Ferrino è, al solito, una garanzia in fatto di zaini. Gli ultimi prodotti della casa torinese sono estremamente tecnici e performanti. Questo zaino, in particolare, è un ottimo compromesso tra leggerezza, capienza e robustezza dei materiali di cui è composto. Funzionale al massimo per l’alpinismo classico su multitiro, alpinismo invernale e per lo scialpinismo, non disdegna anche le normali escursioni da trekking.
Peso (gr) | 1,65 kg max |
Dimensioni | 70x25x28 cm |
Materiale | 305 P Ripstop HP Cordura® |
Tasche | Doppia sul cappuccio • Di sicurezza • Posteriore • Sul dorso porta corda • Su fascia a vita. |
Volume | 40+5 L |
Dovendo cambiare il mio zaino, in quanto gli spallacci del precedente erano lesionati al pari delle cerniere, inizio la ricerca da un punto per me fondamentale: uno zaino di produzione al 100% italiana. Mi accorgo ben presto, però, che, in campo zaini, non esiste una marca (italiana) che soddisfi tale requisito. Sono dovuto, quindi, scendere ad un compromesso: progettazione ed ideazione italiana, produzione all’estero.
Il primo nome che mi è venuto in mente è stato Ferrino.
La seconda linea guida è stata la destinazione d’uso: l’alpinismo estivo ed invernale. Avevo, quindi, bisogno di uno zaino estremamente capiente, ma allo stesso tempo leggero e robusto. Ho visionato, quindi, il sito internet della Ferrino e, subito, sono stato aiutato dal motore di ricerca interno al sito che divide per tipo di attività i vari modelli di zaino.
La platea di prodotti è, tutt’oggi, ampia ed effettivamente accattivante.
Dopo una prima scrematura estetica, incomincio a leggere le caratteristiche dei singoli zaini. In particolare, mi dedico al materiale di cui sono composti. Alla fine, la scelta ricade tra Cordura e Dyneema: entrambi molto robusti, il secondo più leggero. Opto per il Cordura anche per una questione di costo, inferiore rispetto al concorrente.
L’ultimo tassello della mia ricerca propende per uno zaino che abbia una possibilità di aggancio - in maniera facile, veloce ed ordinata – di molto materiale, anche con lame o spuntoni senza danneggiare il tessuto: qui l’x.m.t. ha avuto, secondo me, una marcia in più.
Effettivamente si possono agganciare: piccozze, sci, ciaspole, corde, moschettoni, caschetto e molto altro materiale in poco tempo, sempre mantenendo il tutto ordinato.
La scelta è fatta, carico il carrello e procedo all’acquisto.
Ferrino x.m.t. 40+5 è stato testato praticando diverse attività alpinistiche, ad eccezione dello scialpinismo, ed in situazioni atmosferiche e morfologiche variegate.
La prima caratteristica che balza all’occhio è la densità del materiale di cui è composto: Cordura 305 P Ripstop HP. Al tatto conferisce una sensazione di solidità e notevole resistenza alle abrasioni. Non potrebbe essere altrimenti visto l’utilizzo per il quale è destinato e, soprattutto, visti gli attrezzi che è destinato a trasportare: piccozze, sci, ciaspe, moschettoni ed altro materiale da alpinismo, pala e sonde da neve; la maggior parte, quindi, con spuntoni e/o lame affilate.
L’x.m.t. è usufruibile in due modalità: con cappuccio e senza cappuccio.
La prima permette di aggiungere, al corpo principale da 40 litri, un ulteriore “scomparto” da 5 litri agganciandolo allo schienale tramite un semplice e veloce meccanismo: utile per alpinismo in alta quota quando i materiali ed il vestiario da trasportare sono numerosi ed ingombranti.
La seconda, a mio parere, ottima per la scalata e l’arrampicata in generale: lo zaino, senza cappuccio, risulta più snello, leggero e poco ingombrante.
Tra l’altro, rimosso il cappuccio, l’x.m.t. prevede la possibilità di chiusura del corpo principale ripiegandone la parte superiore su se stessa (modalità “roll up”). Grazie a ciò è praticamente impermeabile anche senza la protezione altrimenti offerta dal cappuccio.
Tale tipo di chiusura permette, tra l’altro, di aumentare o diminuire il litraggio (e l’ingombro) necessario a seconda delle necessità di carico.
La cerniera del corpo principale è frontale e permette un accesso estremamente comodo per estrarre qualsiasi materiale necessario. Si può aprire partendo dall’alto o dal basso viste le due linguette indipendenti che muovo altrettanti cursori. Abituato ad un’unica apertura superiore, per me è stata una vera e propria rivoluzione pratica ed, esteticamente, dà un’impronta di simmetria.
Sopra la cerniera scorre anche una fettuccia per la compressione verticale dello zaino. La stessa potrà essere validamente utilizzata anche senza il cappuccio, potendola fissare ad un’asola posta sul dorso dello zaino.
Le tasche presenti sono posizione e studiate per l’alpinismo.
Le prime due sono situate sul cappuccio.
