Le pulci dei ghiacciai sono al centro del progetto CollembolICE, dove scienziati di diversi enti e settori, Guide Alpine e cittadini non professionisti, contribuiscono a scoprire la distribuzione di questi particolari organismi.

Cosa sono le pulci dei ghiacciai
Seppur noti come “pulci dei ghiacciai” per l’abilità di salto – fino a 300 volte la loro lunghezza –e la tendenza a formare densi popolamenti, i collemboli sono organismi strettamente imparentati con gli insetti, ma nulla hanno a che fare con le pulci, e non sono ematofagi.
I collemboli hanno colonizzato quasi tutti gli habitat del pianeta, e come tra tanti di noi anche tra i collemboli c’è chi al mare preferisce la montagna: le pulci dei ghiacciai non solo amano la montagna ma in particolare l’alta quota. Sono animali che includono tante specie “amanti” del freddo sono stati trovati fino a 6000 metri di quota. Alcune specie poi, sono adattate a vivere solo sul ghiaccio, le “Pulci dei ghiacciai”, appunto. Ad oggi sulle Alpi e Appennini se ne contano 11 specie, di cui 5 descritte solo recentemente. Queste specie hanno una distribuzione geografica molto limitata, talvolta sono presenti su un singolo ghiacciaio.
Per osservarle non bisogna certo essere frettolosi, e siccome si trovano spesso in zone non così agevoli, sono state per anni poco investigate dagli scienziati. Tuttavia, oggi l’interesse è in crescita proprio perché il loro habitat è minacciato e con esso un intero ecosistema tenuto in piedi anche da questi minuscoli esseri di appena pochi millimetri.

Dove potresti incontrarle
Le pulci dei ghiacciai misurano appena 1,5-2 mm e si possono trovare sulla superficie dei ghiacciai, sia sul ghiacciaio nudo che sotto i sassi appoggiati in superficie . Questi minuscoli animali sono dipendenti dal freddo, quindi non possono fare a meno del ghiaccio anche durante l’estate. L’intensa frequentazione dei ghiacciai da parte dell’uomo, e l’intenso calpestio da parte del turismo intensivo, rischia di ridurre la loro presenza (e con loro, può avere forti impatti su tutto l’ecosistema glaciale).
Questo è un altro motivo per cui è essenziale non compiere opere impattanti sul ghiacciaio come sbancamenti per la realizzazione di piste da sci.
Le pulci dei ghiacciai sono attive intorno agli 0°C e sotto una certa temperatura entrano in una specie di letargo come adattamento a condizioni estreme, producendo una proteina che funge da antigelo evitando che le cellule cristallizzino. Tuttavia, il ghiaccio, con la sua inerzia termica, consente a questi animali di stare in habitat che mantiene una temperatura molto costante e anche la neve invernale, protegge il ghiacciaio dai venti gelidi (diversamente da quanto succede sulle creste esposte, dove la neve non riesce ad accumularsi e le temperature diventano estreme in inverno).

Quale ruolo ecologico svolgono
Nutrendosi di pollini, alghe e batteri sono degli importanti decompositori della materia organica. Inoltre, sono un nodo chiave nella rete di relazioni tra gli organismi che vivono sui ghiacciai essendo preda di numerosi altri animali come ragni, coleotteri e altri insetti. Sono una componente rara e preziosa degli ecosistemi montani, che, come ogni specie, dalla più grande alla più piccola e rara, contribuisce al loro funzionamento. Ora sono particolarmente minacciati di estinzione, perché il loro habitat glaciale si sta riducendo.
Il progetto CollembolICE
Dato l’interesse crescente per i collemboli come bioindicatori dei cambiamenti climatici e in particolare per monitorare la salute dei ghiacciai, a maggio 2025 è partito il progetto CollembolICE. Un progetto di ricerca partecipata, dove scienziati, guide alpine e cittadini stanno contribuendo a campionare questi organismi sui ghiacciai. Il progetto è coordinato da Barbara Valle dell’Università di Siena e del Centro Nazionale di Biodiversità e vede la collaborazione di diversi enti di ricerca, parchi e associazioni che operano sul territorio montano. Si stima che ci siano molte altre specie da scoprire già solo sulle Alpi e Appennini, l’habitat ostile in cui vivono è una vera sfida per la ricerca, ma saperne di sui collemboli potrebbe svelare importanti novità sui ghiacciai, sulla loro storia e sui processi ecologici che avvengono sulla loro superficie.

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