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Guida pratica per la cucina in autonomia

Tutto ciò che bisogna sapere sull'approvvigionamento di cibo e acqua durante le uscite di più giorni, dai potabilizzatori ai fornelli

Alice Dell'Omo Scritto il
da Alice Dell'Omo

Si dice che il viaggio abbia inizio ben prima della partenza, con i sogni, l’attesa, la progettazione vera e propria. L’escursionismo di più giorni, infatti, che sia a piedi o in bicicletta, è un’attività ad alto consumo energetico che richiede un’attenta e precisa pianificazione non solo dell’itinerario ma anche del bagaglio e delle scorte idriche e alimentari senza dimenticare un’adeguata preparazione fisica e mentale.

Fondamentale è seguire un’alimentazione completa prima, dopo e durante l’escursione ed è necessario trovare l’equilibrio giusto tra il peso del bagaglio, l’apporto nutritivo e la digeribilità.

Importante è anche dotarsi degli strumenti migliori, in base alle proprie necessità, per poter cucinare e sapere con certezza quali e quanti punti acqua potabili e non si troveranno lungo il percorso, se si potrà approvvigionarsi nei rifugi e nei centri abitati, senza dimenticare che il cibo ha importantissime funzioni non solo nutritive ma anche di gratificazione, appagamento e rilassamento.

Con Riccardo Stacchini, nostro tester, grande appassionato ed esperto di montagna (qui la sua presentazione) abbiamo parlato di cucina in autonomia nelle uscite di più giorni a 360°, focalizzandoci sul trekking, passando dalle scorte idriche per arrivare all’attrezzatura vera a propria utile per cucinare.

La cucina in autonomia: tutto quello che bisogna sapere

Photo by wild vibes on Unsplash

“Quando si organizzano le scorte idriche e alimentari per escursioni di più giorni tutto è in funzione del peso che devi trasportare: se ti porti dietro cibi pesanti e con poca resa le spalle ne risentono. Importante è capire, durante la progettazione dell’itinerario, se ci sarà la possibilità di approvvigionarsi nei rifugi o scendere nei centri abitati. Se invece il percorso si svilupperà in zone remote, per esempio per tre o quattro giorni, bisogna portare tutto l’occorrente con sé.

Acqua: riserva idrica, sorgenti, potabilizzatori

La cosa più importante è sicuramente l’approvvigionamento dell’acqua. Bisogna calcolare bene, pianificare e verificare a casa tutti i punti acqua presenti sul percorso in cui potrai dissetarti, che siano fonti o fiumi.

L’acqua è l’unica cosa che non si può alleggerire: un litro d’acqua pesa un kg. Ho fatto un trekking di più giorni sul Lago Maggiore nel quale ho dovuto portare con me tutta l’acqua necessaria, ben 10 litri, perchè non ne avrei trovata lungo il percorso. In questo caso, per esempio, il peso dell’acqua va a incidere di più del peso del cibo.

Riuscire a reperire acqua sul posto e non doverla portare tutta con sé è ovviamente l’ideale. In questo caso consiglio comunque di avere un paio di litri di scorta in borracce, sacche idriche o comuni bottiglie.

Le sacche idriche e tutti i sistemi di idratazione dotati di cannuccia sono molto comodi e funzionali perchè consentono di bere poco e spesso prevenendo la disidratazione, risparmiando acqua ed evitando la scomodità di prendere la borraccia dallo zaino. Può essere utile, in casi particolari, avere due sacche idriche: una, grande, riempita ad acqua e una, piccola, con acqua addizionata a sali minerali.

L’acqua che si può trovare può essere potabile o meno. Se non è potabile si può potabilizzare o far bollire.

Sistemi di potabilizzazione

Esistono due sistemi di potabilizzazione.

Uno chimico, che consiste nell’utilizzo di pasticche di cloro che si mettono nell’acqua e si lasciano agire e sono già dosate in funzione della quantità di acqua.

Oppure si possono utilizzare dei veri e propri potabilizzatori a pompa, tipo la pompa della bicicletta, costituiti da un tubicino grazie al quale si aspira l’acqua che viene fatta entrare, pulita, in un contenitore, oppure delle “cannucce” che consentono di bere direttamente dalle pozze d’acqua o della fonte. E’ sempre bene avere qualcosa per potabilizzare l’acqua da portare con sé.

Queste pompe consentono di filtrare anche acqua fangosa e melmosa grazie ai filtri speciali di cui sono forniti. Infine per potabilizzare si può usare anche l’amuchina.

Photo by Sage Friedman on Unsplash

In ambienti innevati si può raccogliere la neve e farla sciogliere con un fornellino. Senza fonte di calore la neve non si scioglie. In questo caso è molto importante valutare la quantità di combustibile necessaria, perchè, per esempio per sciogliere due litri di neve ci vuole più di mezzora di utilizzo del fornellino.

