Giulia Monego, nata a Venezia nel 1981 è una donna sempre in ricerca e in evoluzione; l’abbiamo incontrata a ISPO Monaco 2023 nello stand di SCARPA, di cui è ambassador.
“Sono sempre alla ricerca di nuove sfide” questa è la frase che Giulia ci ha ripetuto durante l’intervista. Le sue sfide da dove e da quando sono iniziate? Possiamo dire molto presto; all’età di due anni e mezzo aveva già gli sci ai piedi e da quel momento non ha più abbandonato lo sci rinnovandosi e ricercando, durante questa continua evoluzione, “Il gesto puro dello sci”.

Dalla Laguna Veneziana si trasferisce a Cortina, dove inizia il suo percorso nella disciplina dello sci alpino.
In questo periodo Giulia dedica tutte le sue energie e tempo all’allenamento e alle competizioni fino a raggiungere buoni risultati nelle gare ma, come lei stessa riporta: “nonostante i successi nella categoria giovani non ero abbastanza costante per entrare nelle squadre nazionali”; continua “a quel punto ne avevo abbastanza dello sci alpino competitivo e avevo bisogno di ritornare al gesto puro dello sci”.

Ed è con questo “ritornare” che si avvicina e si innamora del telemark e del freeride; tanto che da Cortina si trasferisce in Svizzera a Verbier, un’ora d’auto da Chamonix.
Lì inizia a vedere sci, attacchi diversi e si butta a capofitto nel freeride, quando ancora in Italia non era conosciuto; partecipa al circuito di gare internazionali tra cui il Freeride World Tour che lei definisce come: “un mondo molto diverso da quello delle competizioni di sci alpino; io l’ho vissuto come il gesto dello sci libero che lascia alla libera interpretazione“.

Vivendo vicino a Chamonix, Giulia continua a nutrire la sua passione per la montagna e di quel periodo ci racconta: “Mi prendevo un sacco di tempo per andare a sciare con gli amici perchè era quello che mi piaceva; scoprire posti nuovi, praticare lo sci libero, scendere piste d’importanza storica e ricercare la neve più bella su questi pendii che hanno fatto la storia”.
Questo accadeva tra il 2005 e il 2010 in cui sui social media non era così diffuso il postare queste esperienze sportive ma: “poco dopo c’è stata una rapida diffusione che ha cambiato la mentalità nel freeride rendendolo uno sport più noto portando più gente”. Giulia continua precisando:“Ora, posso dire che questo mondo ha preso due strade; quella delle competizioni che è decisamente cresciuta dando la possibilità anche ai giovani di potersi avvicinare al freeride e quella della popolarità nel vedere e vivere questa disciplina come uno degli sport che si può praticare per passione come attività secondaria“.

Arrivata a questo punto della sua evoluzione sportiva la montagna solo in inverno, a Giulia, non le basta più; riprende in mano la sua passione per l’arrampicata, che in realtà c’è sempre stata fin dai tempi di Cortina, e inizia ad ampliare le sue capacità sportive in diverse attività durante tutto l’anno: “ho inizato a fare arrampicata su ghiaccio, ad arrampicare non solo in falesia ma anche su pareti più alte, a sperimentarmi nell’alpinismo e mi sono ritrovata con un buon curriculum su cui poter lavorare per diventare Guida Alpina“.
Giulia inizia questa nuova ed ennesima sfida in Valle d’Aosta nel 2014: “ho fatto il corso, anche perchè ci vedevo uno sbocco professionale, e nel 2019 ho finito il percorso e ho iniziato a lavorare come aspirante guida alpina; questo è un titolo che è riconosciuto anche in Svizzera, luogo dove mi sento a casa. Con questo nuovo ruolo e nuova professione ho potuto legarmi ancora di più alla montagna; lavoro tutto l’anno e in estate mi piace insegnare l’arrampicata a clienti che partono da un livello medio basso. La mia grande passione rimane la stagione invernale dove posso portare i miei clienti in posti bellissimi con condizioni di neve fresca indimenticabili e ormai rare visto il cambiamento climatico”.

La nostra ultima domanda è stata: “E ora hai una nuova sfida in progetto per il futuro?”, secondo voi quale è stata la sua risposta?: “Si la mia nuova sfida è già iniziata perchè con la pandemia ho voluto rimettere in moto il cervello iscrivendomi al corso per diventare osteopata; la parte più complessa è quella di mantenere il giusto equilibrio tra la scuola e tutte le altre attività che svolgo, ma al momento ci sto riuscendo” e su questo noi di Outdoortest.it non avevamo dubbi.