Ogni lavaggio, ogni uscita in ambiente naturale può rilasciare microplastiche nell’acqua e nell’aria. Ma ci sono azioni e innovazioni che possono fare la differenza.

Da dove arrivano le microplastiche nei capi outdoor
Le microplastiche sono frammenti inferiori a 5 mm, rilasciati anche dai tessuti sintetici più diffusi nell’abbigliamento tecnico: poliestere, nylon, poliammide, elastan.
Durante il lavaggio in lavatrice, le fibre si staccano e finiscono nelle acque reflue.
Con l’usura sul campo, vento, attrito con zaini e ramponi, abrasioni su rocce e rami, piccolissime fibre si disperdono nell’ambiente.
Secondo stime di IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), il rilascio annuale globale da tessuti sintetici supera 1,5 milioni di tonnellate di microplastiche.

Perché è un problema anche in montagna
Le microplastiche non si fermano al mare: vengono trasportate da acqua, vento e precipitazioni. Studi in quota hanno rilevato fibre sintetiche persino nelle nevi alpine e nei ghiacciai.
Questi frammenti:
- Entrano nella catena alimentare (acqua, pesci, animali).
- Possono essere inalati o ingeriti dall’uomo.
- Alterano ecosistemi delicati come prati alpini e bacini montani.

Cosa possono fare gli appassionati outdoor
Ridurre le microplastiche non significa rinunciare ai materiali tecnici. Ma piccoli accorgimenti possono fare la differenza:
Lavaggi consapevoli
Lavare meno spesso e a basse temperature.
Usare sacchetti filtranti (es. Guppyfriend) o filtri esterni per lavatrice.
Scelta dei materiali
Preferire prodotti con certificazioni ambientali (Bluesign®, OEKO-TEX®, GRS).
Valutare capi in lana merino o fibre miste bio-based.
Manutenzione
Riparare e riutilizzare capi usurati per prolungarne la vita.
Evitare asciugatrici che accelerano la degradazione delle fibre.

Innovazione dei brand outdoor
Sempre più marchi stanno introducendo soluzioni a basso rilascio di microfibre:
Patagonia e Vaude utilizzano filati riciclati più compatti, studiati per ridurre la dispersione in lavaggio.
Ortovox punta su misti lana naturale e fibre riciclate ad alta resistenza.
Haglöfs e Picture Organic Clothing sperimentano bio-polimeri compostabili e tessuti innovativi.
Le microplastiche sono una sfida invisibile ma concreta per chi ama l’outdoor. Ogni scelta conta: dal lavaggio consapevole all’acquisto ragionato, fino alla manutenzione dei capi. L’obiettivo non è rinunciare alla performance, ma accompagnare il settore e gli appassionati verso un outdoor sempre più sostenibile.