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Come pulire la sacca idrica?

Una manutenzione costante vi permetterà di far vivere la vostra attrezzatura a lungo

Letizia Scritto il
da Letizia Ortalli

La pulizia della sacca idrica è uno dei topic più ricercati su Google. I consigli che si trovano online sono dei più disparati, e noi, per aver la sicurezza di chiedere alla persona giusta ci siamo affidati alle indicazioni di CamelBak, azienda leader nella produzione di sacche idriche, che ha saputo darci le giuste dritte per raggiungere il nostro obiettivo: pulire la sacca idrica!

Sicuramente la manutenzione costante è uno degli aspetti più importanti, serve a garantirne igiene, pulizia e durata nel tempo. Evitare ristagni e depositi, in questo modo si possono tenere lontani muffe e batteri e permette di usare la stessa sacca per molti e molti anni.

Ecco in punti otto consigli:

1. Come pulire la sacca idrica

La cosa migliore è sempre acquistare, insieme alla sacca, anche un kit di pulizia dedicato composto da spazzole e di un accessorio per facilitarne l’asciugatura. Le spazzole sono il modo migliore per lavare tutte le aree del serbatoio. Per pulire, consigliamo di usare acqua e sapone e di asciugare a fondo la sacca dopo ogni utilizzo, soprattutto se viene riempita con sostanze diverse dall’acqua.

2. Una sacca idrica senza gusti o odori sgradevoli

Il cattivo gusto dell’acqua è generalmente dovuto alla qualità scadente della plastica di cui la sacca idrica è costituita, oltre che alla cattiva igiene: un sapore sgradevole può essere il segnale di sostanze chimiche nocive per l’organismo. Quando si sceglie una sacca idrica occorre tenere a mente questo aspetto. Le sacche idriche di qualità sono prive di bisfenoli (BPA, BPS e BPF). Se la marca che si possiede non soddisfa queste caratteristiche, si può provare a combattere l’effetto-plastica riempendo per 3/4 la sacca con acqua calda e inserendo un cucchiaio di bicarbonato di sodio, lasciando poi riposare per circa 45 minuti. Non dimenticandosi, poi, di risciacquare bene.

Cosa sono i bisfenoli A o BPA? Perché sono pericolosi? 

Il BPA è un composto chimico sintetizzato per la prima volta alla fine del 1800, ed è impiegato nella produzione delle plastiche in policarbonato utilizzate nei recipienti per uso alimentare, e nelle resine epossidiche che compongono il rivestimento protettivo interno presente nella maggior parte delle lattine per alimenti e bevande (Geens et al, 2011). (…)

Il BPA appartiene alla categoria di composti noti come “interferenti endocrini”, è in grado quindi di interagire con il recettore per gli estrogeni (Welshons et al, 2006), mentre ha attività antagonistica verso i recettore per gli androgeni (Xu et al, 2005) e per gli ormoni tiroidei (Pearce and Bravemann, 2009). Le vie di esposizione dell’uomo al BPA sono l’ingestione, la inalazione, e l’assorbimento transdermico, e, per quanto la sostanza non sia persistente nell’ambiente, l’esposizione sembra essere continua. L’esposizione umana principale è attraverso gli alimenti, ed è stato dimostrato che i livelli urinari di BPA possono aumentare fino al 1200% in seguito al consumo di alimenti in scatola (Carwile et al, 2011). (…)
Con l’inizio del 2020 è entrato in vigore il divieto da parte dell’Unione Europea di utilizzare ilbisfenolo A (BPA) nella carta termica. A partire dal 2 gennaio la sostanza non può essere legalmente immessa nella carta termica in concentrazione maggiore o uguale allo 0,02% in peso. La restrizione è arrivata dopo che un crescente numero di articoli scientifici ha rafforzato l’evidenza sul ruolo del BPA nella patogenesi di disturbi endocrini comprendenti infertilità maschile e femminile, pubertà precoce, tumori ormoni-dipendenti (tumore di seno e prostata), iperplasia dell’endometrio, aborti ricorrenti (Tomza-Marciniak et al, 2018; Mínguez-Alarcón et al, 2016), resistenza all’insulina, diabete e obesità (Bertoli et al, 2015). Concentrazioni più elevate di BPA nelle urinesono state inoltre correlate con la malattia polmonare ostruttiva cronica (Erden et al, 2014),malattie cardiovascolari (Han and Hong, 2016) e disturbi neuro comportamentali, come la sindrome da iperattività e deficit di attenzione (Rochester et al, 2018).

