Nell’universo dell’outdoor, lo zaino è molto più di un semplice accessorio: è un compagno di viaggio essenziale, capace di adattarsi a contesti diversi e di soddisfare esigenze specifiche. La versatilità è oggi una delle caratteristiche più ricercate dagli appassionati di montagna, escursionismo e attività all’aria aperta. Che si tratti di un trekking di più giorni, di un’arrampicata tecnica o di una semplice escursione giornaliera, la versatilità negli zaini outdoor può fare la differenza in termini di comfort, funzionalità e prestazioni.

Per approfondire questo tema, abbiamo intervistato Millet, azienda leader nel settore, che da anni progetta e realizza zaini capaci di rispondere alle sfide dell’outdoor moderno. Con la loro esperienza e attenzione all’innovazione, ci raccontano cosa significa oggi creare uno zaino versatile e quali sono le caratteristiche chiave che non possono mancare in un prodotto pensato per diverse discipline.
Intervista a Clement Farcy, responsabile della divisione calzature e attrezzature presso Millet Mountain Group.

Clément, qual è il tuo ruolo in MMG?
“Al momento supervisiono il team che si occupa di calzature e attrezzature. Il team comprende persone del reparto design, product manager e sviluppatori di prodotto, e io sono responsabile di questa categoria”.
Andiamo subito al cuore della questione. La versatilità negli zaini Outdoor è una tendenza chiave nel mondo outdoor? Secondo te, da cosa nasce questa crescente esigenza di multifunzionalità tra gli appassionati? È una richiesta che avete percepito direttamente dai vostri clienti?
“Sì, assolutamente. Ho due esempi che dimostrano come la versatilità sia essenziale. La cosa interessante è che questa esigenza proviene sia dagli esperti più tecnici che dal mercato di massa.
Il primo esempio riguarda la nostra linea di zaini Ubic, che è la più venduta nel nostro catalogo. Offriamo modelli da 20 a 60 litri, ma il punto di forza principale è che con l’Ubic si può praticare qualsiasi attività di montagna durante tutto l’anno. È un prodotto multiuso: è orientato all’escursionismo, che rappresenta circa il 70% dell’uso principale, ma offre funzionalità che permettono di utilizzarlo anche per altre attività.
Ad esempio, se vuoi praticare sci-alpinismo occasionale, puoi fissare gli sci ai lati dello zaino. Se vuoi fare ciaspolate in inverno, puoi rimuovere le cinghie laterali e spostarle sul davanti per trasportare le ciaspole comodamente. Quando presentiamo questo zaino nei negozi o agli eventi, vediamo che la versatilità è un argomento chiave per i clienti. Le persone si sentono più sicure nell’acquisto se sanno che il prodotto può offrire più funzionalità rispetto a quelle per cui lo stavano considerando inizialmente.
Il secondo esempio riguarda le guide alpine e gli alpinisti esperti. Potremmo pensare che, essendo professionisti, preferiscano prodotti specializzati per ogni attività: uno zaino per l’alpinismo estivo, uno per lo sci ripido, uno per l’arrampicata su ghiaccio, e così via. Ma non è così. Anche loro cercano la versatilità negli zaini Outdoor. Se trovano uno zaino di cui si fidano e che conoscono bene, preferiscono usarlo per più attività piuttosto che avere troppi prodotti diversi.
Quando abbiamo sviluppato il modello Trilogy 30L, volevamo creare lo zaino definitivo per le attività di montagna più tecniche, in grado di adattarsi a alpinismo, arrampicata su ghiaccio e sci ripido. Un alpinista ci ha detto: “L’ideale per me è avere uno zaino piccolo e leggero da 15L per le vie multipitch, uno da 30L per le uscite più lunghe e forse un terzo con sistema airbag per lo sci fuoripista, ma non di più.” Questo dimostra che anche gli atleti più esperti cercano affidabilità e versatilità, anziché accumulare troppi prodotti specializzati”.