La seconda, senza cerniera, corre lungo il dorso ed è prevista quale portacorda; molto utile, ma non estremamente capiente: una mezzacorda da 60 m e spessore 8.7 mm entra a fatica, ma per una corda da ghiacciaio/nevaio o, comunque, per una corda più corta, può bastare.
La terza sulla parte posteriore/superiore del corpo centrale con sacca che si espande all’interno dello stesso.
La quarta su fascia ventrale, porta materiale.
Una quinta, interna al corpo principale ma separata e studiata per pala/sonda che dona ordine all’interno dello zaino.
Mancano le tasche laterali, molto apprezzate durante il trekking, ma sono sostituite da 4 cinghie che fungono sia da nastri di compressione sia da porta attrezzi quali sci o bastoncini. Le fettucce laterali (tutte od in coppia) possono essere utilizzate, assieme a quella piccola posta a ridosso della tasca posteriore/superiore, per immobilizzare corde spesse o più matasse di corda assieme.
Sono presenti, inoltre, dei nastri addizionali amovibili frontali (che si trovano all’interno del cappuccio) che permettono di agganciare all’esterno del corpo principale dell’x.m.t. materiali ingombranti come le ciaspole (racchette da neve) ovvero sacchi a pelo o tenda; si potrebbe notare uno sbilanciamento del peso se il carico esterno è pesante, ma una regolazione delle cinghie ventrale e pettorale sminuirà il tutto.
Il dorso è perfettamente aderente alla schiena ed utilizza, al pari degli spallacci, il sistema Hollow back system: una sorta di comoda imbottitura a nido d’ape composta da canali traforati creati per aumentare la traspirazione. Durante le camminate più faticose non è risultato traspirante come gli zaini che hanno il dorso staccato dalla schiena tramite esoscheletro, ma, comunque, fresco e di rapida asciugatura durante le soste.
Il peso del x.m.t. risulta ben distribuito lungo la spina dorsale anche a pieno carico e gli spallacci larghi non danno fastidio neanche dopo ore scalata o di cammino, soprattutto nelle discese ripide sul pietrisco o lungo un canalone ghiaioso.
Il pezzo forte degli spallacci sono le asole portamateriali: estremamente utili nelle vie d’alpinismo per agganciare e sganciare rapidamente moschettoni, rinvii od altro. Le ho utilizzate quasi tutte e non ne nascondo la comodità.
Ulteriori due asole si trovano all’interno della tasca portacorda posta sul dorso.
L’ultima asola portamateriali è posta sulla fascia ventrale che è composta dello stesso materiale imbottito di schienale e spallacci ed è amovibile, consentendo, quindi, una ulteriore piccola riduzione di peso in caso di necessità che, in ogni caso, eviterebbe un ingombro se viene utilizzato un imbrago.
Come la fascia ventrale, anche la cinghia pettorale serve a regolare (stringere od allentare) l’aderenza dello zaino Ferrino al corpo. La parte destra e quella sinistra della cinghia pettorale si uniscono tramite una fibbia a clip che incorpora un fischietto utile in caso di pericolo o soccorso. Le istruzioni per il suo utilizzo sono riportate all’interno del cappuccio.
La parte esterna frontale dell’x.m.t. propone, inoltre, due portapiccozze a scomparsa accompagnate da due asole, poste parallelamente più in alto, anch’esse a scomparsa, che servono a bloccare i manici delle piccozze.
L’x.m.t. è compatibile con il porta caschetto “Helmet Holder” e con la sacca idrica “H2 Bag”, entrambi prodotti dalla medesima casa.
L’x.m.t. 40+5 della Ferrino, il più minuto tra le misure disponibili, si comporta egregiamente nelle classiche lunghe vie di alpinismo estivo al pari di escursioni alpinistiche invernali dove l’utilizzo di piccozze e/o sci è fondamentale. Si può tranquillamente utilizzare per escursioni da più giorni visto l’ampio litraggio e la possibilità di agganciare, anche esternamente, ulteriore materiale.
Leggero in generale - si parte da 1.65 kg - può scendere sotto il chilogrammo se vengono rimossi il cappuccio e la fascia a vita. Una riduzione di peso, in montagna, è sempre un toccasana.
I punti forti sono la robustezza del Cordura, l’apertura centrale dall’alto e dal basso, le asole portamateriali sugli spallacci nonché le asole portapiccozze a scomparsa.
La mancanza di tasche laterali, anche amovibili, può essere uno svantaggio se, come me, le utilizzate sistematicamente durante le escursioni di trekking.
Altro punto negativo è la capienza non troppo generosa della tasca posteriore portacorda. Un po’ di più non avrebbe guastato.
L’x.m.t. è stato premiato nel 2020 con il premio “zaino dell’anno” da Skialper.
Concludendo, posso solo dire che “andare in montagna non ha prezzo, per l’x.m.t. della Ferrino c’è Mastercard”.
Marca | Ferrino |
Modello: | XMT 40+5L |
Attività: | Alpinismo |
Utilizzatore: | Esperto Professionista Intermedio |
Anno: | 2020 |
Prezzo: | 194.90 € |
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