Come “studio fotografico” ha una valle che nel mondo dello sport e dell’outdoor è un paradiso: Livigno. I suoi scatti partono da 1816 mt. di quota e arrivano oltre i 3000 mt. Estate e inverno, dal mondo dello sci al mondo bike, dal freestyle ai trekking estivi. Samuel Confortola ci racconta la sua storia, le sue esperienze e qualche chicca sulla fotografia outdoor.

Da dove viene la tua passione per le foto? Com’è diventato il tuo lavoro?
“Qualche anno fa ho comprato un cellulare con una buona fotocamera, fin da subito facevo molte foto e mi divertivo. Paesaggi, natura, persone ed altro, un po’ di tutto insomma. Dopo qualche mese ho deciso di comprare una fotocamera reflex ed entrare in questo mondo, comprai una canon 650d, modello semplice e tra i più economici. Da quel momento non ho mai smesso di fotografare. Negli anni 2015 e 2016 la mia vita si alternava tra lunghi viaggi ed un lavoro stagionale in Norvegia. Amo viaggiare e viaggiando ho fatto molta esperienza con la mia macchina fotografica. Durante quegli anni sono stato in Nepal, Sud Africa, Cile… e poi tornavo al lavoro in Norvegia, a Flåm, di paesaggi non ne mancavano… Luoghi fantastici con molto da raccontare, e io studiavo e sperimentavo con la mia Canon. La passione cresceva sempre di più. Ho studiato molto con libri, internet e corsi on-line, ma più imparavo più il mio interesse aumentava. Tanta voglia di migliorare e di conosce tecniche nuove. Tornato dalla Norvegia ho deciso di fare il fotografo professionista. Testa bassa e tanta determinazione ed ho iniziato a lavorare. Dopo 4 anni di lavoro studio ancora, sperimento e cerco sempre di migliorare”.
Nella fotografia outdoor è più importante la tecnica o l’idea?
“L’idea è più importante ma per renderla reale hai bisogno della tecnica. La macchina fotografica interpreta in maniera differente la luce rispetto all’occhio umano, c’è bisogno di comprendere questo meccanismo per poter realizzare le proprie idee. Spesso il limite è rappresentato proprio da questo, c’è l’idea ma non si riesce a raggiungere il risultato. Più un fotografo conosce i propri strumenti più riuscirà a trasformare le proprie idee in fotografie. Certo senza ispirazione manca completamente la base”.
Samuel, condividi con noi uno scatto e raccontaci come è nato?

“Ecco qui. Vi porto questa immagine scattata al Lago del Monte. Siamo partiti dal parcheggio verso le 5.30 del mattino e abbiamo camminato per circa un’ora per raggiungere il Lago del Monte, lago alpino a circa 2600 mt di quota. Qui abbiamo sfruttato le prime luci per fare qualche scatto sul lago ghiacciato. Idea nata il giorno prima quando ho visto qualche storia su IG di Luca Ferioli che pattinava sul laghetto. L’ho chiamato e gli ho fatto la proposta: “Torniamo domani per fare qualche scatto, ma esageriamo, domani nudo”. Conoscevo già risposta…
Questa avventura è stata inserita sul mio blog nato da poco: Free|e|motion. Qui raccolgo esperienze ed emozioni raccontate tramite la fotografia. Il nome vuole richiamare l’idea che c’è dietro il blog: movimento libero”.
Ecco il momento dei 5 consigli per gli appassionati della fotografia outdoor:
1. Uscire il più possibile
Per raccontare al meglio l’outdoor bisogna viverlo al 100% per avere la massima confidenza. Un rapporto intimo e vero per poter conoscere, poi comprendere e alla fine cogliere.
2. Per fare pratica non serve andar lontano
Studiare e provare. Mai fermarsi. E per provare e fare pratica spesso basta andare a pochi metri da casa o da una strada. Non serve andare a 4000 mt. per migliorare. Meglio fare molta pratica in luoghi facilmente accessibili per poi essere pronti durante le uscite più impegnative.
3. Trasmettere emozioni, costruire una storia contenuta nel nostro scatto
Penso che il 99% di noi fa foto per immortalare ricordi. Non immagini, ma ricordi che significano emozioni. Cerchiamo i momenti che una volta immortalati possano far nascere emozioni.
4. Investire su corsi non su materiale. La teoria è importante
Soprattutto per chi è alle prime armi: studiare, studiare e studiare. Non serve investire soldi in attrezzatura che poi non si sa utilizzare. Anche perché all’inizio non si sa bene neanche ciò che serve. Il limite spesso sono le nostre capacità, investiamo tempo e soldi per migliorarci, una volta che si è acquisita una buona confidenza sapremo esattamente che materiale servirà e come utilizzarlo.
5. Non avere paura di lanciarsi, con la passione e determinazione tutto si può
Per chi sogna di diventare un fotografo professionista il mio consigli è: VAI, PUOI FARLO! Se hai passione e se sarai determinato potrai crescere e diventare un professionista.

Ultima domanda: so che sali e scendi le montagne “come uno stambecco”, in estate a piedi e durante l’inverno con gli sci. Tutto questo con kg di attrezzatura e spesso affronti tratti molto tecnici. Per essere un professionista della fotografia outdoor è necessario essere un super sportivo?
“Non è fondamentale, tanti fotografi eccezionali non lo sono. Essere in forma è un valore aggiunto: puoi raggiungere più posti, più velocemente e sicuramente hai più possibilità di esplorare. Io adoro gli sport all’aria aperta e questo è uno dei principali motivi che mi ha portato a fare questo lavoro. Amo lo sci, il freeride e lo scialpinismo, correre sulle montagne e dormire sulle cime sotto il cielo stellato. Ci tengo ad essere informa per vivere i miei momento outdoor al meglio”.