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La tenda, il bivacco o rifugio?

Qual’è il modo migliore per passare la notte in montagna?

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

L’idea di passare una notte in montagna è spesso associata a quella di un cielo stellato e al silenzio assoluto. Molti lo fanno per scappare dalla routine e dal traffico cittadino, per cercare un po’ di tranquillità, oppure per spezzare l’avvicinamento a una via alpinistica. Quel che è certo è che dormire in montagna porta con se un certo fascino e un senso di avventura. Ma hai mai davvero pensato ai vari modi di dormire in montagna, a quali sono i pro e i contro e a cosa c’è da sapere per prepararsi al meglio? Vediamolo insieme!

Tenda al calar del sole
Tenda al calar del sole

Il rifugio

Il rifugio è forse la prima cosa che viene in mente quando si pensa a una notte in montagna. È una struttura situata in zone montane, più o meno vicina ai centri abitati e spesso raggiungibile solo a piedi, ed è adibita a ospitare alpinisti ed escursionisti. La storia dei rifugi sulle Alpi è antica: inizialmente vennero costruite alcune strutture lungo le principali strade commerciali che attraversavano le Alpi, per permettere ai commercianti di fermarsi e riposare. Poi i pastori cominciarono a costruire capanne in prossimità dei pascoli alpini da poter usare durante la transumanza. E infine, a partire dal 1800, i rifugi hanno acquisito la funzione che hanno mantenuto fino ad oggi, e fungono da punto d’appoggio per alpinisti ed escursionisti.

 

Per approfondire leggi anche: “Il decalogo del buon escursionista”

 

La persona che gestisce un rifugio prende il nome di “rifugista”, e può essere il proprietario della struttura, l’affittuario o a volte anche un semplice volontario. Il lavoro del rifugista è duro e frenetico: si lavora dalla mattina alla sera senza sosta, in cucina, nelle stanze e in sala. È un lavoro che richiede tanta tanta passione e buona volontà, e di certo un grande amore per la montagna. Attenzione però a non confondere il rifugista con un qualsiasi ristoratore: il rifugio non è un albergo! Certo, ci offre un servizio, ma è ben diverso dai ristoranti che si trovano a fondo valle. Qui la parola d’ordine è semplicità: spesso non è possibile scegliere cosa mangeremo e nemmeno a che ora, ma siate certi che sarà tutto buonissimo.

Rifugio
I rifugi ci offrono riparo in montagna

Il rifugio è una struttura semplice, a volte non c’è neanche l’acqua corrente! Ciò che è certo è che troverete sempre un pasto caldo ad aspettarvi, e una persona esperta pronta a darvi una mano o un consiglio. Il bello di passare una notte in queste strutture è la condivisione e l’atmosfera di amicizia che si crea tra chi si ferma a dormire. La cena viene spesso condivisa in grandi tavolate, e ci si ritrova a raccontarsi storie di ascensioni e alpinisti del passato, magari tra una partita a carte e un buon bicchiere di grappa.

Attenzione però: il rifugio non è adatto ai dormiglioni, la sveglia è sempre all’alba!

Rifugio Vittorio Sella in Valle d'Aosta
Rifugio Vittorio Sella in Valle d’Aosta

Il bivacco

I bivacchi sono strutture non custodite che si trovano in punti remoti delle Alpi e sono quasi sempre raggiungibili solo a piedi. A differenza dei rifugi, i bivacchi non offrono un servizio di ristorazione e non hanno servizi igienici. Non troveremo nessuno ad accoglierci: i bivacchi, infatti, sono sempre aperti per chiunque abbia bisogno di riparo o decida di passarci la notte. Sono strutture molto semplici, a volte in muratura ma più spesso in legno o lamiera. Dispongono di brandine o tavole di legno su cui dormire, e non hanno il riscaldamento.

Piccolo bivacco nei Pirenei francesi
Piccolo bivacco nei Pirenei francesi

La notte in bivacco è decisamente più spartana rispetto al rifugio e richiede una preparazione differente. Bisogna portarsi il sacco a pelo e spesso anche un materassino gonfiabile per dormire, e bisogna anche portarsi da mangiare. Spesso è presente una stufa, ed è buona regola portare un po’ di legna da lasciare per chi visiterà il bivacco dopo di noi.

Quando si pianifica di passare una notte in bivacco è bene tenere a mente che potrebbero esserci anche altre persone. Un posto per dormire non si nega a nessuno, specialmente in montagna, ma preparatevi a stringervi o a dormire per terra. Come in rifugio, anche qui si crea sempre una bella atmosfera di condivisione tra i vari avventori, e ci si ritrova spesso davanti alla stufa a parlare di storie di montagna. A volte invece capita di essere da soli, e di godersi davvero una notte immersi nel silenzio.

Interno di un bivacco molto ben attrezzato in Austria
Interno di un bivacco molto ben attrezzato in Austria

La tenda

Ed eccoci arrivati alla tenda. Ci sono sicuramente meno persone che scelgono questo modo di dormire in montagna, anche se negli ultimi anni è diventato più popolare. Il bello della tenda è che si ha la totale libertà di decidere dove fermarsi, a seconda del percorso che stiamo affrontando. Attenzione però, in alcune aree piantare la tenda è proibito, in altre invece è permesso solo dal tramonto all’alba, quindi è bene informarsi prima di partire.

 

Per approfondire leggi anche: “La tenda da trekking, come è fatta e come sceglierla”

 

Certo per dormire in tenda bisogna avere un certo tipo di attrezzatura. Prima di tutto una tenda leggera e resistente. Poi il sacco a pelo, il materassino, il fornelletto da campeggio con pentole e posate, e ovviamente bisogna portarsi da mangiare. Diciamo che non è il modo più beginner friendly di approcciarsi a una notte in montagna, proprio perché richiede più attrezzatura e una certa conoscenza.

Tende in Svizzera Photo by Dino Reichmuth on Unslpash

In confronto ai rifugi e ai bivacchi, quando decidiamo di passare una notte in tenda siamo sicuri che oltre a noi non ci sarà nessuno, e forse è proprio per questo che lo facciamo. Dormire in tenda è il modo migliore di immergersi completamente nella natura, godersi il silenzio totale della notte e, se siamo fortunati, ammirare un bellissimo cielo stellato.

Cose da tenere a mente

  • I rifugi e i bivacchi sono segnati sulla cartina, così da poter pianificare un’uscita più facilmente. Scegliere il posto giusto per piantare la tenda, invece, richiede esperienza.
  • È sempre consigliato chiamare il gestore del rifugio o il comune responsabile del bivacco per informarsi sulle condizioni dei sentieri e delle strutture. È inoltre fondamentale prenotare il pernottamento in rifugio in anticipo, mentre in bivacco vige la regola del “chi prima arriva meglio alloggia”.
  • Portare sempre a valle i propri rifiuti, anche in rifugio, anche se ci sono i cestini. È molto più facile per noi smaltire i nostri rifugi personali che per il rifugista gestire i rifiuti di tutti.
  • Come sempre in montagna, è importante rispettare gli altri escursionisti e chi in montagna ci lavora.
Alba
In montagna ci si sveglia presto

Qual’è quindi il modo migliore di passare una notte in montagna? Impossibile dirlo. Io credo che il bello della montagna sia condividere le nostre esperienze con gli altri e aiutarsi a vicenda, e per questo non c’è niente di meglio che una notte in rifugio o in bivacco. Dall’altro lato, però, c’è la natura, il silenzio, la solitudine, e l’unica cosa capace di farci vivere fino in fondo tutto ciò è la tenda. In qualsiasi caso l’avventura è assicurata!

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