Tendenza internazionale: la versatilità negli zaini Outdoor è una richiesta globale?
In un recente studio presentato alla fiera Prowinter, abbiamo chiesto ai rivenditori italiani se gli zaini multifunzionali rappresentassero una tendenza in crescita e la risposta è stata positiva. Secondo te, è un trend che riconoscete anche a livello internazionale, ad esempio in Francia?
“Sì, assolutamente. Non vedo grandi differenze tra i vari mercati in cui vendiamo i nostri prodotti. Credo che sia una tendenza globale, non limitata solo a Italia, Francia o Germania. In Europa, questa richiesta è piuttosto omogenea”.
Sfide di design: come creare uno zaino veramente versatile?
Quali sono le principali sfide di design nel creare uno zaino adatto a più attività, come alpinismo, trekking, sci e viaggi? Quali caratteristiche essenziali deve avere?
“La principale sfida è bilanciare funzionalità e peso. Più accessori e caratteristiche aggiungiamo, più lo zaino diventa pesante.

Se vogliamo che lo zaino abbia molteplici sistemi di trasporto, diversi punti di accesso e numerose tasche, dovremo aggiungere cinghie, zip e componenti extra, che aumentano il peso. La soluzione è pensare in modo intelligente al design e trovare elementi che possano avere più funzioni.
Per esempio, nel nuovo Ubic SS25, abbiamo deciso di rendere le cinghie di compressione laterali rimovibili e riposizionabili con un sistema a ganci. Puoi tenerle ai lati per trasportare gli sci o spostarle frontalmente per fissare le ciaspole o uno snowboard. In questo modo, invece di aggiungere cinghie per ogni uso, utilizziamo lo stesso sistema per più funzioni, mantenendo peso e costi sotto controllo.
Un altro esempio è il Trilogy 30L, dove abbiamo sviluppato un’unica cinghia superiore che ha tre funzioni diverse:
- Compressione del volume dello zaino con chiusura roll-top.
- Fissaggio della corda in cima allo zaino quando è pieno.
- Trasporto rapido degli sci in diagonale con un sistema di ancoraggio inferiore.
- Grazie a un gancio metallico regolabile, possiamo agganciare la cinghia in diversi punti dello zaino. Se avessimo usato delle fibbie di plastica standard, avremmo avuto bisogno di più componenti fissi, riducendo la flessibilità del design”.

Ibrido tra tecnico e lifestyle: il confine sta scomparendo?
Stiamo assistendo a una crescente ibridazione tra prodotti tecnici e lifestyle. Pensi che il confine tra zaini tecnici e urbani stia diventando sempre più sfumato? Millet ha progetti di sviluppo in questa direzione?
“Sì, è vero, ma la nostra filosofia non è quella di sviluppare prodotti lifestyle per chi non conosce già il nostro brand. La nostra missione è piuttosto quella di offrire alla nostra community di appassionati di montagna prodotti che possano accompagnarli anche nella vita quotidiana.

Ad esempio, il nuovo Ubic 20L ha una tasca per la sacca idrica con un leggero strato di imbottitura. Se lo usi per l’ufficio, puoi tranquillamente metterci il laptop, e grazie alla cucitura rialzata di 2 cm non toccherà mai il suolo quando appoggi lo zaino. Sono piccoli dettagli, ma fanno la differenza.
Inoltre, stiamo sviluppando una linea più orientata a viaggi e lifestyle, ma sempre radicata nel nostro DNA tecnico. Questi zaini avranno tessuti resistenti e dettagli funzionali come ganci metallici per la compressione, mantenendo un’estetica pulita e adatta al quotidiano”.
Il futuro degli zaini outdoor. Come immagini lo zaino outdoor del futuro? Quali saranno le prossime evoluzioni tecnologiche e funzionali?
“Il prossimo grande passo sarà rendere gli zaini più sostenibili e circolari, migliorando riparabilità e riciclo. Stiamo lavorando su tessuti riciclati e processi di tintura più ecologici, ma il vero obiettivo è chiudere il ciclo produttivo, riducendo al minimo l’impatto ambientale”.
