Per i ciclisti da strada, si sa, le salite sono il pane quotidiano e un obiettivo a cui puntare, da affrontare con rispetto e da ricordare con emozione.
In questo articolo abbiamo selezionato cinque salite con la bici da strada che ogni appassionato dovrebbe percorrere almeno una volta nella vita. L’ultima è una salita davvero sorprendente, che magari non viene annovarata tra le più leggendarie, ma merita di essere scalata.
Trovi tutte le tracce, con le varianti, nella lista dedicata sul nostro profilo wikiloc: 5 salite in bici da strada imperdibili

Passo dello Stelvio
Con i suoi oltre 2.700 metri di altitudine è una delle salite più iconiche d’Europa. Possiamo partire da Prato allo Stelvio in Val Venosta affrontando un dislivello di circa 1.800 metri in 27 km oppure da Bormio, nel cuore dell’Alta Valtellina, con un’ascesa totale di circa 1.500 metri in 21 km.
Da entrambi i lati, la strada è ben asfaltata, con i tornanti che si muovono sinuosi circondati da ghiacciai, vette rocciose e marmotte. Arrivati in cima, il panorama è lunare, e l’emozione indescrivibile. Un must per chi ama le salite con la bici da strada.

Colle delle Finestre
Una salita epica, che combina storia e natura selvaggia. Si parte da Susa e si sale per 20 km fino agli oltre 2.100 metri del colle, con un dislivello di quasi 1.700 metri e pendenze significative. I primi 10 km sono asfaltati, poi inizia lo sterrato: 8 km di ghiaia compatta e generalmente in ottime condizioni quindi percorribili anche con la bici da strada. Qui si pedala immersi in boschi e panorami alpini. I tornanti, ben 33, si arrampicano senza tregua. È una salita che mette alla prova la tecnica e la testa, ma in cambio regala una vista che resta nel cuore.

Passo Gavia
Il Passo Gavia è una di quelle salite con la bici da strada che ci mette alla prova non solo fisicamente, ma anche mentalmente. È un gigante selvaggio delle Alpi lombarde, meno “addomesticato” dello Stelvio, ma proprio per questo affascinante e unico nel suo genere. Il versante più conosciuto e impegnativo parte da Ponte di Legno, in Valcamonica, e in 21 km ci porta fino agli oltre 2.600 metri del passo. Un’alternativa, altrettanto affascinante, è la salita da Bormio, in Valtellina, che in 25 km ci guida alla cima. Entrmabi i versanti prevedono un dislivello positivo di 1.400 m. Il Gavia ci regala un paesaggio aspro e solitario, dominato da rocce, pascoli d’alta quota e piccoli laghi alpini.

Passo Pordoi
Un classico intramontabile delle Dolomiti, si può affrontare da Canazei con una salita di una 12 km per quasi 800 metri di dislivello positivo, oppure da Arabba con più di 600 metri di ascesa distribuiti in meno di 10 km.
La strada, in ogni caso, è larga, e l’asfalto generalmente in condizioni molto buone. Mentre saliamo, siamo circondati dalle imponenti vette dolomitiche del Sella, del Sassolungo, della Marmolada e del Civetta, che ci appaiono in tutta la loro grandezza e unicità. Ogni tornante offre una prospettiva diversa, un nuovo scorcio che ci invoglia a fermarci per una foto. È un passo molto frequentato, sia da ciclisti che da moto e auto, quindi prestiamo attenzione al traffico, soprattutto in alta stagione. In cima ci aspetta il monumento a Coppi e la meritata pausa. È una salita che si lascia amare: non estrema, ma simbolica.

Campo Imperatore
Una salita che sembra uscita da un sogno epico: lunga, selvaggia, isolata. Pedaliamo nel “piccolo Tibet italiano” partendo da Castel del Monte, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso, affrontiamo in circa 30 km più di 1000 metri di dislivello positivo. Dopo i primi chilometri di netta salita, affrontiamo un tratto più dolce in cui le pareti del Gran Sasso che si avvicinano come giganti silenziosi. Negli ultimi chilometri la pendenza aumenta, ma il panorama ripaga ogni fatica. In cima, dove il Giro ha scritto pagine leggendarie, ci sentiamo piccoli ma fieri. Campo Imperatore è una delle salite con la bici da strada più suggestive degli Appennini.