Inoltre è bene ricordare che la neve sciolta è come l’acqua piovana, come l’acqua distillata: priva cioè di sali minerali che è buona cosa integrare, in questa eventualità, con integratori.

Cibo: fresco, pronto, liofilizzato, sottovuoto e frutti spontanei

Per quanto riguarda le scorte alimentari è bene portare con sé alimenti leggeri con alta resa di nutrienti. Utili per gli spuntini sono le barrette, energetiche, compatte e leggere, ricordando sempre che fornello e combustibile hanno un peso significativo e quindi la preparazione di ogni pasto va valutata.

Ovviamente i gusti sono personali e quindi ognuno dovrà scegliere ciò che preferisce. Come cibi pronti, a parte le barrette, si possono scegliere affettati, pezzetti di grana o parmigiano, frutta, frutta secca, cibi inscatolati. Buona abitudine è comunque cucinare qualcosa di caldo alla sera e alla mattina per scaldarsi e per gratificarsi non solo fisicamente ma anche mentalmente.

Ottimi sono i pasti liofilizzati, le buste liofilizzate già pronte (qui il nostro articolo sul tema, nda). Alcune sono specificatamente studiate per il trekking e realizzate in modo che la cottura non sia necessaria: basta aggiungere acqua bollente e sono pronte. Fattore importantissimo per risparmiare combustibile e peso.

Per quanto riguarda la buona conservazione degli alimenti un ottimo sistema è l’utilizzo della tecnica del sottovuoto e la creazione di veri e propri pasti mododose (anche panini) sottovuoto.

Importante è pianificare realmente e praticamente quante cotture bisognerà fare per portare con sé tutto l’occorrente.

Interessante e utile è procurarsi frutti spontanei come noci, fichi, castagne.

I fornelli: le tipologie

Di fornelli ce ne sono tantissimi tipi. Ecco i più importanti.

Fornello ad alcool

Quello ad alcool è un fornello leggerissimo, consuma poco, è economico però è a bassa resa. Quindi per far bollire un litro di acqua servono più di dieci minuti: ci vuole insomma molto tempo e parecchio combustibile. E’ un’ottima soluzione di emergenza.

Fornello ad alcool

Fornello Esbit

C’è il modello Esbit che prevede l’utilizzo di pasticche di combustibile pressato. Ha una resa bassa ma è anche molto leggero ed economico. Occupa poco spazio. E’ l’ideale per preparazioni veloci, come tisane calde e caffè. Non è la soluzione migliore ad uso esclusivo per trekking di più giorni.

Fornelli con le bombole

Fornello con bombole di propano

Esistono poi i classici fornelli da campeggio, probabilmente la tipologia più diffusa, che funzionano con le bombole di propano, le classiche camping gas disponibili in diverse dimensioni. Questi fornelli sono costituiti da un vero e proprio fornelletto che si collega alle bombole. Possono avere bruciatori mini ed essere anche molto leggeri, addirittura esistono modelli realizzati in lega di titanio. Sono compatti, facili da usare e versatili e il combustibile è facile da reperire.

Fornello Jetboil

Fornello Jetboil. Photo by Kyle Peyton on Unsplash

Il fornello Jetboil è un prodotto interessante e amato: leggero, ad alte prestazioni, facile da montare e usare. E’ studiato per veicolare, con una specie di spargifiamma, il calore il maniera estremamente efficace.

Fornello BioLite

Fornello BioLite

Un’altra tipologia di fornello molto interessante è il BioLite, alimentato da legnetti, rametti e legname che si può raccogliere senza difficoltà in giro, durante l’escursione. E’ dotato di una batteria provvista di una ventola che soffia letteralmente sul fuoco alimentandolo e innescandolo rapidamente. Ha una presa USB, ottima soluzione di emergenza per caricare un telefono o una pila, per esempio. Il BioLite è una soluzione vincente poichè non si è costretti a portare con sé il peso del combustibile. Il contro è che fa fumo e sporca il pentolame, da ripulire quindi con cura dopo l’utilizzo e da riporre dentro a un sacchetto.

Fornello Multifuel

Il Multifuel è il fornello più potente. Ha un bruciatore dotato di un tubicino che si collega a una specie di borraccia che funziona con combustibili diversi. La cosa migliore da usare è il petrolio bianco o lampante (kerosene) che è molto pratico ed efficace: ha un grande potere di riscaldamento e a parità di peso, molto più potenza degli altri combustibili.

Pentolame e strumenti vari

Photo by Oriol Pascual on Unsplash

Per quanto riguarda gli altri strumenti utili per la cucina in autonomia è bene preferire pentole e attrezzi leggeri senza eccedere in quantità. Consiglio di scegliere strumenti senza troppe spigolature, per poter essere caricati agilmente nello zaino e per poterli pulire rapidamente.

Per la pulizia si possono utilizzare pagliette metalliche e poi aggiungere sabbia e terra, con potere abrasivo, durante pulitura”.

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