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Una 3TRE mai vista

Intervista a Lorenzo Conci, Presidente del Comitato organizzatore del classico slalom notturno sul Canalone Miramonti di Madonna di Campiglio

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati
Lorenzo Conci, Presidente del Comitato organizzatore della 3TRE di Madonna di Campiglio
Lorenzo Conci, Presidente del Comitato organizzatore della 3TRE di Madonna di Campiglio

Madonna di Campiglio, 21 dicembre 2020. Alla vigilia dello slalom di Coppa del mondo della 3TRE, sul mitico Canalone Miramonti, in programma il 22 dicembre (1 manche ore 17,45, seconda manche ore 20,45), abbiamo chiacchierato con il Presidente Lorenzo Conci per conoscere le sensazioni, gli stati d’animo degli organizzatori, di fronte ad un’edizione del tutto inusuale della manifestazione, per la prima volta senza pubblico.

Il punto di forza di questa gara, infatti, è sempre stato la capacità di coinvolgere gli appassionati, non solo davanti al piccolo schermo, ma a bordo pista, con decine di migliaia di spettatori desiderosi di ammirare i migliori sciatori del mondo da vicino, nel loro elemento. Sarà una sensazione strana, ammette Conci, difficile da immaginare alla vigilia. L’animatore della 3TRE ormai da molti edizioni prosegue raccontando come questa situazione di isolamento, di atleti, tecnici e organizzatori, abbia rafforzato un legame quasi familiare che favorisce la collaborazione, la condivisione e la capacità di far fronte unico per superare ogni problematica sul tappeto.

La pista è tirata a lucido, come sempre, ma quest’anno si è dovuto affrontare una situazione climatica imprevista. Le abbondanti precipitazioni delle ultime settimane, che hanno portato sul Canalone Miramonti 4 m di neve nuova, hanno costretto gli organizzatori a fare i salti mortali per cercare di realizzare un fondo duro e compatto, così come necessario per gli specialisti che correranno la gara. Diversamente dal solito non si è potuto utilizzare uno strato sufficiente di neve programmata, molto compatta e coesa, da miscelare con la neve naturale data la quantità di quest’ultima. Il risultato di tutto ciò è stato un grandissimo lavoro ulteriore da parte degli operatori, per rimescolare la neve e poter così ottenere il giusto grado di compattezza, pur con uno strato superiore più morbido che risentirà della temperatura e dell’umidità atmosferiche, creando qualche difficoltà in più per gli atleti. Nella parte finale della pista non sono state ricavate le due grandi gobbe che nelle passate edizioni avevano animato l’epilogo della gara, questo perché la grande quantità di neve caduta non ha consentito una lavorazione adeguata allo scopo.

Fatta eccezione per il pubblico che, ovviamente non sarà presente, tutti gli altri ingredienti dello spettacolo ci saranno e al loro massimo. Gli atleti, ormai abituati a correre a porte chiuse hanno ormai acquisito la capacità di concentrazione ottimale; gli addetti ai lavori, privi delle distrazioni derivanti dalla gestione dei flussi di appassionati, sono focalizzati come non mai alla riuscita dell’evento; la pista, il mitico Canalone, è pronto a far ballare i protagonisti in due manche spettacolari a beneficio di un vastissimo pubblico televisivo (ben 101 Paesi collegati in mondovisione). Sarà come una gara degli anni ’70, ricorda Lorenzo Conci, quando sul terreno c’era sempre e solo neve naturale e a bordo pista nessuno. Domani, in pista, solo il rumore secco dei pali abbattuti dagli atleti e il frusciare delle lamine taglienti dei loro sci.

Appuntamento in TV, martedì 22 dicembre (1 manche ore 17,45, seconda manche ore 20,45),

Qui l’intervista integrale a Lorenzo Conci >>>

LUOGO

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