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Come si va in bagno nel bosco?

Alcune semplici regole da seguire per rispettare l'ambiente in ogni momento, anche quando la natura chiama proprio in mezzo al bosco

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

Quando scappa, scappa. C’è poco da fare. A volte capita che, nel bel mezzo di un’escursione, dobbiamo proprio andare in bagno e, quando la natura chiama, bisogna rispondere. L’unica soluzione, quindi, è farla proprio lì, nel bosco. Attenzione, però, perché anche in questo caso ci sono delle regole da rispettare. Non possiamo limitarci a scegliere un luogo appartato, ma ci sono una serie di altri fattori da tenere in considerazione per cercare di avere il minor impatto possibile sull’ambiente circostante. E tu, sai come si va in bagno nel bosco?

Come si va in bagno nel bosco? Photo by Vladyslav Melnyk on Unslpash

Impatto sull’ambiente

Sempre più spesso, durante le mie escursioni, mi capita di trovare grandi quantità di fazzoletti di carta abbandonati per terra in posti più o meno “nascosti”, che vanno a creare dei veri e propri bagni a cielo aperto. Si potrebbe pensare che sia solo una questione estetica, sgradevole alla vista e all’olfatto e niente di più, ma non è così. Gli escrementi umani hanno la capacità di inquinare l’ambiente circostante, ed è quindi importante saperli gestire nella maniera corretta. I nostri “bisogni” abbandonati nel bosco potrebbero, ad esempio, inquinare le fonti d’acqua, oltre a portare con se malattie. Giardia, salmonella, Escherichia Coli e epatite sono alcune delle malattie che possono essere trasmesse dall’uomo alla fauna selvatica attraverso le feci, ed è quello che dovremmo cercare di evitare seguendo alcune semplici regole.

Qualcuno potrebbe pensare: “si, ma tanto è tutto naturale e si decompone”. Vero, ma ci vuole del tempo perché questo succeda, e spesso la quantità di rifiuti accumulata in un determinato spazio è talmente grande che il processo di decomposizione non riesce a stargli dietro. Qual è, allora, il modo migliore di andare in bagno nel bosco? Vediamolo di seguito.

È importante scegliere il posto adatto, lontano da fonti d’acqua e sentieri

Scegliere il luogo adatto

Partiamo dalla scelta del luogo ideale per la nostra pausa “tecnica”. Per prima cosa è bene allontanarsi di almeno un centinaio di metri (circa 70 passi) da fonti d’acqua, in modo da non inquinarle. È consigliato anche allontanarsi da sentieri e luoghi di campeggio, per avere meno probabilità di essere colti sul fatto, e poi perché scegliendo un luogo isolato è meno probabile che qualcuno ci cammini sopra o decida di piantarci la tenda. Da ultimo, e non meno importante, scegliere un bagno con vista, per poter contemplare il paesaggio durante la seduta. Una volta scelto il posto ideale, è il momento di mettersi al lavoro.

Scavare una buca

Prima di potersi lasciare andare, bisogna costruirsi il bagno. Questo consiste nello scavare una buca che possa, per prima cosa, minimizzare il rischio di inquinamento e di diffusione di malattie, come abbiamo già visto, e che permetta inoltre di velocizzare la decomposizione. Questo è possibile grazie agli organismi presenti nel terreno, ed è quindi consigliato scegliere una zona che abbia un buon strato di terreno soffice, come un prato, dove questi organismi sono abbondanti, invece che una zona rocciosa. Altra cosa da considerare è l’esposizione del nostro “bagno”. È consigliato scegliere una zona esposta al sole, che, grazie al suo calore, aiuterà a velocizzare il processo di decomposizione.

