Rossignol Hero Master LT R17 WC Sci 2024

Rossignol, fondata a Isère nel 1907, ha un know-how riconosciuto globalmente, e con oltre 100 anni di esperienza concepisce ottime attrezzature per gli sport invernali. Abel Rossignol, il suo fondatore, usa le sue abilità di carpentiere per creare il primo sci in legno. Dalla saggia mano di Abel nasce il Rossignol Olympic 41, sci che permette a Émilie Allais di trionfare per tre anni in Coppa del Mondo. Nel 1954 l’azienda viene rilevata da Laurent Boix-Vives per 50.000 dollari americani e, in seguito, compra la Dynastar. Nei giochi invernali di Squad Valley, Jean Vuarnet si laurea campione olimpico in discesa grazie ai nuovi sci Rossignol Allais 60 interamente costruiti in metallo. Nel 1989, Rossignol compra Lange leader nel mercato degli scarponi, e nel 1994 la Look, specializzata negli attacchi di sicurezza, e infine la Caber che diventa a sua volta etichettata Rossignol. Tutti gli atleti che utilizzano prodotti Rossignol ai Gioch i Olimpici di Albertville e Lillehammer ne escono vincitori. Alberto Tomba, lo sciatore più forte nel periodo tra la fine degli anni ottanta e inizio del novanta, utilizzava sci e prodotti Rossignol. Nel 2004 Rossignol fattura 478 milioni con utili superiori ai 7 milioni. Nel 2013 il Gruppo Rossignol, insieme a Lange e Dynastar, viene ceduta a una partnership guidata da Altor Equity Partners, un fondo svedese di investimento. Nella partnership, oltre a Laurent Boix-Vives, figurano anche Sandbrige Capital dell’ex CEO di Gucci, Domenico Sole, e dello stilista Tommy Hilfiger. Rossignol produce sci, attacchi, scarponi, attrezzatura come caschi, maschere, protezioni, bastoni, snowboard e vestiario tecnico per l’inverno e anche per l’estate.

Chi non ha avuto uno sci Rossignol?

Per lo meno noi, quelli della generazione X e Y (o Millennials che sia). Se non altro per i fasti che furono, grazie al campione bolognese che riuscì a interrompere il Festival di Sanremo, in quella notte del 27 febbraio del 1988, ai Giochi Olimpici di Calgary. Non posso negarlo, ho avuto prodotti Rossignol, fin dalla giovane età, era il vero Karma di noi sci clubbari. Fino al più recente passato, dove sono in possesso di un Rossignol Master LT R21 del 2020.

Davanti a me, ho il nuovo Rossignol Hero Master LT R17 2024, che tanto nuovo non è, visto che dalla versione precedente cambia solo la serigrafia. E perché? Il concetto è molto semplice, e la domanda che dovete farvi è questa: “perché mettere mano ad un prodotto che da oltre dieci anni è nell’olimpo, usato come metodo di paragone per altre case produttrici di sci per sfornare prodotti top?”. Qui parliamo della sublime perfezione, quel purosangue invidiabile, sorrisi ed esternazioni di gioia pura a metà pista, accentratore di sguardi e curiosità a fine pista.

La prima asta è di colore nero-grigio, pulita, con il galletto in rosso e bene in vista in punta, la scritta Rossignol in rosso fuoco appena sotto. Più sotto, il galletto viene riproposto, scudettato, in arancione e di nuovo il nome della marca, la dicitura Hero Master LT M17; dove LT è sinonimo di Long Turn, e M17 è il raggio; infine, la scritta titanal e un comodo QR code per inviare l’utente a una pagina internet per consultare tutti le informazioni sul prodotto.

La seconda asta ha design nettamente discostante, e pare un prodotto diverso se gli sci non fossero appaiati insieme. Oltrepassato il galletto infuocato, notiamo a caratteri cubitali la scritta HERO, in verticale, colorata nelle diverse tonalità del rosso, giallo e arancione. La soluzione intrapresa rende l’asta più pasticciata e goffa. Passatemi il termine.

Superato l’attacco, gli sci prendono soluzioni estetiche identiche, lineari, fino in prossimità delle code, dove viene riportato il modello specifico di questo esemplare M17 Master LT, e le caratteristiche di altezza, raggio e sciancrature.

Al suo interno, il Rossignol Hero Master LT M17 cela soluzioni tecnologiche di primissima scelta, fra cui la LCT. La Line Control Technology è la nuova costruzione brevettata dagli ingegneri Rossignol, di provenienza World Cup, dotata di una power line centrale, integrata dalla spatola alla coda. In sostanza, un binario di titanal corre lungo tutta la lunghezza dell’asta, con lo scopo di eliminare la contro flessione dello sci e godere di stabilità in tutte le condizioni di terreno e asperità, per un controllo dinamico della traiettoria.

La costruzione è Ash Wood Core, con anima in legno. Lo stesso legno, il frassino, utilizzato dagli atleti di punta Rossignol in Coppa del Mondo. La Ash Wood Core sposa perfettamente la Cascade Tips Technology. Il team R&D di Rossignol cerca soluzioni all’avanguardia per alleggerire gli sci utilizzando materiali sempre più leggeri e resistenti. Tale soluzione consiste nella sovrapposizione asimmetrica di due strati superiori, uno in metallo e l’altro in fibra di vetro. L’obbiettivo è quello di ridurre l’inerzia dello sci e il suo peso, per ottenere un prodotto semplice, vivace e manovrabile. Full Titanal Layer: due strati in titanio a tutta larghezza e lunghezza forniscono un'eccellente stabilità in curva e riducono significativamente l'effetto di torsione sullo sci. Il Rossignol Hero Master LT M17 è Rectangular Full Sidewall. La struttura presenta una stratificazione orizzontale di materiale di base in legno, fibra di vetro e titanal combinati con lati verticali a tutta lunghezza per nucleo tutt’uno; e una Oversided Side Cut, per unire una sciancratura da carving puro a una larghezza sotto il piede più ampia e moderna.

