Dormire in tenda è il sogno segreto di ogni bambino. Mi ricordo che da piccola volevo sempre montare la mia tenda giocattolo sul terrazzo di casa e dormire lì. Poter dormire all’aperto mi sembrava una grandissima avventura, ed è così anche oggi. C’è chi non lo farebbe mai, o chi vorrebbe provare ma ha paura che sia scomodo, o di patire troppo il freddo. Con qualche accorgimento e con la giusta attrezzatura, dormire in tenda può diventare un’esperienza incredibile, un’avventura per grandi e piccini.
Dove dormire
Prima di tutto è bene sapere dove è possibile piantare la tenda, e distinguere tra campeggio libero e bivacco notturno. Per campeggio libero si intende lasciare la tenda montata per più di 48 ore o comunque nelle ore diurne. In Italia il campeggio libero non è regolamentato da una legge nazionale, ma ci sono invece dei regolamenti regionali o specifici per determinate zone. È consentito in alcune regioni, in altre assolutamente vietato, in altre ancora bisogna chiedere un’autorizzazione al comune. In ogni caso è bene informarsi prima partire.
Il bivacco notturno è invece inteso come semplice pernottamento, con o senza tenda, dal tramonto all’alba. Questo è generalmente lecito anche in quelle regioni dove il campeggio libero è vietato, ma ci sono comunque delle eccezioni. Resta infatti vietato in alcuni parchi nazionali, come ad esempio il Parco Nazionale del Gran Paradiso in Valle d’Aosta. O ancora, in alcuni casi è vietato montare la tenda nei pressi dei rifugi, ed è quindi consigliato chiedere sempre al gestore. Laddove sia possibile dormire all’esterno della struttura, è comunque buona cosa consumare almeno un pasto al rifugio.
In questo articolo mi focalizzerò sul bivacco notturno in tenda in montagna. È possibile dormire anche all’aperto utilizzando un sacco da bivacco, e in quel caso l’attrezzatura necessaria sarà la stessa ma bisognerà sostituire la tenda con il sacco da bivacco, appunto. Vediamo cosa ci serve.
Tenda
Per prima cosa ci servirà una tenda, e ce n’è davvero tante tra cui scegliere. Vediamo quindi alcune caratteristiche da tenere in considerazione.
Per prima cosa la capienza. Ci sono tende da uno, due, tre, sette persone. Più grandi sono, più spazio avremo ma più peseranno. A noi interessa avere spazio abbastanza per poterci dormire comodi e per poter tenere zaino e scarponi al riparo durante la notte. Quindi se siamo da soli una tenda monoposto è più che sufficiente, ma deve avere un vestibolo grande abbastanza dove poter mettere l’attrezzatura. Se invece vogliamo stare un po’ più comodi allora possiamo optare per una tenda da due persone, e in quel caso possiamo tenere lo zaino all’interno con noi. Ricordiamoci sempre che però, come tutto il resto dell’attrezzatura, dovremo portarcela in spalla e quindi è sempre meglio preferire una tenda piccola e leggera, soprattutto per i trekking di più giorni.
Un’altra cosa che influisce sul peso della tenda è la paleria. Esistono tende autoportanti, cioè che una volta montata la paleria stanno in piedi da sole. Queste sono comode perché possono essere montate anche su terreni sassosi o sabbiosi, però hanno lo svantaggio di pesare di più. Riducendo il peso della paleria diventerà necessario l’uso dei picchetti affinché la tenda stia in piedi, e questo non funziona su tutti i tipi di terreno. È quindi necessario considerare il tipo di terreno che incontreremo per evitare spiacevoli sorprese.
Esistono poi tende monotelo o doppio telo. Questo significa che le monotelo saranno formate da un tessuto unico che va dal pavimento al tetto, riducendo così il peso ma limitando le capacità termiche della tenda. Le tende monotelo fanno inoltre più fatica ad essere arieggiate, ed è quindi più facile che durante la notte si crei condensa all’interno. Per quando riguarda le doppio telo, invece, sono formate da due strati distinti: uno strato esterno impermeabile, e uno interno unito al pavimento. I due strati separati riescono a creare una maggiore protezione dal freddo e dal vento, rendendo la tenda più adatta a climi freddi e umidi, ma generalmente più pesante.
Materassino
Quando ho cominciato a dormire in tenda pensavo che il materassino servisse solo per comfort: errore! Certo, serve anche per darci qualcosa di morbido su cui dormire, ma ha soprattutto il ruolo fondamentale di isolarci da terreno. In questo modo, non essendo a contatto diretto con il terreno freddo e umido, riusciremo a stare più caldi.
