Il weekend austriaco degli slalom di Gurgl ha regalato agli appassionati di sci alpino un assaggio di futuro: sia nello slalom maschile che in quello femminile, i giovani hanno fatto la voce grossa. La sensazione è che sia iniziata una nuova fase, una stagione che porterà verso le Olimpiadi con una generazione pronta a prendersi spazio e risultati.

Sabato, nella gara maschile, è stata rivoluzione pura. Il francese Paco Rassat ha stupito tutti con una vittoria in rimonta eccezionale, passando dal 14° posto della prima manche al gradino più alto del podio nella seconda. Un’esecuzione pulita, moderna, aggressiva il giusto: prima volta sul podio, prima vittoria in carriera, e una candidatura seria a essere uno degli “outsider” più pericolosi della stagione olimpica.

Alle sue spalle, la seconda sorpresa: il belga Armand Marchant, anche lui al primo podio in Coppa del Mondo. Un risultato storico per il Belgio, ottenuto con sciata solida e senza complessi d’inferiorità. Rassat e Marchant, coetanei e con un percorso simile, rappresentano una coppia inattesa e travolgente, capace di mettere in crisi i nomi più affermati della disciplina. A completare il podio, il norvegese Atle Lie McGrath, già abituato a questi palcoscenici ma comunque superato in brillantezza dai due nuovi arrivati.

Domenica, nello slalom femminile, lo schema è stato diverso ma il messaggio simile: il futuro è già qui. Davanti a tutte, come spesso accade, Mikaela Shiffrin, dominatrice assoluta con una prova tecnicamente ineccepibile e un distacco netto sulle avversarie. Ma il vero punto d’interesse è arrivato dietro di lei.

Lara Colturi ha centrato di nuovo un secondo posto di altissimo valore (back-to-back dopo Levi) confermandosi come la più concreta rivale di Shiffrin in questa prima parte di stagione. La sua crescita tecnica e mentale è impressionante e, se consideriamo l’età, lascia intuire margini enormi. Una progressione che fa riflettere anche in ottica italiana, vista la scelta — già nota — di correre per l’Albania. Una sliding door sportiva che brucia ancora.
Sul fronte azzurro, dagli slalom di Gurgl, purtroppo, arrivano poche luci: piazzamenti lontani, sensazione di insicurezza diffusa, difficoltà tecniche evidenti. È un movimento che sta cercando una nuova direzione, e i risultati di Gurgl lo confermano. La nouvelle vague internazionale corre veloce, mentre l’Italia fatica a tenere il passo.
Conclusione
Il doppio slalom di Gurgl diventa così uno dei primi crocevia della stagione. Il ricambio generazionale non è imminente: è già in corso. I nuovi protagonisti non hanno intenzione di aspettare nessuno, nemmeno i big. E con le Olimpiadi ormai vicine, ogni gara aggiunge un tassello in più allo scenario che ci accompagnerà verso Milano-Cortina.
Per l’Italia, è tempo di riflessione profonda e programmazione lungimirante: il talento non manca, ma serve visione. Intanto, là davanti, il nuovo che avanza ha già iniziato a dettare legge.


