Ne sono passati di anni da quando fu ideato il primo rampone in stile moderno a dieci punte. Era il 1909 e l’ingegnere, ma soprattutto alpinista inglese, Oscar Eckenstein chiese al signor Henry Grivel di fabbricare i primi ramponi moderni. Ma per vedere uomini muoversi con maggior agilità sulle ripide e ghiacciate pareti nord, come stambecchi sulla roccia, ci vollero ancora 20 anni, quando nel 1929 il figlio di Henry, Laurent, inventò le due punte anteriori che permisero agli alpinisti di scalare forti pendenze senza dover intagliare gradini nel ghiaccio. Così la progressione diventò sempre più agile e veloce. Da quel momento la voglia di migliorare uno degli attrezzi simbolo dell’alpinismo non si è mai fermata.

Ad oggi aziende di tutto il mondo si impegnano per realizzare ramponi sempre più efficaci e specifici per ogni tipologia di terreno e progressione. In questo articolo parleremo dei ramponi da alpinismo classico e tecnico, due tipologie di ramponi apparentemente simili, ma con differenze sostanziali, capaci di portarvi sopra il vostro primo 4000 e oltre. Iniziamo!

Ad ogni terreno il suo rampone
Come abbiamo detto ci sono ramponi per tutti i gusti, o meglio per tutti i terreni: partendo dal ramponcino destinato ad essere utilizzato in un contesto di media montagna, lungo sentieri innevati con pochi tratti ghiacciati, troviamo poi il rampone per alpinismo classico fino ad arrivare a quelli specifici per discipline che richiedono una componente tecnica maggiore come lo sci alpinismo, l’alpinismo tecnico ed i ramponi per cascate di ghiaccio.
Sebbene le differenze estetiche delle varie tipologie di ramponi possano apparire cosa di poco conto ai fini della progressione, sono in realtà soluzioni tecniche affinate negli anni che ci aiutano ad ottimizzare il gesto tecnico.
Sì, perché sarà proprio il gesto tecnico richiesto per affrontare un determinato terreno a guidarvi nella scelta. Itinerari classici (vie normali), ripide pareti nord e terreni di misto vi catapulteranno in ambienti anche molto diversi, sebbene siano tutti di alta montagna e con ghiaccio, e trovarsi con il rampone sbagliato per un determinato terreno vuol dire più fatica, si è più lenti e quindi potenzialmente più esposti ad incappare in qualche inconveniente.
Caratteristiche generiche dei ramponi
Tuttavia, prima di parlare nello specifico delle soluzioni trovate per ogni tipologia di terreno, scopriamo in generale come è fatto un rampone.
Il numero delle punte
Per prima cosa un rampone da alpinismo può avere dieci o dodici punte. Più punte ha, maggiore sarà la tenuta. Andando dritti al punto o meglio alle punte la differenza principale è data da quelle frontali: sì proprio quelle che hanno permesso di concludere l’ultima rotta irrisolta delle Alpi nel 1938, la nord dell’Eiger.
Punte frontali
Le punte frontali come abbiamo detto all’inizio ci permettono di procedere senza dover scolpire il gradino per l’appoggio; ad oggi esistono due tipologie:
– punte orizzontali, accorgimento che permette di distribuire il peso dell’alpinista su una superficie più ampia garantendo quindi una miglior presa su neve o ghiaccio tenero;
– punte a “T”, adatte per ghiaccio duro, ricordano la lama della piccozza, capaci di aggrapparsi anche quando il ghiaccio è duro come il marmo.

Provare a scalare ripide pareti nord in condizioni di ghiaccio duro, con ramponi a punte orizzontali non è uno sport piacevole. Nello stesso modo utilizzare ramponi con punte a “T” lungo un percorso classico vi metterebbe ugualmente a disagio.

Ma non è finita qui, anche le altre file di punte sono studiate per ottimizzare la presa in relazione al terreno che si dovrà affrontare, ma ne parleremo tra poco.
Aggancio
Altro punto focale per la scelta del rampone, è la tipologia di aggancio allo scarpone. Infatti, dovete sapere che esistono tre tipologie di sistema per fissare il rampone allo scarpone.

