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Cosa fare quando ci si perde in montagna?

Consigli per ritrovare il sentiero quando si sbaglia strada

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

Nell’ultimo articolo sull’orientamento abbiamo parlato di alcuni consigli utili per evitare di perderci in montagna. Nonostante tutto, però, e nonostante le nostre capacità di orientamento possano essere ottime, può capitare che qualcosa vada storto. Vuoi perché cambia inaspettatamente il tempo, o perché ci distraiamo un attimo, i motivi possono essere svariati. Insomma, può capitare di perdersi. Vediamo allora alcuni consigli su cosa fare quando ci si perde in montagna.

Ancora una volta, questi consigli sono per chi già è in grado di leggere una cartina e orientarsi usando una bussola, non sono quindi consigli per principianti. E sono consigli che funzionano solo se si ha una vaga idea di dove ci si possa trovare. Non funzionano invece se ci si trova in un punto a caso, senza cartina e senza avere la minima idea di dove ci si trovi. Se le nostre capacità di orientamento con bussola e cartina sono minime consiglio di munirsi di un dispositivo GPS con la traccia del percorso caricata, per poterla seguire e ridurre così il rischio di perdersi.

I dispositivi GPS portatili sono ideati per l’orientamento in montagna. Photo by Egor Myznik on Unsplash

Mantenere la calma

La prima cosa da fare è sicuramente mantenere la calma ma, come in ogni situazione di emergenza, è più facile a dirsi che a farsi. Farsi prendere dal panico ci porterebbe solamente a fare ulteriori errori ed è quindi importante, per quanto difficile, mantenersi il più calmi possibile per poter ragionare e trovare una soluzione alla situazione. Prima di prendere decisioni affrettate, analizzare la situazione insieme ai compagni di escursione e capire quali sono le possibili alternative: è sempre meglio formulare un piano d’azione.

Pioggia
Escursionisti sotto la pioggia in Scozia. Ph. Cecilia Mariani

Orientare la cartina

Sembrerà banale, ma il più delle volte è la soluzione più semplice. Come funziona? Basterà semplicemente allineare la cartina con le caratteristiche del terreno. Meglio iniziare dalle caratteristiche principali, come ad esempio le cime delle montagne che ci circondano, le valli, i fiumi e i laghi. Se questo non è sufficiente allora si può utilizzare la bussola per trovare il nord, e allineare poi la bussola con il nord indicato sulla cartina (la parte alta della cartina, per intenderci). In questo modo la cartina rifletterà esattamente quello che vediamo in un determinato momento, e sarà più facile scegliere la direzione da seguire.

Tornare indietro

Magari sembrerà controproducente, ma è meglio fare qualche metro in più che perdersi. È utile tornare indietro almeno fino all’ultimo punto conosciuto, se possibile, per evitare di continuare ulteriormente nella direzione sbagliata. Potrà sembrare una perdita di tempo, ma tornare indietro è, a volte, l’unico modo per andare avanti. Una volta tornati a un punto conosciuto si può ricominciare da capo, assicurandoci di prendere la giusta direzione. Oppure, nel dubbio, continuare a ritracciare i nostri passi e tornare al punto di partenza, che è sempre un’opzione da non sottovalutare.

Orientamento
Leggere la cartina. Ph. Ali Elliot su Unsplash.

Tecniche di orientamento

Se nessuno di questi metodi funziona allora ritrovare il sentiero giusto potrebbe risultare più complicato, ma non impossibile. Richiederà, però, conoscenze e tecniche di orientamento più sofisticate. Ad esempio, un modo efficace per ritrovare la propria posizione è utilizzare quello che vediamo intorno a noi (fiumi, laghi, pendii più o meno ripidi, creste, cime, ecc.) e ritrovarli sulla cartina, aiutandosi anche con la bussola. Funziona così: basta individuare una caratteristica specifica, ad esempio una cima, oppure un pendio che scende in una determinata direzione. Una volta individuato il nostro punto di riferimento possiamo misurarne l’azimut con la bussola e riportarlo poi sulla cartina, in modo da poter ritrovare sulla carta lo stesso punto di riferimento. Questo potrebbe aiutarci, se non necessariamente a trovare la nostra posizione precisa, a restringere il campo e delimitare la zona in cui potremmo trovarci. Sono ovviamente tecniche che richiedono conoscenze specifiche e molta pratica, e quindi non alla portata di tutti.

Orientarsi con la cartina. Photo by Daniil Silantev on Unsplash.

Conclusioni

Inutile dire che è sempre meglio organizzarsi e prepararsi in modo da minimizzare il rischio di perdersi in montagna ma, come detto, a volte le cose non vanno come vorremmo. Questi trucchi e consigli potrebbero fare la differenza in situazioni difficili, ma consiglio di fare pratica prima della prossima avventura, per evitare di trovarsi in una situazione di bisogno e non essere in grado di ritrovare la strada. È anche fondamentale avere con sé un dispositivo GPS per poter identificare le proprie coordinate precise e un telefono carico o un dispositivo satellitare per poter contattare i soccorsi in caso di bisogno.

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