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Dormire outdoor: ecco cosa mi serve!

I consigli di Gianluca Fasci, rappresentante di Sea to Summit per Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta

Letizia Scritto il
da Letizia Ortalli

Se siete dei veri appassionati di trekking, e di viste da mancare il fiato, arriverà prima o poi il momento, o meglio, il bisogno, di dormire fuori casa, per esplorare di più e di godere dello spettacolo delle luci dell’alba e del tramonto.

Che sia all’aria aperta, in tenda o in un bivacco, è importantissimo arrivare a queste situazioni preparati, non solo a livello fisico, ma anche per ciò che riguarda l’attrezzatura. Nel corso degli anni l’attrezzatura per dormire outdoor ha subito delle vere e proprie rivoluzioni, tanto da poterci permettere di fare stare tutto, o quasi, in uno zaino da 30 litri con pesi davvero contenuti e senza rinunciare al comfort e alla giusta termicità.

In questo articolo, abbiamo cercato di indagare meglio sui materiali e l’ attrezzatura disponibile sul mercato, dai materassini, ai sacchi lenzuolo, cuscini e sacchi a pelo. Gianluca Fasci, rappresentante di Panorama Diffusion, distributori in Italia di Sea to Summit e Vaude, è stato colui che ci ha aiutato a districarci in questo complesso e affascinante mondo.

Cosa mi serve per dormire outdoor?

“Dipende da cosa intendiamo per “dormire outdoor”. Se parliamo di outdoor puro, quindi il dormire in tenda o a cielo aperto, mi serviranno un sacco a pelo, un materassino, un sacco lenzuolo per maggior igiene e termoregolazione e un accessorio meno considerato ma invece fondamentale per la comodità: il cuscino gonfiabile.
Nel caso in cui ci troviamo a dormire in un bivacco o all’addiaccio, ci servirà anche il sacco bivacco.” 

dormire outdoor

 

Si può dormire comodi anche durante un trekking in cui non si è sicuri di appoggiarsi ai rifugi?

“Certamente! E’ sicuramente una situazione da prendere in considerazione in questo periodo in cui l’affluenza ai rifugi può essere limitata.
In questo caso diventa importante avere con sé un materassino classico ultraleggero ed una tenda leggera da trekking , oppure un materassino più isolato e un sacco bivacco se si dorme senza tenda.”

 

Quali caratteristiche deve avere il materassino?

“Per un’ uscita outdoor, il materassino deve avere innanzitutto, peso e dimensioni contenute, dobbiamo pensare che dovremo portarcelo in spalla.
Poi se la nostra uscita sarà in tenda, possiamo permetterci di avere con noi un materassino normale (non isolato) e con un indice R-VALUE anche basso.
Nel caso in cui ci troviamo a dormire fuori, a contatto diretto col terreno dobbiamo pensare di prendere un materassino con un R-VALUE più elevato. Questo dato viene ottenuto ponendo alla base del materassino materiali come laminati Exkin e Thermolite come rivestimento interno al materassino che evitano la dispersione del calore al suolo e facilitano la riflessione del calore interno.”

QUI potete vedere il nostro test del Sea to Summit Ether Light.

dormire outdoor

Quanti e quali tipi di materassino ci sono in commercio?

Fondamentalmente ne esistono di due tipi, i gonfiabili e gli autogonfianti. I primi sono più leggeri e compatti, si sgonfiano all’istante (importante per muoversi rapidamente) grazie alla doppia valvola e si gonfiano velocemente con un sistema a “calza”. In questo sistema, il sacchetto del materassino si riempie di aria agitandolo, poi si collega alla valvola e si gonfia in 3-4 cariche. L’ R-VALUE di questi modelli è inferiore di quelli gonfiabili, a meno che non si scelga un modello specifico dotato di isolamento.
I materassini autogonfianti sono i più classici, in genere sono voluminosi ed ingombranti e sono più pesanti e lenti da sgonfiare, ma offrono un R-VALUE maggiore dei gonfiabili.

Questo tipo di materassini ha maggiore quantità di materiale al suo interno, ed una schiuma che tende a ritornare nella sua forma originale risucchiando aria, per questo sono più voluminosi. In fase di gonfiaggio si consiglia di “finalizzare ” l’operazione in maniera manuale, in modo da renderli gonfi al massimo.” 

Come scegliere il materassino giusto?

“La scelta del materassino dipende dall’attività, se si fa trekking o cicloturismo e ci si sposta tutti i giorni sicuramente meglio optare per un modello gonfiabile, se si è più stanziali e ci si sposta dopo qualche giorno l’autogonfiante può essere la soluzione migliore.”

