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Alpinismo: un sogno di pura avventura

Pronti per nuove avventure? Ecco il prodotto del mese secondo C.A.M.P.

Scritto il
da Luca Tessore

Chi non ha mai sognato difronte allo spettacolo di una cima innevata? Che siate alpinisti o semplici appassionati di montagna il mondo dell’alta quota e dell’alpinismo ha fatto e continua a regalarci emozioni. Le montagne chiamano e l’uomo risponde: ecco l’alpinismo. Un’attività con pochi paragoni, affascinante e complessa, capace di coinvolgere totalmente i devoti dell’azione e far sognare anche chi la segue da semplice appassionato. Una vetta, una parete, una cresta: le meraviglie della natura fanno scattare qualcosa, accendono la curiosità e il desiderio. Così ci si prepara e quando tutto è pronto si parte, per realizzare un nuovo esaltante progetto.

Pilastro sud del Tengi Ragi Tau
Sul pilastro sud della punta est del Tengi Ragi Tau– Ph. Roger Cararach

Conquistatori dell’inutile

Lo diceva Lionel Terray: uno slogan sempre più vero da quando, terminata l’epoca dei pionieri che salivano le vette per misurare temperatura e pressione o per compiere rilevazioni topografiche, l’andare in montagna è diventato fine a sé stesso. L’epopea del Cervino, nel 1865, segna il cambio di rotta e un secolo dopo, nel 1965, la solitaria invernale di Walter Bonatti su quello stesso picco è l’apoteosi del romanticismo in parete. In mezzo stanno il Sesto Grado e la corsa agli Ottomila e in seguito, dalle Alpi alle catene più remote, è un incalzare di imprese rese possibili anche dall’evoluzione dell’attrezzatura.

Le chiavi dei sogni

La rivoluzione comincia negli anni Settanta del secolo scorso, con un circolo virtuoso – nuove idee richiedono nuovi strumenti e nuovi strumenti portano a nuove idee – di cui C.A.M.P. è protagonista, insieme a Riccardo Cassin che già negli anni Trenta realizzava i chiodi per le sue imprese. Al mago francese del ghiaccio Patrick Gabarrou abbiamo dedicato un gioiello con manico in fibra di carbonio e al russo Denis Urubko una versione speciale della X-Dream: un pezzo unico messo alla prova nel 2019 sul Gasherbrum II. Le montagne chiamano e Denis risponde: lui come il polacco Jerzy Kukuczka e l’italiano Simone Moro, come i francesi Patrick Berhault e Yann Borgnet, come gli sloveni Luka Lindič e Luka Stražar e la tedesca Ines Papert. Fuoriclasse che hanno scritto e continuano a scrivere con noi la storia dell’alpinismo, animati dalla stessa inestinguibile passione.

Il prodotto del mese: il rampone Stalker semiautomatic

Il rinnovato rampone Stalker si distingue per la sua perfetta adattabilità ai moderni scarponi da alpinismo, garantendo quelle prestazioni e quell’affidabilità che soltanto un attrezzo a 12 punte può offrire. La costruzione classica in acciaio al NiCrMo è sinonimo di durata. L’allacciatura semiautomatica assicura una calzata precisa sugli scarponi con intaglio-alloggiamento sul tallone. L’antibott integrato ad azione attiva previene efficacemente la formazione dello zoccolo.

Rampone Stalker semiautomatic
Nuova geometria ottimizzata per gli scarponi moderni
• Allacciatura semiautomatica
• 12 punte per la massima affidabilità sui terreni tecnici
• Facile da regolare senza l’uso di attrezzi
• Antibott integrato ad azione attiva
• Peso al paio 890 g (795 g senza antibott)

 

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