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Conosci la flora alpina?

Adattamento e sopravvivenza ad alta quota

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

L’ambiente montano è un ambiente ostile. E così come l’uomo fa fatica a sopravvivere in quota, dove la stagione calda dura poche settimane, così anche le piante che crescono al di sopra della linea degli alberi si sono dovute adattare a queste condizioni. Vediamo insieme come fanno.

Cos’è la flora alpina e dove cresce

La linea degli alberi, in montagna, è la quota più elevata dove gli alberi riescono a sopravvivere. Più in basso ci sono le foreste subalpine, mentre più in alto ci sono le nevi perenni, oppure fa troppo freddo e la neve si scioglie troppo tardi per sostenere la crescita degli alberi. In altre parole, gli alberi non hanno abbastanza tempo per germogliare, crescere ed essere abbastanza forti in tempo per sopravvivere all’inverno. Il clima al di sopra di questa linea è chiamato clima alpino, e questa regione naturale è conosciuta come tundra alpina. È qui che cresce la flora alpina.

Al di sopra della linea degli alberi, le piante alpine si sono adattate a vivere in condizioni estreme. Photo by Patrick Hendry on Unsplash

Questo ambiente si trova nelle montagne di tutto il mondo ed è caratterizzato da basse temperature, aria secca, forti radiazioni ultraviolette, gelo estivo, suolo povero di sostanze nutritive, scarsa diversità di impollinatori e una breve stagione di crescita (salire di quota anche solo di 100 metri equivale a spostarsi di 80 chilometri verso il polo). La flora alpina ha dovuto trovare un modo per adattarsi a tutto questo.

Adattamento e sopravvivenza

Per sopravvivere, la flora alpina si è adattata alle condizioni ambientali presenti in alta quota, tra cui il freddo, la siccità, gli alti livelli di radiazioni ultraviolette e la difficoltà di riproduzione. Ecco alcune tecniche di sopravvivenza che la flora alpina ha sviluppato.

Sopravvivere sotto la neve

La neve è fonte di umidità e ricca di sostanze nutritive, è più calda dell’ambiente esterno durante l’inverno e fornisce protezione dalle temperature estreme e dai venti. Le piante che crescono prima dello scioglimento della neve riescono così ad essere le prime a fiorire non appena la neve si scioglie, ottimizzando il poco tempo disponibile per riprodursi. Un esempio inconfondibile è la soldanella alpina, tra i primi fiori a crescere in montagna in primavera.

La soldanella alpina, il primo fiore a crescere in montagna dopo lo scioglimento della neve
Crescere a contatto con il suolo e in luoghi riparati

In estate, la temperatura del suolo nelle zone alpine può essere di 15°C superiore a quella dell’aria a pochi centimetri dalla superficie. Crescendo il più possibile a contatto con il suolo, le piante riescono a proteggersi meglio dal vento e a mantenere una temperatura superiore. La stessa cosa vale per quelle piante che crescono in zone particolarmente riparate, come nelle fessure tra le rocce. Un esteso sistema di radici le aiuta a radicarsi saldamente al suolo, penetrando in tutte le fessure disponibili, fornendo stabilità e cercando l’umidità necessaria alla sopravvivenza. Esempi di piante che si sono adattate alla quota in questo modo sono i salici nani e le piante a cuscinetto, come la silene acaulis. Quest’ultima è formata da una struttura a cuscinetto particolarmente rigida, al cui interno si trova del materiale organico che crea un microclima, intrappolando l’aria proprio come un piumino. L’aria intrappolata e la materia vegetale morta all’interno del cuscinetto isolano la pianta e attenuano l’effetto dei rapidi cambiamenti di temperatura. La forma sferica del cuscinetto, inoltre, mantiene al minimo la percentuale di superficie esposta, riducendo così l’effetto del vento, capace di raffreddare o seccare la pianta.

La silene acaulis: un esempio di sopravvivenza ad alta quota
Superficie pelosa

Alcune piante sono completamente ricoperte di una peluria fitta e sottile, che ricorda quasi il velluto. Questo consente alla pianta di rimanere al caldo e riduce la perdita di umidità causata dall’azione del vento. Un esempio è la famosissima stella alpina, simbolo delle alpi e pianta che, grazie a questo adattamento, riesce a crescere in zone particolarmente aride.

Eliotropismo

Alcune piante riescono a orientare i propri petali e le proprie foglie in maniera perpendicolare rispetto ai raggi del sole, massimizzandone in questo modo l’esposizione e favorendo la fotosintesi. Quando poi il calore diventa eccessivo, tornano a orientarsi parallelamente rispetto ai raggi solari, riducendo così al minimo la perdita di umidità, essenziale negli habitat particolarmente secchi. Una pianta che si è adattata in questo modo alla vita in quota è il ranuncolo.

La stella alpina, fiore simbolo delle alpi
Foglie succulente

Avere delle foglie succulente permette alla pianta di sopravvivere su terreni particolarmente drenanti, dove è quindi più difficile rifornirsi d’acqua. In più, questo tipo di foglie permette alla pianta di ridurre il tasso di traspirazione, e cioè la perdita di umidità a causa del vento. Un esempio presente su molti muretti a secco, anche in zone particolarmente soleggiate, è il sedum.

Riproduzione

Lo scopo principale di tutti gli esseri viventi è quello di trasmettere il proprio materiale genetico alle generazioni future. La rigidità degli ambienti alpini, con stagioni di crescita brevi, basse temperature dell’aria e del suolo, venti secchi e suoli poco fertili, rende la fioritura e la riproduzione delle piante ad alta quota molto difficile, e a volte rischiosa.

Le piante alpine hanno un breve periodo di crescita annuale, che raggiunge al massimo i 100 giorni, e inoltre il periodo di crescita e le opportunità di riprodursi si accorciano di una settimana per ogni 100 metri di altitudine. Di conseguenza, le piante alpine hanno adottato una serie di alternative per aggirare queste difficoltà.

Rododendro in fiore. Photo by Andreas Weilguny on Unsplash
Attirare gli insetti

I colori sgargianti attirano gli insetti, che inavvertitamente raccolgono e diffondono il polline mentre si nutrono, aumentando le possibilità di riproduzione della pianta. A queste altitudini gli insetti sono meno numerosi, quindi i fiori devono mettersi in mostra il più possibile.

Fioritura prolifica

Le piante d’alta quota hanno imparato a sfruttare al meglio il poco tempo a disposizione producendo un grande numero di fiori contemporaneamente. Così facendo, aumentano la loro possibilità di essere viste e visitate dagli impollinatori.

Foglie sempreverdi

Il fatto di essere sempreverdi permette alle piante d’alta quota di iniziare la fotosintesi non appena la temperatura dell’aria sale sopra lo zero. Poiché la stagione di crescita della pianta è breve, e il tempo necessario per la crescita delle foglie è invece troppo lungo, avere foglie sempreverdi permette di sfruttare al massimo il poco tempo disponibile.

La sassifraga si mette in mostra con i suoi fiori colorati

Queste sono solo alcune delle strategie adottate dalle piante alpine per sopravvivere in un ambiente ostile come la montagna. Spesso non ci facciamo caso, ma queste piante sono davvero incredibili, e svolgono un ruolo importante nell’ecosistema alpino. Durante la prossima escursione, quindi, guardiamo anche verso il basso, vicino al sentiero, per scoprire un mondo piccolo ma davvero affascinante.


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