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OutDoor 2014 – Friedrichshafen

Scritto il
da Redazione outdoortest.it

Sono bastati pochi passi in Fiera, la prima ora di transito tra i padiglioni, per rendersi conto del leitmotif di OutDoor 2014: la nuova tecnologia Gore-Tex Surround. La potenza comunicativa del colosso statunitense, dispiegata in modo evidente, ha invaso capillarmente gli stand dei numerosi partner calzaturieri, incrociando l’attenzione dei visitatori con ogni mezzo, monopolizzando le discussioni, alimentando le chiacchiere. Ventiquattro marchi di calzature internazionali (tra cui alcuni leader di settore come La Sportiva, Salewa, Mammut, Scarpa) hanno presentato una o più gamme di livello intermedio (hiking, approach) equipaggiate con la nuova tecnologia che promette traspirazione maggiorata, dispersione rapida del sudore, massimo comfort climatico estivo. Diversamente da quanto accade di solito per le scarpe dotate di tecnologia Gore-Tex, con l’utilizzo della sola membrana in PTFE accoppiata ad una fodera, il sistema Surround impone ai costruttori dei sensibili interventi strutturali, sulla tomaia e a livello di intersuola. Ai lati e verso il basso, laddove la tomaia si unisce alla suola, si apre un’area iper traspirante con dimensioni in cm2 imposte dal fornitore, mentre una soletta a “cellule aperte” dello spessore di 6 mm viene posizionata tra tomaia a suola, per consentire il ricircolo d’aria e la fuoriuscita dell’umidità. Si tratta in effetti di un sistema “radiatore” che, rimanendo altamente idrorepellente (grazie alla membrana), migliora, nelle intenzioni di Gore, la capacità di dispersione termica e dell’umidità eccedente. Non c’è dubbio che la nuova tecnologia desti curiosità, consensi e aspettative, dal momento che va esattamente nel senso della risoluzione di una debolezza che la membrana Gore-Tex accusa sul fronte dei prodotti estivi, quella di risultare troppo calda se utilizzata al di sotto dei 1500 metri di quota. Per contro, tra gli addetti ai lavori non manca chi, come The North Face, Tecnica, Aku, prende tempo per capire quali siano gli effetti reali dell’invasività del sistema Surround sulla struttura delle calzature, in termini di tenuta e stabilità. Nello stesso fronte dei marchi che hanno sposato immediatamente la proposta Gore, le motivazioni appaiono differenti, e sono pochi a sottolineare il contenuto tecnico prestativo come elemento di convinzione, assegnando ben maggiore rilevanza al supporto di comunicazione e marketing messo sul piatto dal gigante nordamericano. Quest’ultimo, in una conferenza stampa apposita, ha indicato in 223 i milioni di potenziali “hikers” mondiali, coloro che non ricercando prestazioni estreme, rappresentano il vastissimo target che la tecnologia Surround intende soddisfare. Dal nostro punto di vista, quello di tecnici dediti alle prove sul campo, inutile dire che la curiosità è ancor maggiore, e non vediamo l’ora di disporre dei prodotti finiti per effettuare le nostre verifiche e renderle disponibili al pubblico.

Test invece già fatto, a ampiamente superato, per la nuova mescola di gomma Megagrip di Vibram. Il marchio italiano sinonimo di “suola sportiva” ormai da quasi 80 anni, ha scelto di comunicare con i fatti e attraverso i partner più fidati. Presso lo stand Aku, infatti, abbiamo potuto sperimentare direttamente l’enorme differenza prestativa del nuovo prodotto, rispetto a quanto reperibile sul mercato fino ad ora. Un semplice strumento test, un piano in pietra inclinato a 45° e costantemente irrorato d’acqua, dove salire con una scarpa dotata di suola Megagrip e l’altra no (Vibram o altro produttore), per scoprire che quest’ultima tende a scivolare violentemente non appena l’angolo di camminata viene accentuato, mentre la prima resta incollata al terreno. Abbiamo ripetuto la prova più volte, alternando scarpe con suole di differenti produttori, ma il risultato non è cambiato. La nostra convinzione è quella di essere di fronte ad una vera innovazione, capace di elevare lo standard attuale delle suole da hiking, trekking, trail running, in modo tangibile. In termini di sicurezza il vantaggio è evidente. Nel corso di un’escursione in ambiente non solo alpino, la probabilità di imbattersi in terreni sdrucciolevoli è elevata. Non solo rocce bagnate, lisce, rese umide dalla nebbia, ma anche ricoperte da muschio, fondi resi fradici da foglie cadute, erba lunga e piegata, fango, rugiada, brina. In tutte queste situazioni il rischio di scivolamento e conseguente caduta è frequente, e se abbinato al carico dello zaino e alla stanchezza del camminatore, può tradursi in incidenti anche di elevata gravità. Poter disporre di suole affidabili, stabili, sicure, fa la differenza e siamo certi che ritroveremo Megagrip, in breve tempo, sotto le scarpe delle migliori marche. Vibram, anticipando la critica più logica, riguardo l’eventuale scarsa durata di una suola in mescola “morbida”, assicura di aver trovato la formula capace di far convivere grip e resistenza all’usura, e su questo punto ci riserviamo di svolgere approfonditi test, non appena in possesso dei modelli estivi 2015.

In Fiera non sono mancati altri spunti (ad esempio, l’entrata di Thule nell’outdoor con una linea di zaini altamente tecnologici), a testimonianza che questo mondo, pur vivendo oggi momenti meno effervescenti che in passato, è vivo e “scalciante”. La passione degli operatori non tramonta e si conferma la molla capace di favorire l’emergere di nuove idee, di innescare processi innovativi che da sempre contraddistinguono il comparto. La nota positiva, e foriera di speranza, è che sovente sono i marchi italiani ad esprimere i maggiori acuti. Di questi tempi, c’è da andarne fieri!

 


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