Poca neve, temperature elevate, condizioni instabili: l’avvio della stagione di scialpinismo 2025/26 si sta rivelando complesso su gran parte dell’Arco alpino. Il clima, ancora una volta, rema contro. Eppure, sotto la superficie, qualcosa si muove. Lentamente, senza clamore, ma in modo significativo.

Un mercato che osserva, attende… e poi reagisce
I produttori di attrezzatura parlano apertamente di una partenza ritardata e sottotono, come se il pubblico fosse in attesa di un segnale chiaro: una nevicata consistente, una svolta meteo, un evento catalizzatore. Con il passare delle settimane, però, qualche segnale positivo inizia a emergere.
A confermarlo è Adriano Trabucchi di Ski Trab, marchio italiano leader e specialista assoluto del settore, che osserva una ripresa – seppur contenuta – dei riassortimenti da parte dei negozi, anche in Italia. Numeri piccoli, certo, ma indicativi di un mercato che non si è spento, bensì adattato.
Dopo stagioni segnate dal cambiamento climatico, è probabile che non si tratti di un entusiasmo improvviso, ma di un fenomeno più razionale: molti scialpinisti non hanno rinnovato l’attrezzatura negli anni scorsi, hanno venduto l’usato e oggi si ritrovano scoperti. In ogni caso, l’acquisto torna a essere necessario. Una dinamica meno emotiva, ma più strutturale.

I dati ProwinterLab: interesse moderato, ma reale
Anche l’indagine in corso di ProwinterLab, piattaforma di studio e ricerca di Fiera Bolzano che da anni analizza il mondo del noleggio e del retail invernale, conferma una moderata crescita di interesse verso lo scialpinismo in questa fase pre-stagionale, nonostante le bizze climatiche.
Un segnale che va letto con attenzione: lo scialpinismo non è una moda passeggera, ma una pratica che continua ad attrarre, trasformandosi e selezionando il proprio pubblico.
Chi scia davvero, anche quando le condizioni sono difficili
Sul fronte dei praticanti, a muoversi per primi sono i super esperti. Sciatori capaci di macinare decine di migliaia di metri di dislivello a stagione, che sanno dove andare, si informano in modo trasversale, non esitano a percorrere chilometri pur di trovare le condizioni giuste.
Sono pochi. Duri e puri. Professionisti, devoti.
Accanto a loro, però, esiste anche un’altra realtà, più problematica: gli improvvisatori. Talvolta anche sciatori “esperti” che, come accaduto recentemente sull’Ortles, non hanno saputo resistere alle prime abbondanti nevicate, sottovalutando il contesto, le condizioni del manto, i rischi. In alcuni casi, purtroppo, la montagna ha presentato il conto più alto.

Scialpinismo: attrazione crescente, complessità reale
Lo scialpinismo continua ad attrarre sciatori provenienti dalla pista, incuriositi da un’altra dimensione: ritmi diversi, spazi aperti, la fuga dalla folla e dal caos che, durante il weekend dell’Immacolata, ha nuovamente fatto segnare “overtourism” da record, code interminabili e tensioni diffuse.
Ma è bene dirlo chiaramente: lo scialpinismo non è una naturale estensione dello sci alpino.
Non basta saper scendere bene in pista. Bisogna sapersi muovere su neve profonda, crostosa, ventata, ghiacciata, collosa, trasformata. Non basta essere allenati: serve intelligenza, lettura dell’ambiente, capacità di valutazione. Soprattutto, serve l’umiltà di sapere di non sapere.

Conoscenza, prevenzione e il ruolo delle Guide alpine
Avvicinarsi allo sci con le pelli richiede un serio approccio mentale, prima ancora che fisico:
conoscere la montagna, la neve, il meteo, riconoscere i segnali di pericolo e accettare l’idea che rinunciare è spesso la scelta più intelligente.
Il messaggio è chiaro: provate lo scialpinismo, ma fatelo per bene.
Se è un amico ad accompagnarvi, che sia davvero esperto, non solo un buon sciatore.
In caso contrario, le Guide alpine esistono per questo: non solo per “portare in giro”, ma per insegnare, costruire un percorso, aprire porte che da soli non osereste nemmeno immaginare.
La sicurezza al 100% non esiste. La montagna non ragiona così. Ma il buon senso sì, e va attivato sempre.

Skimofestival: una community che cresce, anche nei momenti difficili
È proprio da questa visione che tre anni fa è nato lo Skimofestival di Santa Caterina Valfurva: un incontro tra le diverse anime dello scialpinismo.
Da una parte le Guide alpine di Bormio (e non solo), che conducono i partecipanti nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio.
Dall’altra gli appassionati, di ogni livello:
– gli esperti in cerca di nuovi itinerari (quest’anno ai Forni),
– gli scialpinisti in crescita,
– i neofiti,
– gli sciatori “di ritorno”,
– e anche chi non si definirebbe ancora sciatore, ma è spinto da una curiosità sempre più forte.
Tre giorni per imparare, consolidare, sbagliare in sicurezza, respirare l’aria di una community che cresce con consapevolezza.
6-7-8 marzo – Santa Caterina Valfurva
Le iscrizioni sono aperte, anche per il grande test di sci, scarponi e attrezzature – un’occasione concreta per scegliere o rinnovare il proprio equipaggiamento – e per le Experience guidate, alcune a posti limitati e con prenotazione anticipata.
Info e iscrizioni su Skimofestival.com
Instagram: @skimofestival

Il vero invito
Scaldate i motori, sperando nelle nevicate. Ma non abbassate mai la guardia.
Può sembrare retorica, ma vale sempre la pena ripeterlo:
la montagna chiede rispetto, conoscenza e, quando serve, rinuncia.
Se accettate la sfida con questo spirito, siete pronti a vivere le emozioni più belle che lo sci possa regalare.
Vi aspettiamo a Santa.