La paletta, fondamentale strumento di ogni buon trekker

Ma come si scava la buca perfetta? Basta seguire queste semplici indicazioni:

  • Scavare una buca profonda 15-20 cm con una paletta da giardinaggio (esistono anche palette specifiche per il campeggio). La profondità è importante, in quanto una buca troppo superficiale lascerebbe trapelare la puzza e attirerebbe animali che potrebbero riportare le feci in superficie. Una buca troppo profonda, invece, sarebbe inutile, in quanto i batteri che facilitano la degradazione si trovano fino a un massimo di 15 centimetri di profondità;
  • Una volta scavata, fare i propri bisogni all’interno della buca;
  • Ricoprire la buca con terra, erba e sassi.

L’ideale sarebbe non scavare più di una buca nella stessa zona, ma di disperderle il più possibile.

E se non fosse possibile scavare una buca? A volte, infatti, il terreno non lo permette, come ad esempio in alta montagna, dove il terreno è particolarmente roccioso, oppure su un ghiacciaio. In questo caso, dopo aver compiuto il misfatto, è necessario spalmare i nostri escrementi con un sasso oppure un bastone, in modo che il sole possa essiccarli più velocemente e facilitarne la dispersione.

Quando possibile, è sempre meglio portare via la carta igienica con se. Photo by Denny Muller on Unsplash

Carta igienica

A questo punto una domanda sorge spontanea: cosa faccio con la carta igienica? I più estremisti consiglierebbero di utilizzare foglie e muschio, per essere il più ecologici possibile, ma c’è un’alternativa a quest’opzione.

Per prima cosa, usare la carta igienica solo se assolutamente necessario, ovvero se i nostri bisogni sono di tipo solido. Usare solo carta igienica bianca, senza stampe e senza profumazioni, preferibile anche ai fazzoletti di carta, che sono più resistenti e più difficili da smaltire. Una soluzione è quella di seppellire la carta igienica in fondo alla buca insieme ai nostri escrementi, e lasciare che si decomponga naturalmente, un processo che può richiedere parecchio tempo. La soluzione migliore resta quella di metterla in un sacchetto di plastica e portarla a casa. Un’altra opzione è quella di bruciare la carta igienica, soluzione che però sconsiglio in quanto un minimo di distrazione potrebbe avere conseguenze disastrose.

Per quanto riguarda fazzoletti umidificati e assorbenti, questi non sono assolutamente biodegradabili e vanno sempre portati via con se e mai lasciati in giro.

Piccolo kit con le cose essenziali per andare in bagno nel bosco

Kit di sopravvivenza

Una cosa che trovo molto utile è quella di mettere insieme un kit con tutto il necessario per andare in bagno nel bosco. Le cose essenziali sono le seguenti:

  • Un po’ di carta igienica;
  • Un sacchetto per portare via i rifiuti (quelli usati per i cani vanno benissimo, ce ne sono anche di biodegradabili);
  • Gel igienizzante per le mani;
  • Salviettine imbevute.
Un cartello che invita a non lasciare traccia nelle Highland scozzesi

Leave No Trace

Il Leave No Trace Centre for Outdoor Ethics, un’organizzazione che punta a educare tutte le persone che lavorano o passano il proprio tempo libero all’aperto, ha stilato una lista di sette principi fondamentali per avere il minimo impatto possibile sull’ambiente circostante. I sette principi sono i seguenti:

  • Pianifica e prepara la tua uscita;
  • Cammina e pianta la tenda su superfici poco sensibili;
  • Smaltisci i rifiuti in modo corretto;
  • Lascia ciò che trovi;
  • Minimizza l’impatto dei fuochi;
  • Rispetta flora e fauna selvatiche;
  • Sii rispettoso degli altri.

Per saperne di più visita Leave No Trace Centre for Outdoor Ethics.

Ecco quindi alcune semplici regole per andare in bagno nel bosco con il minimo impatto sull’ambiente. Seguile per quanto possibile, insegnale ai tuoi bambini e parlane con gli amici. Se ognuno fa la sua parte non troveremo più strane sorprese ad aspettarci dietro l’angolo.


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