 

Il sacco lenzuolo, a cosa serve e quando portarlo con se? 

“Il sacco lenzuolo serve sempre in rifugio per questioni igieniche, ed è molto consigliato anche in tenda o bivacco sia per non rovinare il sacco a pelo che per termoregolarsi. Spesso al di là della temperatura, l’umidità dell’ambiente può incidere molto sul comfort del sonno, ed il sacco lenzuolo aiuta a tenerla lontana.

Ne esistono di diversi tipi: in cotone, seta, misto cotone e seta, in Coolmax specifici per la regolazione dell’ umidità, i Reactor (esclusivi di Sea to Summit,) che sono imbottiti in Thermolite e aumentano la capacita  termica del sacco a pelo.”

dormire outdoor

 

Il sacco a pelo, come sceglierlo?

“Per scegliere il sacco a pelo, dobbiamo tenere conto di quale sarà la temperatura media dei luoghi che puntiamo di visitare durante il nostro viaggio, lo spazio che abbiamo a disposizione per metterlo via, ed il peso che possiamo permetterci di portare.”

Che scelta possiamo avere?

“Il range di “temperatura comfort” dei sacchi a pelo va dai -27° ai +15°. Questo parametro indica la temperatura ottimale per la quale si può dormire bene in maglietta in un determinato sacco a pelo.

Poi vi è sempre indicato un altro dato di “temperatura estrema” ossia la temperatura più bassa a cui si può dormire, solitamente con un intimo termico, senza avere principi di congelamento,.

La temperatura estrema è molto più bassa di quella comfort, quando dovremo fare la scelta del sacco a pelo, la misura indicativa è quella della temperatura di comfort.”

Per peso e ingombro le scelte sono due: piuma o sintetico?

“La piuma, rispetto al sintetico offre maggiori vantaggi in termini di comprimibilità, di conseguenza a parità di ingombro, il sacco a pelo, avrà un apporto termico maggiore, o viceversa, a parità di termicità, sarà più piccolo.

Il sacco a pelo sintetico, ha il vantaggio di asciugare rapidamente nel caso in cui si dovesse bagnare. Per mantenere la piuma ed ovviare a questo problema, negli ultimi anni, si è iniziato a fare trattamenti idrorepellenti sulla piuma, che migliora le performance rispetto al sintetico.

Il mio consiglio è quello di capire bene le proprie esigenze e poi valutare l’acquisto. Se ad esempio si vuole dormire in zone con temperature miti, e non si hanno particolari esigenze di leggerezza e comprimibilità, conviene optare per un sacco a pelo sintetico, che ha un costo più contenuto.

Altro aspetto non trascurabile nei sacchi a pelo in piuma, è la qualità della piuma. Troveremo spesso dati come 80/20 oppure 85/15 o 90/10, questi valori indicano il rapporto tra piume vere più soffici e la “piumetta”, ovvero la piuma più scarsa e meno comprimibile.

Esiste poi un altro dato 600+/650+/ 700+/750+ fino a 800+ che sta ad indicare il Fill Power, la cui unità di misura è il CUIN.

Il CUIN è l’indice di comprimibiltà a parità di superficie considerata, più alto è questo numero più isolante sarà il sacco a pelo e quindi più piccolo e leggero.”   

Parliamo di peso, esistono prodotti leggeri che assicurano comunque una buona performance?

“A livello tecniche le aziende stanno progredendo in questo senso sia per i sacchi a pelo che nell’attrezzatura da campeggio. Nel caso di Sea to Summit, abbiamo sacchi a pelo da -2° comfort e 450gr di peso in un ingombro di 1,3l, nella linea Spark, i più leggeri sul mercato. (Abbiamo testato il sacco a pelo Sea to Summit Spark SpII e potete trovare il nostro test QUI)
Per i materassini, la linea di gonfiabili Ultralight Coen, offre soluzioni da 350 gr con l’ ingombro di una borraccia da 750 ml.”

Esistono prodotti progettati per le donne?

“Certo, i modelli femminili differiscono principalmente nella forma, dimensioni e parametri, per rispondere al meglio a differenti esigenze.

Nel caso dei materassini, questi differiscono per la forma, più larga sotto il bacino rispetto ai modelli da uomo, ed in lunghezza. Nei sacchi a pelo, differiscono per dimensioni, e caratteristiche termiche di resistenza alle basse temperature, calcolate con parametri differenti.”

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