Scegliere la giacca da sci richiede sempre molta attenzione. I fattori che entrano in gioco sono molteplici: la tipologia in base all’utilizzo, il grado di protezione termica a noi più indicato, la piacevolezza estetica, la qualità dei tessuti, la funzionalità dei particolari e… il prezzo. Combinare tutto questo non è cosa facile e con questo articolo cercheremo di dare qualche consiglio utile allo scopo, con l’obiettivo di indirizzare ogni sciatore verso il prodotto migliore, non in assoluto (non esiste!), ma per sé stesso e le proprie esigenze.
Tipologia, utilizzo e termicità: scegliere la giacca da sci
Per prima cosa è necessario stabilire che tipo di sciatrice/sciatore siete. Se siete degli irriducibili pistaioli e ricercate sempre la neve meglio battuta, inseguendo le piste “nere” più prestigiose, impiegando un bel po’ di energia, avete bisogno di una giacca da sci tecnica imbottita di medio peso (imbottitura sintetica, corpo e maniche, massimo 100 gr/metro quadrato).
In questo modo avrete un capo caldo che tiene però conto del calore generato dalla vostra azione intensa e non vi surriscalda in modo fastidioso; se invece siete sciatori contemplativi, senza fretta né stress, puntate su una grammatura più elevata, attorno ai 120 grammi/mq sul corpo (100 gr. per le maniche) e sarete sempre in pieno comfort anche quando siete fermi.
Altra storia se il vostro palcoscenico è il fuoripista. Per il solo fatto di muoversi in neve profonda, difficoltosa, accidentata e di dover affrontare anche trasferimenti in piano o addirittura in salita, l’azione del freerider è più faticosa, dispendiosa sul piano energetico e, in ultima analisi, surriscaldante rispetto allo sci da pista. Va da sé che la giacca per questo tipo di attività, in questo ambiente dove l’abbigliamento a strati è una regola, deve essere diversa. Quindi lo strato esterno, la giacca, altrimenti detta “guscio“, non è imbottito ma esclusivamente idrorepellente, antivento e traspirante.
Scegliere la giacca da sci: idrorepellenza e traspirazione
Di che si tratta? Sono le due caratteristiche principali di ogni tessuto tecnico con cui una giacca da sci è costruita, dove sono combinate tra loro. Per idrorepellenza si intende la capacità di impedire l’ingresso di acqua dall’esterno, pur consentendo allo stesso tempo la traspirazione, il passaggio in senso inverso di una certa quantità di vapore proveniente dalla sudorazione corporea: ecco perché non si parla di “impermeabilità”, che invece indica il totale isolamento (acqua e vapore non passano) nei due sensi.
Per quantificare le prestazioni di un tessuto in questi due ambiti, gli enti di certificazione dei tessuti hanno approntato due test specifici: Colonna d’acqua e MVTR (Moisture vapor transmission rate). Si tratta di due test fondamentali che indicano, il primo, la capacità di idro-repellenza (tenuta alla penetrazione di acqua dall’esterno), il secondo la permeabilità (dall’interno) del tessuto stesso al vapore generato dal corpo in azione.
La combinazione dei due valori fa si che un capo, nella fattispecie una giacca, assicuri le migliori condizioni climatiche al nostro corpo, durante l’azione sportiva. Il valore di “colonna d’acqua” è espresso in migliaia di millimetri: più alto il valore, più elevata la capacità del tessuto di tenere fuori l’acqua per lungo tempo. Il valore MVTR indica la capacità del tessuto di lasciar passare il vapore (sudore) ed è espresso in grammi/metro quadro/24 ore. Anche in questo caso, più elevato è il valore (ad es. le giacche Hyra indossate nelle immagini hanno un valore MVTR 32.000, molto alto), più elevate sono le capacità traspiranti del tessuto.
Vestibilità e dettagli
Per scegliere la giacca da sci giusta, ricordiamo che una giacca da sci deve essere sufficientemente pesante per proteggere da freddo, vento e intemperie, ma leggera allo stesso tempo per consentire la massima libertà di movimento. Una bella sfida per i produttori, che parte dalla scelta dei materiali: tessuti, imbottiture, cerniere, bottoni. Ma non basta. Occorre una notevole capacità costruttiva e di assemblaggio delle varie componenti per ottenere prodotti finali capaci di soddisfare anche gli sciatori più esigenti.
Il Poliestere è il materiale più utilizzato per i tessuti esterni, poiché è resistente, accoppiabile facilmente con tessuti elastici e membrane idrorepellenti/traspiranti, e dall’ottima “mano”. All’interno delle giacche troviamo imbottiture/ovatte sintetiche, come 3M Thinsulate (che trovate nelle giacche Hyra del servizio realizzato a Livigno), estremamente calde e leggere. Le fodere completano il quadro, andando a rinforzare o alleggerire specifiche zone della giacca da sci, in base alla funzione che quella parte del corpo dovrà svolgere una volta in azione.
Il taglio della giacca è fondamentale. La sua lunghezza alla vita, il volume alle spalle e all’addome, la lunghezza delle maniche e la pre-formatura del gomito, sono dettagli non solo di stile, ma soprattutto di ergonomia, intesa come la capacità di assicurare contemporaneamente la più precisa e naturale performance sportiva e una qualità estetica totale. La giacca da sci non deve risultare pesante, una corazza sul corpo, non deve interferire con i gesti sportivi, nemmeno quelli più ampi, deve comunicare una sensazione congiunta di protezione e comodità.
Una giacca da sci di alto livello è corredata da molteplici dettagli costruttivi, alcuni dei quali decisamente indispensabili. Eccone un elenco (giacca Hyra Marmoré, immagini nel servizio):
- Tasche: in numero non esagerato (ad es. 2 frontali basse + 1 pettorale + 2 pettorale interna) facilmente raggiungibili, capienti e rinforzate internamente, con zip protette impermeabili;
- Polsini regolabili con fascia in velcro;
- Tasca all’avambraccio porta skipass:
- Aperture di aerazione sotto ascella;
- Bavero alto con zip che chiude davanti alla bocca, e prese di ventilazione anti condensa;
- Cappuccio amovibile con cerniera posteriore di fissaggio e slitte in plastica frontali;
- Inserti gommati alle spalle per protezione durante il trasporto degli sci;
- Inserto di ventilazione dorsale, con celle esagonali, per dispersione del calore in eccesso;
- Minigonna ventrale con elastico per isolare il corpo dall’ingresso di vento e neve;
- Coulisse elastica alla vita, per fare aderire la giacca al corpo;
- Sistema RECCO di ricerca in valanga integrato nel capo;