestito con estro e controllo, davanti a Marco Odermatt, che manca la 51ª vittoria ma esce dalla Gardena con un bilancio pesantissimo (1-2-2).
L’Italia risponde con un Florian Schieder sorprendente, terzo, mentre Paris chiude “solo” sesto, Casse ottavo, Franzoni dodicesimo. Profondità c’è, continuità ancora da costruire.
Giovedì una discesa con partenza abbassata, appannaggio di Marco Odermatt, con un ottimo terzo posto di Dominik Paris; venerdì il supergigante vinto del ceco Jan Zabystran con il primo podio in carriera (terzo) di Giovanni Franzoni.
Le Coppe prima di Natale
Alla pausa natalizia si arriva con classifiche già piuttosto chiare.
Donne
Shiffrin è padrona assoluta dello slalom, raccoglie punti importanti in gigante e cresce visibilmente in SuperG. La generale, salvo scossoni, è nelle sue mani.
Goggia è ora terza, alle spalle di Robinson: ci ha messo qualche gara, ma il motore gira e il suo peso specifico tornerà a sentirsi.

Uomini
Odermatt non è sempre intoccabile, ma ha già otto vittorie stagionali e guida con autorità davanti a Schwarz e a Kristoffersen, che non molla mai.
Tra gli azzurri, Vinatzer è il primo in classifica generale, in nona posizione, mentre alle sue spalle cresce una generazione che inizia a bussare con decisione.
Ora resta lo slalom di Alta Badia, oggi lunedì 22, poi tutti a rifiatare. La Coppa tornerà il 27 dicembre con il SuperG maschile di Livigno e con Semmering, teatro di gigante e slalom femminile. Le gerarchie sono tracciate. Vedremo chi, davvero, avrà il coraggio – e le gambe – per provare a rimescolarle.
