Atomic Redster S9 Fis è il modello slalom da gara. La linea è bellissima, aggressiva nel suo
rosso acceso con qualche sfumatura di colore in prossimità degli attacchi. Le scritte e alcuni dettagli in nero e grigio completano la bellezza del modello. Anima in legno con l'aggiunta di uno strato in titanio, il tutto assemblato a sandwich con fianchi dritti.
Le punte degli sci sono rinforzate con puntali in plastica, fissati da 3 grandi viti, con il vertice della punta indirizzata verso l'interno per diminuire la possibilità di inforcare il palo da slalom (un margine di pochi centimetri che risultano fondamentali nei passaggi millimetrici degli sci alla base dei pali).
La coda è larga e rientra nella parte terminale che risulta piatta e rinforzata in plastica.
La soletta riprende gli stessi colori della serigrafia superiore ed è colorata di nero lungo la linea delle lamine.
Gli attacchi in dotazione sono Atomic X16 con regolazione DIN da 8 a 16. Molto bella la linea, con il puntale lungo e aerodinamico, nello stile del muso di una macchina da Formula 1. La regolazione della slitta non è rapida ma d'altra parte una volta regolato l'attacco per il proprio scarpone da gara non servirà più muoverlo. Per variare la lunghezza dello scafo bisogna svitare una vite centrale e spostare la barra che presenta diversi fori. La regolazione del peso avviene come al solito tramite vite su puntale e talloniera.
Ho testato lo sci Atomic Redster S9 Fis a fine stagione sulle nevi di Pampeago, durante una giornata di bel tempo e neve invernale, tendente a primaverile con l'avanzare della giornata. Nei tratti in ombra e ripidi il fondo è sempre rimasto duro, perfetto per provare questo sci proprio dove andrebbe utilizzato. La temperatura dell'aria è passata dai -5 ai +10 gradi, freddo la mattina presto e mite a metà giornata. Questa tipologia di sci (race) non doveva essere presente durante questa sessione di test del Pool ma sono stato ben felice di provarlo, soprattutto in neve dura al mattino presto.
Alternandolo ad altri sci di tipologia inferiore ho notato tantissima differenza. Soprattutto in risposta elastica e dinamica, ho dovuto resettarmi immediatamente ponendo maggiore attenzione, soprattutto con l'aumentare della velocità, in massima conduzione mimando le traiettorie da slalom.
L'entrata in curva è buonissima, soprattutto a basse velocità e in slide lento. Aumentando le velocità serve nei primi istanti un indirizzamento maggiore.
La tenuta e la stabilità sono perfette, una volta impostata la curva la linea viene mantenuta senza sbavature.
L'uscita di curva è ai massimi livelli, serve tanta attenzione a non farsi sparare via come una fionda quando le forze e le velocità aumentano, soprattutto se si fa l'errore di arretrare troppo a fine curva. Il divertimento è garantito in campo libero ma serve un'ottima forma fisica per domare un cavallo del genere.
La conduzione è perfetta su terreni facili, in arco naturale lo sci non si sposta e mantiene la sua traiettoria senza sbavature. Curve brevi e medie vengono eseguite in scioltezza su terreno medio facile, mentre le traiettorie nelle curve ampie sono difficili da mantenere e servono continue correzioni di linea (ma questo non è il suo terreno di gioco!).
La reattività è il suo punto di forza, la costruzione di questo sci permette di trasferire immediatamente tutta l'energia sugli spigoli per un cambio rapido e sicuro di traiettoria, caratteristica fondamentale nelle porte da slalom. Ho alternato le discese in campo libero, sia su terreni facili che ripidi con neve dura, a brevi percorsi di slalom fra i pali.
Lo sci è una garanzia in tenuta e stabilità e ci si diverte tantissimo a patto di mantenere alta la concentrazione quando le forze aumentano.