per tutti gli scarponi
Il primo prevede un sistema di ancoraggio in materiale plastico, sia per il puntale che per il tallone. In questo modo il sistema andrà ad ancorare i ramponi su quasi tutta la totalità degli scarponi in commercio. Per i tecnici questa è la categoria “C1” o universali.
automatici
All’estremo opposto troviamo un sistema di chiusura con gabbia di metallo, sia per la zona anteriore che per quella posteriore. Questo sistema necessita di scarponi specifici, con intagli e suola completamente rigida.
Capirete, che in questo modo la solidità fra i due elementi, scarpone e rampone, è massima. Di fatto diventando un corpo unico capace di resistere a forti sollecitazioni inevitabili quando si cerca di scalare ghiaccio duro. Questi ramponi appartengono alla categoria “C3” o automatici.
semiautomatici
Infine, la categoria “C2” o ramponi semiautomatici sono una soluzione ibrida, in quanto prevedono una gabbia metallica per la zona del tallone e una chiusura in plastica per il puntale. Anche questi ramponi possono essere montati soltanto su scarponi che hanno almeno l’intaglio nel tallone. Gli scarponi specifici per ramponi semiautomatici hanno una rigidità che è una via di mezzo tra uno scarpone per ramponi automatici e quelli senza intagli.
I ramponi che come avrete potuto notare sono costituiti da due blocchi, uno per l’avampiede e uno per il tallone, sono collegati tra loro con sistemi diversi in relazione alla scelta tecnica dell’azienda. Il sistema che va per la maggiore è costituito da una barra in acciaio rigida. In ogni caso, tutti i sistemi hanno lo scopo di vincolare i due blocchi e nello stesso tempo permettono la regolazione del rampone in relazione alla taglia del vostro scarpone per avere la migliore solidità possibile.
L’antizoccolo
C’è poi un ultimo accorgimento, le placche antizoccolo. Queste, sono poste sotto il rampone, sia nel blocco anteriore che in quello posteriore. La loro funzione è quella di prevenire la formazione dello zoccolo di neve. Quando la neve è molle, o molto umida, tende ad attaccarsi quando entra in contatto con la struttura metallica; l’antizoccolo è stato sviluppato proprio per impedire questo inconveniente che potrebbe costare gravi scivolate.

A ciascun rampone il proprio terreno
Ramponi classici uguale terreno alpinistico classico
Questa tipologia è destinata ad un uso su percorsi classici, dove non si devono affrontare particolari condizioni (ghiaccio solitamente tenero e pendenze contenute). Possiamo considerarli ideali per il nostro primo 4000 e che ci accompagneranno lungo le principali vie normali dei nostri ghiacciai. Tuttavia, normali non è sinonimo di banali, i ramponi dovranno essere pronti ad affrontare ghiaccio, rocce e ripetute sollecitazioni, quindi la scelta ricade sui ramponi in acciaio a dodici punte, le due frontali in questo caso saranno orizzontali. Se, però, ci si muove in questo ambiente in modo non classico, per intenderci in stile “fast and light”, allora esistono anche ramponi più leggeri in alluminio e con meno punte (dieci). Ovviamente, questo stile richiede non soltanto un certo allenamento, ma soprattutto una certa esperienza nel valutare quando ci sono le condizioni adeguate per affrontare un percorso “alleggeriti”.
Tornando al rampone in acciaio classico, in questa categoria troviamo sia sistemi di fissaggio universali, sia automatici che semiautomatici.

Quindi, la scelta dovrà basarsi sullo scarpone che avete in casa, tenendo presente che andrete a muovervi su un terreno glaciale. Vale la pena avere uno scarpone ben strutturato, sia per avere quella rigidità in più che vi aiuterà nella progressione, sia per una questione termica (nonostante sia la bella stagione ricordate che sarete pur sempre su un ghiacciaio).
Il consiglio è quello di utilizzare uno scarpone che possa ospitare un rampone C2 semiautomatico, con suola rigida. Così potrete affrontare con maggior tranquillità la maggior parte delle possibili condizioni dell’alta quota estiva.
Ramponi per alpinismo tecnico
Se vi state informando per questo genere di ramponi vuol dire che avete già una certa esperienza dell’ambiente glaciale. Ora volete alzare l’asticella e puntare alle vertiginose pareti nord e percorsi molto tecnici (ghiaccio duro e pareti molto ripide). La principale differenza con i ramponi per alpinismo classico risiede nelle due punte frontali, che in questo caso sono di tipologia a “T”.

Inoltre, per poter avere una miglior presa sulle ripide pareti, la seconda fila di punte è dentellata. Questo accorgimento permette all’alpinista di trovare un valido appoggio anche su pareti verticali. Per chi si spinge oltre il limite, esistono poi ramponi con punte tra quelle anteriori e la seconda fila, queste servono per far presa in posizioni particolari in cui ci si potrebbe ritrovare l’alpinista.

Potreste incontrare ramponi particolari con una sola punta frontale, quelli appartengono al mondo delle cascate di ghiaccio (ne abbiamo parlato qui). La singola punta favorisce l’appoggio su ghiaccio irregolare senza compromettere la presa anche su roccia. mentre i ramponi bipunta sono adatti a superfici “tenere” e regolari, quelli monopunta sono studiati per terreni più duri e irregolari.
Ora non vi resta che scegliere il rampone, non soltanto più adatto al vostro scarpone, ma soprattutto più adatto ai vostri obbiettivi! Buone escursioni a tutti!