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Coppa del mondo sci alpino – Cinque gare, cinque storie: l’inverno entra nel vivo

Un weekend lungo che ridisegna gli equilibri nella stagione Olimpica

Alfredo Tradati, SS25 Scritto il
da Alfredo Tradati
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Cinque gare tra Mt. Tremblant (Canada) e Beaver Creek (Usa) cambiano i pesi specifici della stagione di Coppa del Mondo: Alice Robinson torna regina del gigante, Marco Odermatt firma un tre-su-tre pesantissimo in Colorado, mentre l’Italia piazza segnali molto solidi sia in campo femminile sia maschile.
Un weekend di sci vero, tecnico, selettivo, con condizioni mutevoli che hanno premiato lucidità, interpretazione e continuità.


Esultante Alice Robinson. Photo Gabriele Facciotti | Pentaphoto // Erich Spiess / Red Bull Content Pool
Esultante Alice Robinson. Photo Gabriele Facciotti | Pentaphoto // Erich Spiess / Red Bull Content Pool

Tremblant, gigante femminile: Robinson show e Italia in crescita

Gara 1 – Sabato: Robinson ritrova la scintilla

Il primo gigante canadese (6 dicembre) conferma che, quando Alice Robinson trova il feeling, può ancora essere la più forte in Coppa del mondo. La neozelandese domina la prima manche e gestisce la seconda chiudendo in 2:16.18, davanti alla croata Zrinka Ljutić (+0.94) e alla canadese Valérie Grenier (+1.00) .
Sul piano tecnico Robinson ha costruito tutto sul suo trademark: ingresso potentissimo e una conduzione pulita, meno “di forza” rispetto al passato. Un segnale importantissimo per la stagione.

Appena giù dal podio rivediamo una buona Camille Rast (4ª), una Shiffrin prudente ma presente (6ª), mentre alcune big, come Lara Colturi, faticano soprattutto nella parte bassa del tracciato.

Lara della Mea, due top ten fantastiche.Photo: Marco Trovati/Pentaphoto
Lara della Mea, due top ten fantastiche.
Photo: Marco Trovati/Pentaphoto

Italia: ottimo weekend di Lara Della Mea, splendida 9ª (prima top ten di sempre) grazie a una seconda manche fenomenale (miglior tempo), e bella prova anche di Sofia Goggia, 8ª, concreta e in crescita nelle sezioni più tecniche.

Gara 2 – Domenica: Julia Scheib, gara perfetta

Il giorno dopo cambia tutto: è l’austriaca Julia Scheib a prendersi la scena di Coppa del Mondo con due manche aggressive e filanti. Vince in 2:13.00, davanti a Sara Hector (+0.57) e a una Robinson ancora ispirata, 3ª a +0.78 .

Molto bene anche Camille Rast e Mikaela Shiffrin, entrambe quarte ex aequo. Robinson è l’unica a salire due volte sul podio: la sensazione è che abbia trovato finalmente un equilibrio nuovo, più tecnico e più gestito.

Sofia Goggia in crescita. Photo Gabriele Facciotti | Pentaphoto
Sofia Goggia in crescita. Photo Gabriele Facciotti | Pentaphoto

Italia:

  • Lara Della Mea è di nuovo sorprendente: , due manche mature.

  • Sofia Goggia 11ª, con una seconda manche molto solida.

  • Asja Zenere 13ª dopo una prima manche strepitosa (4ª), e una seconda più complessa ma da cui emergono segnali di crescita netti.

Le azzurre, complessivamente, escono da Tremblant rafforzate: tre atlete stabilmente nelle 15 significa base larga, finalmente.


Marco Odermatt inarrestabile infila una doppietta pesante. Photo Gabriele Facciotti | Pentaphoto // Gabriele Facciotti / Red Bull Content Pool
Marco Odermatt inarrestabile infila una doppietta pesante. Photo Gabriele Facciotti | Pentaphoto // Gabriele Facciotti / Red Bull Content Pool

Beaver Creek, discesa: Odermatt fa il vuoto e Paris risponde

Il 4 dicembre, sulla Birds of Prey, Marco Odermatt apre il weekend maschile di Coppa del mondo con una discesa monumentale: 1:29.84, linee alte, zero incertezze e una gestione perfetta del ripido centrale e del tratto finale .
Secondo l’americano Ryan Cochran-Siegle (+0.30), terzo il norvegese Adrian Smiseth Sejersted (+0.69).

Dominik Paris chiude a +0.92: gara solida, costruita nella parte centrale con la sua consueta impronta fisica. Non è ancora il Paris dei giorni d’oro, ma il trend è chiaro: la velocità c’è.