Questo mix di costruzione migliora la torsione in punta, l’aderenza, il controllo e precisione di traiettoria e la stabilità.

Il Rossignol Hero Master LT M17 propone l’attacco di casa Look SPX giallo e arancione, in versione 15 in occasione di questo test. In commercio è offerto anche con SPX12 per sciatori di peso compreso da 40 a 110kg, altezza interfaccia di 18mm, distanza di regolazione 20mm, compatibile con scarponi con standard 5355, puntale 45 mm e tallone da 27 mm. Il Look SPX porta in dote il Rockerflex. Gli ingegneri del gruppo hanno ridotto i punti di ancoraggio dell’attacco, per conferire alle aste flessibilità più efficace possibile. Il puntale ha una ganascia più larga del 14% e sgancio multidirezionale per una eccellente protezione in caso di disarcionamento; oltre che una lunga corsa elastica per evitare azionamenti accidentali.

Il pacchetto è concluso con la solida piastra R22 WC di derivazione Coppa del Mondo, con misure regolabili da 264 a 352 mm. Il Rossignol Hero Master LT, full camber, è proposto nelle lunghezze di 169, 179 e 189 cm, con raggio rispettivamente di 15, 19 e 21 metri, sciancrature 115-70-98, 115-70-97, 115-71-96; oltre alla misura di 173 e raggio 17, 115-70-98, provato in questo test. Peso complessivo al paio è fra i 4.3 e 4.6Kg.

Il Rossignol Hero Master LT M17 è testato in località Pampeago, nella meravigliosa Val di Fiemme nell’aprile del 2023. Le condizioni della neve sono ghiacciate la mattina presto, molle e trasformata nel pomeriggio.

Dribblo il “masterone” nelle prime ore del mattino, perché prodotto uguale al 2023, o forse per un fatto di reciproca riverenza. Come dire, tanto ti conosco, e so che trasudi cavalli, mi scaldo un po’ con altro materiale da testare, e quando la gamba è pronta e calda, passo. Anello piste su piste fino a quando arriva il momento di presentarci. Dopo una pronta regolazione allo scarpone infilo la seggiovia dell’Agnello.

Non capisco il perché, ma la maschera è già calzata sugli occhi e sono concentrato sulla serigrafia. Guardo la spatola e mi giro per le code diverse volte. L’adrenalina è già li, e sento un po’ di sangue in bocca, voglio accelerare i tempi e chiudere i ganci dello scarpone e il boost, in seggiovia. È come quando ci si infila per la prima volta la Porsche, distinta e lussuosa, avvolgente e veloce; fino a quando accendi il motore e buca il silenzio il rumore del cilindrato GT3RS. Però aspetta, non c’è fretta, rialzo la maschera e godo della vista mozzafiato del Latemar, e faccio scendere le pulsazioni. Ci sono parto, e con calma, arco medio e ampio vanno che è una meraviglia, accelero, spingo, fino a che non raggiungo il limite. Il limite è il mio, non quello del Rossignol Hero Master LT M17. Lui gode nell’essere strapazzato e portato a grande velocità, non ha limiti di velocità e sfida le forze di gravità. Nel senso, più hai gamba, e ne hai, più lui ti fa divertire.

L’ingresso curva è facilissimo, non serve forza, solo un buon parallelismo del comparto caviglie-ginocchia. La tenuta in curva è degna dei migliori pneumatici in commercio, ti tiene li e non si sposta di un millimetro, e dimostra quella sicurezza che ti porta a spingere il limite, si il tuo. Lo sci è perfetto per curve medie e ampie, con un calcio in culo in uscita di curva poderoso e coinvolgente, come su una catapulta. Anticipando con il corpo l’ingresso curva, la presa di spigoli è ancora più tenace ed efficiente. Lo sci ha una coda rigida e arretrando leggermente a fine curva, si agevola la sua fine e si è pronti a prendere la coppia per l’inversione delle lamine. Rimango stupefatto e affascinato dall’impeccabile aderenza, dal contatto sci-neve, dalla fluidità nel passare dalle curve medie a quelle ampie, dalla manovrabilità ultra-precisa. Le curve sono precise, ad altissima velocità in totale sicurezza.

La Rossignol, inteso come Gruppo, ha cercato, negli ultimi anni di allargare il target del Master e raccogliendo la sfida di renderlo ancora più divertente e altrettanto efficace. E qui ha fatto centro. Il Master è addolcito e assai facile da usare in campo libero.

Dopo questa prima fase full on di adrenalina, rallento e cerco i punti deboli e sono pochissimi. Il design bistrattato in precedenza non è così male, offre un look elegante e futuristico, e crea l’attenzione di chiunque sia a pochi passi. Il fine curva risulta difficoltoso, soprattutto nell’arco medio ha una chiusura impegnativa e bisogno essere attenti e vigili per non perdere la conduzione. Attenzione a non distrarsi al telefono o salutare un amico in pista, il Rossignol Hero Master LT pretende dedizione, tenacia e gamba.