3. C’è un modo per combattere le muffe?

La sacca idrica va conservata pulita e asciutta. Alcuni sportivi tengono le loro borracce vuote nel congelatore. Se si lasciano depositi nella sacca idrica per lungo tempo o se la si usa con liquidi diversi dall’acqua, senza pulirla adeguatamente, potrebbero crearsi delle muffe. Per rimuoverle si possono usare acqua calda e due cucchiai di bicarbonato di sodio, o di candeggina. E’ necessario far passare l’acqua fino alla valvola a morso, permettendo alla soluzione di scorrere anche nel tubo; lasciare poi riposare il detergente per 30 minuti. Al termine lavare il serbatoio con acqua calda e sapone neutro e sciacquare abbondantemente. Asciugare all’aria per evitare ristagni di umidità.

4. Come riporre la sacca dopo l‘uso

Mettere via correttamente l’attrezzatura a fine utilizzo, ne allunga la durata. Ecco dunque come comportarsi con la sacca idrica: dopo avere lavato e asciugato, appendere il serbatoio a testa in giù. È fondamentale che la sacca resti aperta e rigonfia, senza che le superfici interne combacino tra loro, per permettere all’aria di tenerla asciutta. Staccare il tubo: anch’esso deve respirare. Si può in alternativa riporre la sacca vuota e aperta in freezer.

5. La pulizia del tubo

Le sacche idriche solitamente sono prodotte con un sistema di aggancio e sgancio rapido del tubo, che permette di conservarlo separatamente e di farvi circolare l’aria. In commercio ci sono scovolini progettati appositamente per pulire internamente il tubo.

Per svuotare il tubo dalle gocce residue, si può altrimenti soffiare dell’aria, oppure farlo roteare tenendolo a un’estremità, sfruttando la forza centrifuga. Se il tubo della vostra sacca idrica è privo di meccanismo di sgancio, si può immergere per 5-10 minuti l’estremità del serbatoio in acqua calda: questo ammorbidisce la plastica e facilita lo stacco del tubo. La stessa cosa vale per riattaccarlo: immergi le parti in acqua calda prima di incastrarle insieme; nel raffreddarsi la plastica si rassoda e sigilla la giuntura.

6. Che detergenti utilizzare?

In commercio esistono detergenti studiati appositamente per la plastica delle sacche idriche; In alternativa puoi usare acqua e sapone neutro.

7. La sacca appena acquistata è da lavare?

Si consiglia sempre di lavare un prodotto appena acquistato. Per farlo, si può riempire il serbatoio a metà di acqua e sapone neutro, agitarlo ben bene, sollevarlo e pinzare la valvola di erogazione dell’acqua in modo da far scorrere il detergente anche nel tubo. Al termine si sciacqua via la soluzione detergente dal serbatoio e dal tubo: il serbatoio è pronto all’uso.

8. Cosa posso mettere nella sacca idrica?

La sacca può contenere anche sostanze diverse dall’acqua ma consigliamo di porre particolare attenzione alla pulizia, dopo l’uso. Alcuni sportivi la utilizzano con integratori o succhi di frutta. In caso di escursioni a temperature estremamente basse, qualche goccia di alcool può impedire il congelamento dei liquidi. Se volete avere acqua molto fredda è possibile aggiungere del ghiaccio. È anche possibile trasportare bevande calde, ma si suggerisce di non usare acqua bollente.


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