Campeggiare e accendere un fuoco in montagna sotto un cielo stellato è un’esperienza da provare almeno una volta nella vita. Il crepitio del fuoco nel silenzio della natura, il calore di una fiamma che si mischia con l’aria fresca del bosco…momenti magici a volte interrotti dal fatidico dubbio… ma accendere un fuoco in montagna si può o no?

Cosa dice la legge
La normativa sull’accensione di fuochi all’aria aperta è molto varia in Europa, persino all’interno di un singolo Paese possiamo trovare regole differenti tra un territorio e l’altro. L’Italia non fa eccezione, infatti ogni Regione ha una propria regolamentazione specifica come previsto dalla Legge n. 353 del 2000.
Per fortuna a sciogliere la matassa di norme e varianti c’è una regola chiara ovunque: nel bosco e nelle aree protette, come Parchi Nazionali e Regionali, l’accensione di fuochi è vietata ad esclusione che nelle aree attrezzate dotate di strutture destinate all’accensione e contenimento del fuoco!
Nelle aree attrezzate verificate i cartelli con la normativa d’uso finalizzata alla prevenzione degli incendi così sarete sicuri di non svolgere manovre azzardate e a rischio sanzione.
Al di fuori di questi luoghi, per quanto riguarda l’Italia saranno le Regioni a definire con cartografie specifiche le aree a rischio di incendio boschivo e di conseguenza a stabilire il divieto d’accensione di fuochi. Sempre le Regioni, stabiliscono anche la distanza dal bosco oltre la quale è consentito accendere un fuoco (solitamente si tratta di almeno 100 metri da esso).

Accertatevi di eventuali provvedimenti
Alcuni luoghi ritornano puntuali nella routine delle vacanze estive, e con questi nascono tradizioni alle quali ci leghiamo particolarmente: stare attorno ad un fuoco all’aria aperta con la propria famiglia o amici è sicuramente una di queste. E, anche se in quel luogo, magari addirittura attrezzato, lo si fa da sempre, sapendo che la legge è dalla tua parte è sempre consigliato verificare eventuali provvedimenti Regionali e ordinanze Comunali che potrebbero vietare l’accensione di qualsiasi fuoco a causa di uno “stato di grave pericolosità”.
Questa situazione può essere anche molto frequente in montagna non soltanto d’estate, ma anche in inverno a causa di lunghi periodi di siccità dove il rischio di innescare un incendio è alto. Per questo, quando si parla di accensione di fuochi, non esiste una regola fissa e unica su un territorio vasto.

Le sanzioni
Per spegnere ogni dubbio, se vale la pena rischiare di accendere comunque un fuoco nonostante i divieti, vi basterà sapere che dal 2021 le sanzioni amministrative per chi trasgredisce nel periodo in cui c’è lo “stato di grave pericolosità”, sono aumentate e vanno da un minimo di 5.000 € ad un massimo di 50.000 €. Se malauguratamente scappa anche l’incendio vi beccherete pure una denuncia penale!
Bivacco d’emergenza e fuoco di sopravvivenza
Ci sono poi alcune situazioni in cui accendere un fuoco significa non rischiare l’ipotermia. Se doveste ritrovarvi a dover fare un bivacco d’emergenza con condizioni meteorologiche avverse e accendere un fuoco fa la differenza tra la vita e la morte, allora in quel caso è molto improbabile che il legislatore vi sanzioni. Ad oggi, non sembrerebbero state afflitte sanzioni o condanne penali a chi si è ritrovato in questa situazione.
