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Come scegliere le scarpette d’arrampicata perfette?

Consigli per l'acquisto delle scarpette d'arrampicata

Andrè de Biasi Scritto il
da Andrè De Biasi

Se state continuando a leggere questo articolo vuol dire che anche voi vi siete posti questa banale domanda, che può diventare una vera e propria impresa nel momento in cui si entra in negozio. Con l’ampia scelta di modelli e brand si può creare un po’ di confusione soprattutto per chi non ha molta esperienza nell’acquisto.

 

Qual è il mio numero?

Secondo la “teoria del climber” chi indossa la scarpetta più piccola avrà più successo in parete, sfatiamo subito questo mito. Oltre ad essere doloroso e dannoso per i nostri poveri piedi, è anche un problema nel valorizzare gli appoggi grandi o piccoli che siano.

Quando indossate la scarpetta dovrete sentire che vi sostiene, le dita dei piedi dovranno essere semi arcuate (non proprio distese) e non dovranno esserci degli spazi vuoti né in punta né intorno al tallone.

Un altro fattore da tener conto è il materiale con cui è fatta la tomaia. La pelle naturale al contrario di quella sintetica tende a cedere con gli utilizzi, quindi, nella fase di acquisto è consigliabile ridurre di una o due taglie per far si che mantenga le sue caratteristiche iniziali nel tempo. Ogni brand ha la sua calzata e quindi non è possibile usare una regola ben precisa.

 

Placca o strapiombo?

Ogni modello ha il suo terreno preferito di gioco. La scarpetta morbida predilige pareti strapiombanti e quindi ottima per il bouldering, ma può essere utilizzata anche su pareti verticali con appoggi in aderenza (spalmi), grazie infatti alla sua morbidezza ha una buona adattabilità alla roccia.

 

scarpa scarpette arrampicata
Esempio di scarpa rigida e scarpa morbida

 

La scalata in placca, con questa tipologia di scarpa, è idonea alle persone leggere che non hanno bisogno di un grande supporto. Al contrario la scarpetta rigida da molto più sostegno su appoggi piccoli o in un tipo di arrampicata molto tecnica, consigliata su terreni verticali.

Solitamente una scarpa rigida non sarà troppo stretta mentre una scarpa morbida avrà una chiusura più fasciante e precisa. Qualunque sia la vostra scelta il risultato finale dovrà essere lo stesso: piede fermo e rigido.

 

Com’è fatto il mio piede?

Un altro aspetto da tener conto è l’aggressività, ovvero la curvatura della scarpetta. Più è accentuata più è adatta ad un arrampicatore esperto, mentre una scarpetta dritta e simmetrica è consigliata ai principianti. Con l’esperienza si inizierà a voler aumentare la sensibilità tra il piede e la roccia, andando così alla ricerca di una scarpa sempre più curva. La maggior parte delle scarpette sono asimmetriche così da poter valorizzare al meglio gli appoggi bilanciando il corpo.

scarpa e scarpetta arrampicata
Tipologie forma del piede

 

C’è però un piccolo dettaglio genetico con cui fare i conti, non tutti abbiamo lo stesso piede. Ci possiamo dividere in due categorie: chi ha una pianta stretta, un piede affusolato con arco plantare poco accentuato e un osso del metatarso abbastanza orizzontale, e chi ha una pianta larga, un piede con osso del metatarso abbastanza verticale, un arco plantare accentuato e delle dita piuttosto corte e squadrate. Quest’ultima tipologia preferirà una scarpetta mediamente aggressiva.

 

placca arrampicata
Scalata in placca verticale

 

Lacci, velcro o ballerine?

Ci sono tre modi di chiusura delle scarpette: ballerina, lacci e velcro. La maggior parte dei climbers pensano che le scarpette con i lacci si utilizzino nelle multipitch, mentre le ballerine nel boulder. Questo perché nel sassismo, essendo un’attività dove la prestazione dura pochi istanti, per comodità si opta per una scarpa veloce da chiudere e togliere come una ballerina, nessuno vieta, però, l’uso di una laces.

Nelle vie lunghe si predilige una scarpa a lacci poco aggressiva che tende a stancare meno il piede; tutto ciò però, è direttamente proporzionale alla difficoltà della via scelta. Sicuramente una ballerina sarà più comoda da indossare ma avrà lo svantaggio di non poter essere regolata e quindi aderire con precisione al piede. Ecco che la chiusura a velcro viene in nostro soccorso essendo una buona via di mezzo fra le due.

 

scarpa scarpette
Esempio di chiusura a lacci e velcro

 

Qual è la suola che fa per me?

Sul mercato esistono tre tipologie di suola. La suola intera, dove un unico pezzo di gomma va a ricoprire completamente tutta la scarpetta aumentandone la rigidità e, di conseguenza, stancherà meno i muscoli del polpaccio. Tutte le scarpette a pianta simmetrica montano questa suola, ottima quindi per i beginners. In linea di massima possiamo dire che ad una scarpetta con suola intera corrisponde una rigidità da media ad alta e sono molto indicate per vie in falesia o su multipich; ottime anche su vie verticali o a buchi.

 

scarpette arrampicata
Suola intera, mezza suola e No-Edge

 

Se siete invece alla ricerca di una scarpa più sensibile dobbiamo spostarci verso le mezze suole. Sono molto più flessibili e hanno la gomma che ricopre la punta e il tallone lasciando libera la parte centrale. A differenza di quella intera, la mezza suola è molto morbida e richiede maggiore forza all’arrampicatore per essere controllata.

Perfetta nei boulder e vie in strapiombo, sulle placche non dà molto sostegno e perciò toccherà al climber controllare la stabilità del piede. C’è infine un’ultima tipologia chiamata No-Edge introdotta da La Sportiva. Quest’ultima, essendo priva di spigoli, segue perfettamente la forma del piede riducendo così gli spazi inutilizzati all’interno della scarpa, garantendo un’arrampicata precisa e fluidità di movimento.

 

arrampicata strapiombo
Scalata in strapiombo

5 consigli pratici

1 – Se al momento dell’acquisto la scarpa fa fatica ad entrare (quasi sicuramente) ma è perfetta, conviene ricordarsi di portare con se in falesia, almeno per le prime uscite, un paio di sacchetti di nylon da indossare come calzini o utilizzare del talco per far si che si indossino “comodamente” senza dover patire le pene dell’inferno! 

2 – Quando la suola non ha più gli spigoli ed è quindi consumata, c’è la possibilità di risuolatura per dare di nuovo vita alle nostre scarpette risparmiando qualche decina di euro e aiutando l’ambiente.

3 – Uno dei problemi di tutti gli scalatori è il cattivo odore delle scarpette. Per risolvere questo inconveniente potete lasciarle asciugare all’aria dopo ogni utilizzo e cercare di non tenerle indossate per troppo tempo, oppure lavarle ogni tanto a mano e con sapone neutro. 

4 – La Sportiva e Scarpa devono essere prese con alcuni numeri in meno mentre con altri conviene prender il numero che si usa per le scarpe di tutti i giorni.

5 – Se siete agli inizi cercate di acquistare una scarpa comoda che non faccia troppo male. Per migliorare non occorre avere una scarpetta top di gamma ma molto allenamento e scalare tanto su roccia, variando più stili d’arrampicata possibili!

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