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In Solitaria 2021: da Villasimius a Trapani

Elia affronta la traversata del Mar Tirreno in barca a remi.

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

Si concludono per Elia due settimane particolari. Il trentenne di Varese, infatti, non ha percorso chilometri a piedi, bensì a forza di braccia. Ma vediamo cos’ha combinato negli ultimi quindici giorni.

L’arrivo in Sicilia.

Settimana 4

Dopo essere arrivato a Villasimius, terminando così il tratto di Sentiero Italia che attraversa la Sardegna, Elia è rimasto fermo qualche giorno per preparare la sua traversata del Mar Tirreno in barca a remi. Ci racconta che: “È stata una settimana strana: abituato a spostarmi ogni giorno, rimanere fermo a Villasimius mi ha un po’ destabilizzato. Non sono pronto per giornate troppo sedentarie e partire diventa sempre più una necessità.”

C’erano mille cose da organizzare, e mille problemi da considerare tra venti, correnti marine e materiale tecnico, ma nella testa di Elia una domanda spiccava su tutte le altre: “Ce la farò ad arrivare in Sicilia? La Lega Navale e il Bar Primo Molo mi hanno accolto, supportato e aiutato a risolvere gran parte dei quesiti tecnici, a distendere i miei timori e ad infondere quella fiducia necessaria che serve per affrontare questo tipo di situazioni. Ho passato con loro giornate molto divertenti e piene di allegria, nonostante i continui grattacapi che per tutta questa settimana hanno accompagnato le mie giornate.”

Finalmente il 5 marzo la barca di Elia viene consegnata, dopo qualche imprevisto, e i preparativi possono davvero iniziare. “Controllo che sia tutto a posto e Inizio subito a lavorarci, rimontando le varie parti che avevo smontato per il trasporto. Ho fretta di metterla in acqua e di provarla in mare aperto. Non ho mai remato al di fuori del lago di Varese e la cosa mi eccita e mi spaventa allo stesso tempo. Il mare non è il lago, l’acqua è salata e non dolce, le coste ad un certo punto scompaiono e rimani solo tu, con le tue braccia, il tuo respiro e i tuoi pensieri. In fondo anche il Mar Mediterraneo altro non è che un enorme lago, no? Vedendolo da questa nuova prospettiva, le mie ansie si rilassano un po’.”

Elia prima di lasciare la Sardegna.

Tra le domande che Elia si pone c’è anche questa: “Sono davvero pronto per remare fino in Sicilia? In questi giorni sono alla ricerca di qualcuno con una barca a vela che mi faccia da supporto nel caso in cui avessi dei problemi, il timore di affrontare e sfidare il mare aperto un po’ mi preoccupa e mi sentirei più sereno a sapere di avere qualcuno vicino. Per fortuna il meteo per settimana prossima è dalla mia parte: è previsto un vento costante che arriva da nord e che nei giorni successivi virerà e soffierà da ovest, senza mai raggiungere velocità troppo forti così da scongiurare l’alzarsi di onde troppo alte e da permettere il mantenimento di una navigazione semplice e fluida. La  situazione è ideale: mi ritroverei letteralmente spinto verso la Sicilia. Remare verso la Sicilia vuol dire essere attivi 24h perché l’àncora in mare aperto non si può gettare e quindi, per evitare di andare troppo alla deriva, bisogna ridurre al minimo i momenti in cui la barca resta ferma senza la spinta dei remi.”

Settimana 5 – La traversata

“Ero a Trapani e, come spesso accade, quello che all’inizio poteva sembrare un po’ folle e da incoscienti è diventato una solida realtà. Tutti i dubbi, i problemi e le insicurezze si sono sgretolati remata dopo remata. La mia concentrazione e determinazione sono state sempre massime, ho fiutato il vento, ammiccato con le onde e non ho mai perso di vista l’orizzonte: sapevo di potercela fare, di poter contare su una barca solida e di aver l’energia psicofisica necessaria per affrontare qualsiasi tipo di avversità. Sono state giornate intense in cui tutte le mie forze sono state dedicate alla navigazione, a remare, a seguire la rotta per raggiungere la Sicilia prima che il maltempo previsto per domenica 14 marzo potesse compromettere la mia traversata. Ci vuole sempre un po’ di sana follia e incoscienza per affrontare certe situazioni, soprattutto se non hai mai navigato in mare. Incoscienza pari alla consapevolezza di poter contare su se stessi qualsiasi cosa accada.”

In barca.

Queste sono state le parole di Elia non appena è arrivato a Trapani, all’alba di domenica 14 marzo. La traversata è andata bene, e adesso Elia può lasciarsi alle spalle tutte le preoccupazioni e i dubbi che aveva prima della partenza. Mentre era in mare Elia ha remato a cicli di tre ore più un’ora di sonno, così a ripetizione per ben cinque giorni. L’unico giorno “difficile” è stato venerdì 12 marzo. Come racconta Elia: “Il vento ha iniziato a mettersi di traverso, le onde arrivavano ben oltre i due metri, ma la mia barca è rimasta stabile e le ha affrontate senza patire. Ho fatto fatica a remare, con le onde così alte le mie movenze si erano fatte scomposte e si dovevano adattare alle onde del mare. I remi non entravano regolari in acqua e facevo fatica a mantenere la rotta. Ho avanzato di 2 miglia con grande sforzo e poco dopo mi sono ritrovato di mezzo miglio più a nord. Così, dopo aver combattuto qualche ora contro il vento, ho deciso di assecondarlo e invece che dirigermi a tutti i costi verso Sud-Est mi sono lasciato trasportare un poco a Nord consapevole che per sabato erano previste delle condizioni ottime per la navigazione e avrei potuto recuperare le miglia perse.”

Come era previsto il meteo migliora ed Elia riesce a godersi l’ultimo giorno di navigazione, in compagnia di qualche delfino. “L’ultima notte in mare è stata indescrivibile, un cielo stellato mai visto mi ha avvolto come se fossi in un quadro di Van Gogh, neanche in montagna mi era capitato di godere di una simile sensazione. Vedo le luci della costa sempre più vicine e i brividi della consapevolezza di avercela fatta cominciano a scorrere lungo la schiena.”

Il CAI di Erice accoglie Elia a Trapani.

Poi all’alba di domenica 14 marzo Elia entra nel porto di Trapani, calorosamente accolto dal presidente del CAI di Erice. “Sono ancora incredulo di quello che è successo, ho quasi la lacrime agli occhi mentre ripenso a tutte le persone che mi davano del matto quando raccontavo cosa avessi in mente. Sono emozioni che fatico a descrivere, emozioni forti che ti prendono e ti sconvolgono dalla testa ai piedi.”

Ora è il momento di riposare e prepararsi per i prossimi giorni. Elia dovrà recuperare il tempo perso aspettando il bel tempo a Villasimius, ma niente di impossibile. È arrivato il momento di ricominciare a camminare, attraverso un’altra terra incredibile: la Sicilia.

 

Per seguire Elia: Eliaorigoni.com


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