Più indietro gli altri italiani, ma senza crolli: buona compattezza di squadra e margini evidenti verso le classiche europee.


Dominik Paris sfodera gli artigli sulla Birds of Prey. Photo Gabriele Facciotti | Pentaphoto
Dominik Paris sfodera gli artigli sulla Birds of Prey. Photo Gabriele Facciotti | Pentaphoto

Super-G: Kriechmayr perfetto sulla Birds of Prey, Paris 4°

Il superG di Coppa del mondo del 5 dicembre è una gara vecchia scuola: interpretazione fine, niente errori e scelte di linea decisive.
Vince Vincent Kriechmayr in 1:06.77, davanti al norvegese Fredrik Möller (+0.56) e all’austriaco Raphael Haaser (+1.03) .

Dominik Paris è a +1.15: ancora una prestazione di enorme spessore. La sua conduzione nel tratto centrale è stata una delle più pulite della giornata.
Buone cose anche da Giovanni Franzoni, 10° a +1.50, sempre più convincente in superG.

La squadra italiana di velocità esce dalla tappa nordamericana in netta crescita, forse come non si vedeva da tre stagioni.


Alex Vinatzer finalmente si sblocca e centra un podio spettacolare. Photo Gabriele Facciotti | Pentaphoto
Alex Vinatzer finalmente si sblocca e centra un podio spettacolare. Photo Gabriele Facciotti | Pentaphoto

Gigante maschile: Odermatt domina, Vinatzer da urlo

Il gigante del 7 dicembre è l’ennesima dimostrazione che Marco Odermatt è semplicemente fuori scala. Vince in 2:20.59, nonostante una seconda manche meno brillante (25° tempo), ma con il margine costruito in apertura nessuno riesce ad avvicinarlo realmente.

La storia italiana del giorno, però, è il capolavoro di Alex Vinatzer:
secondo posto a +0.23, con una seconda manche devastante (3° tempo) e una precisione millimetrica nel muro iniziale.

Chiude il podio il norvegese Henrik Kristoffersen (+0.34). Molto bene anche Filippo Della Vite, 25° nonostante qualche sbavatura, ma in crescita di sensazioni.

L’Italia in gigante maschile non aveva mai avuto questa solidità della nuova generazione: Vinatzer e Della Vite stanno diventando un asse importante.


Menzione speciale per Asja Zenere (ITA), con una manche al pari delle stelle. Photo: Marco Trovati/Pentaphoto
Menzione speciale per Asja Zenere (ITA), con una manche al pari delle stelle. Photo: Marco Trovati/Pentaphoto

Gli azzurri e le azzurre: il punto della settimana

Le donne
  • Della Mea è la rivelazione del weekend: due top-10, una seconda manche da miglior tempo e una maturità inattesa.

  • Zenere mostra tecnica e personalità: la sua prima manche domenicale vale tra le migliori del circuito.

  • Goggia, pur fuori dal suo terreno preferito, è solida e presente: l’approccio al gigante sta cambiando.

Gli uomini
  • Vinatzer è al suo miglior gigante in carriera: finalmente la continuità che mancava.

  • Paris esce dal Nord America con un 6° e un 4° posto: stagione impostata nel modo giusto.

  • Franzoni conferma che il superG può diventare casa sua.

  • Bene anche l’identità del gruppo: compatto, tecnico, in crescita.


Atleti in crescita

  • Marco Odermatt: dominio tecnico totale.

  • Alex Vinatzer: qualità, stabilità, un podio che pesa.

  • Alice Robinson: due giorni di sci poderoso e maturo.

  • Julia Scheib: vittoria di testa e tecnica impeccabile.

  • Lara Della Mea: la rinascita azzurra.


Passaggio suggestivo di Alex Vinatzer a Beaver Creek. Photo Gabriele Facciotti | Pentaphoto
Passaggio suggestivo di Alex Vinatzer a Beaver Creek. Photo Gabriele Facciotti | Pentaphoto

Opinione – Un weekend che racconta il futuro del circuito

La sensazione più forte è che stiamo entrando nella Coppa del Mondo della complessità tecnica.
Non vince chi forza di più, ma chi interpreta meglio.
E in questo contesto, l’Italia sta mostrando una qualità nuova: non dipende più da un solo atleta, ma da una base larga che cresce insieme.

Il potenziale per un inverno divertente e competitivo c’è tutto.
E dopo Tremblant e Beaver Creek, la domanda è solo una:
si sta ridisegnando la geografia dello sci mondiale?
Forse sì. E l’Italia, finalmente, è seduta al tavolo giusto.

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