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Piste silenziose

Stop allo sci nelle Regioni alpine per contrastare la diffusione del Coronavirus

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

E alla fine l’alieno, il Coronavirus, ha vinto. Almeno per ora. Non era mai successo prima, dai tempi dell’ultima guerra, che le nostre libertà personali fossero compromesse, così come sta accadendo ora. La chiusura dei comprensori sciistici di tutto l’Arco alpino è l’ultimo atto, e sicuramente non il più importante, ma colpisce dritto al cuore gli appassionati che di certo non immaginavano una fine della stagione così anticipata.

Ma è proprio perché di passione si parla che sono convinto che la stragrande maggioranza delle sciatrici e degli sciatori comprende la necessità di una decisione tanto drastica quanto imprevista. Gli assembramenti alla base degli impianti di risalita e le cabine stracolme, inevitabili in alta stagione, nulla hanno infatti di diverso da ciò che accade ad un concerto, in un museo, al cinema: sono tutti luoghi ad alto potenziale di contagio di Coronavirus. Senza pensare al rischio di incidenti e conseguente sovraccarico delle strutture sanitarie ormai prossime al collasso.

Dobbiamo agire uniti, adottare comportamenti virtuosi, attenerci ai dati e non alle chiacchiere per fare in modo che questa incredibile crisi duri il meno possibile. Il mondo dell’outdoor, abitato da milioni di appassionati di ogni disciplina e livello, deve fare la sua parte. E se questo impegno deve consistere nel fare un passo indietro, anche rinunciando a perseguire le proprie passioni, penso che la posta in gioco sia immensamente più alta e giustifichi il sacrificio.

Detto questo, e non essendo certo il ruolo né l’intenzione di Outdoortest quello di avventurarsi su terreni che richiedono competenze specifiche approfondite, e nei quali già troppe voci decisamente poco autorevoli si affannano a strillare, ecco cosa abbiamo intenzione di fare per dare una mano anche noi.

#iorestoacasa, ma mi attivo

Partendo dal presupposto che chi ama le attività in ambiente, all’aria aperta, soffre nel vedersi costretto alla staticità, alla stanzialità, all’inazione, per di più al coperto, cerchiamo di trovare insieme delle soluzioni pratiche per continuare a praticare anche se in modo oggettivamente ridotto. Una sorta di “piano B” all’insegna del motto: se l’outdoor è irraggiungibile, cerchiamo l’outdoor dentro casa… Forti anche del fatto che è indubbio che fare attività fisica (anche indoor) fa bene, rende più resistenti, attiva le difese, favorisce un atteggiamento positivo.

Nei prossimi giorni racconteremo come si sono organizzati, cosa hanno inventato gli “outdoor enthusiast” in giro per l’intero Paese, ormai sottoposto a restrizioni generalizzate. Soluzioni che, sebbene parziali, possono essere sfruttate dappertutto e contribuire a donare un po’ di sollievo fisico e psichico in questi frangenti a cui davvero non siamo abituati e per i quali di certo non siamo preparati.

I nostri tester, sparsi un po’ in tutta Italia, ci racconteranno come sfruttare gli spazi a disposizione, mettendo in campo fantasia e creatività, nel pieno rispetto delle regole di igiene basilari per contrastare il Coronavirus / Covis-19 e delle disposizioni governative.

La nostra redazione si darà da fare per contattare esperti e opinion leader del nostro ambiente per sentire dalla loro voce come vivono il momento e, soprattutto, quali consigli ci possono dare per superare questa drammatica fase e proseguire fino ad intravvedere l’uscita dal tunnel. Non disturberemo i medici. Il loro impegno e competenza sono beni troppo preziosi, totalmente impegnati in prima linea negli ospedali sotto stress, per non rischiare di distrarli con le nostre domande. Ci sono già voci autorevoli e ufficiali da ascoltare e interpellare, ne abbiamo già parlato in questo articolo del 27 febbraio >>>

Per chiudere, un appello a tutti voi, un invito a contribuire con le vostre esperienze, con le vostre iniziative giornaliere in spirito outdoor, pur restando entro i confini casalinghi. Vorremmo creare una sorta di vademecum di “buone pratiche” ai tempi del Coronavirus, che possano venire in aiuto di chi si sente smarrito e destabilizzato, come in realtà siamo un po’ tutti. Scriveteci qui >>>


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