Facebook Nepal Needs Help. Kathmandu, giorno 26. A quasi un mese dalla prima scossa, esistono ancora molti villaggi quasi totalmente distrutti dove gli aiuti non sono ancora giunti. Ne abbiamo visitati tre, per renderci conto che occorre agire in fretta, prima che le piogge di giugno rendano la vita impossibile ai senza tetto.
Tra le case abbattute, scopriamo storie drammatiche, come quella di Shakul KC, un nonno dal volto senza tempo che è riuscito ad estrarre dalle macerie, dopo oltre due ore dalla prima scossa, la nipotina di 20 mesi, Manish KC. Ora vivono in un tugurio umido e sporco in attesa di aiuti concreti.
I villaggi a sud di Kathmandu sono stati rasi al suolo pressoché totalmente. La popolazione ha cominciato a darsi da fare per recuperare materiale utile perlomeno alla ricostruzione di ripari di fortuna. La tristezza sta cedendo il posto alla volontà di rialzarsi e, ancora una volta, sono i più giovani a dare i segnali più forti. Non è raro, infatti, vedere bimbi e ragazzi correre ridendo per quelle che una volta erano le strade del villaggio, e ora sono solo tracce contornate di macerie.
Il nostro programma dedicato alle case/rifugio in metallo ci riporterà di certo anche qui, per assistere quante più famiglie possibile e allestire ripari efficaci entro l’inizio di giugno, quando il monsone comincierà a far sentire la sua presenza.
Nepal Needs Help prosegue la sua raccolta fondi. Se pensate che il nostro modo di procedere sia in sintonia con la vostra voglia di solidarietà, non perdete l’occasione e donate quello che desiderate. Sarà un aiuto davvero prezioso.
Grazie.