Ci sono principalmente due tipi di materassini: auto gonfianti e gonfiabili. I primi isolano generalmente meglio dal terreno, ma sono anche più pesanti e ingombranti. I secondi invece tendono ad essere meno isolanti, in quanto l’aria al loro interno tende a raffreddarsi a contatto con il terreno, ma sono sicuramente più piccoli e leggeri. Esistono però anche dei modelli gonfiabili più termici che, grazie a una particolare struttura al loro interno, riescono a garantire un maggior isolamento. Bisogna trovare il giusto equilibrio, a seconda delle nostre esigenze.
Sacco a pelo
Per quanto riguarda il sacco a pelo dipende tutto dalla temperatura del luogo in cui dormiremo. Ovviamente, più il sacco a pelo è caldo, più pesa.
Il sacco a pelo può essere sintetico o in piuma. Le fibre sintetiche si comportano meglio in condizioni umide o bagnate, in quanto riescono comunque a riscaldare anche se bagnate e hanno il vantaggio di asciugarsi più in fretta. Dall’altro lato, però, sono più pesanti e ingombranti. La piuma invece è leggerissima e può essere compressa fino a raggiungere dimensioni minime, e per questo è spesso scelta da chi fa trekking di più giorni. Negli ultimi anni, però, si sta utilizzando sempre di più un trattamento che limita la quantità di acqua assorbita dalla piuma e le permette di asciugarsi più in fredda. Questo trattamento, combinato con materiali esterni idrorepellenti, rende il sacco a pelo più adatto a diverse condizioni.
La cucina
Importantissima è anche l’attrezzatura che ci serve per cucinare. Ci sono decine di fornelletti sul mercato, ma al giorno d’oggi tra i più utilizzati ci sono sicuramente i fornelletti a gas. Raggiungono dimensioni ridottissime, sono facili da trasportare e da utilizzare e molto efficienti nella cottura (un litro d’acqua bolle in pochi minuti). L’unico svantaggio è che, se stiamo facendo un trekking in qualche luogo remoto, non sarà facilissimo recuperare il gas che viene venduto solo in negozi specializzati. In questo caso potrebbe essere utile utilizzare un fornelletto ad alcool: un po’ meno efficiente dal punto di vista della cottura, ma l’alcool denaturato è molto più facile da reperire.
Per quanto riguarda pentole, piatti e posate, ce ne sono di tutti i tipi e di tutte le dimensioni, fatti con materiali leggeri e compatti. Sono facili da pulire e da trasportare, spesso si possono comporre l’uno all’interno dell’altro così da occupare meno spazio nello zaino. Per un trekking di più giorni in solitaria, ad esempio, gli essenziali per me sono: pentola da 750ml, piatto fondo, tazza da caffè, cucchiaio e coltello.
Frontale
Un oggetto fondamentale che non può mai mancare nello zaino di ogni trekker è una luce frontale. Utile per non essere colti impreparati nel caso la giornata di cammino si prolunghi più del previsto o in caso di partenza prima dell’alba. Fondamentale la sera se si vuole leggere un libro prima di addormentarsi, o durante la notte per andare in bagno!
Extra
Ci sono poi un paio di oggetti che, pur non essendo fondamentali, secondo me possono risultare molto utili soprattutto se si sta fuori per più notti di fila. Il primo di questi oggetti è un cuscino. Certo, si può usare una giacca arrotolata oppure lo zaino riempito dei nostri vestiti, ma un cuscino vero e proprio è un’altra cosa. Ce ne sono di gonfiabili, leggerissimi e che occupano pochissimo spazio. Secondo me fa la differenza, e la vostra schiena vi ringrazierà.
Un’altra cosa che è utile portare è un set di vestiti esclusivamente per dormire. Non serve molto, solo un paio di leggings, una maglietta e un paio di calze. Questo perché, nel caso dovesse piovere durante il giorno e i nostri vestiti dovessero bagnarsi completamente, siamo sicuri di avere un cambio asciutto da poter indossare durante la notte. In questo modo riusciremo a mantenere la nostra temperatura corporea e non avremo freddo durante la notte.
Per lo stesso motivo, oltre ad avere una cover impermeabile per lo zaino, consiglio sempre di mettere le cose importanti (sacco a pelo, vestiti di ricambio, ecc.) in sacchetti impermeabili. In questo modo saremo sicuri di non ritrovarci con l’attrezzatura bagnata, cosa che potrebbe davvero rovinare la nostra esperienza.
Questi sono solo alcuni consigli sull’attrezzatura necessaria per dormire in tenda in montagna. Le prime volte mancherà sempre qualcosa, oppure ci renderemo conto di aver portato troppe cose. Fare pratica è sempre la cosa migliore, ed è solo provando attrezzatura diversa che ci renderemo davvero conto di cosa ci serve.
Passare una notte all’aperto è un’avventura per tutti, un’avventura semplice ma davvero speciale. E allora zaino in spalla, e se ancora non possiamo andare in montagna trasformiamo il giardino di casa in un luogo remoto e godiamoci una notte sotto le stelle.