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Maestri di sci lombardi: intervista a Andrea Sarchi

Maestro di sci e Guida alpina, spiega la situazione del Collegio lombardo

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

Diamo inizio ad un dibattito tra i maestri di sci lombardi sui temi della professione e della gestione del Collegio regionale. L’obiettivo è di contribuire a fare chiarezza in vista della prossima assemblea elettiva di cui data e sede non sono ancora note.

   ODT – Andrea Sarchi, sei stato il primo firmatario del ricorso al TAR della Lombardia, per l’annullamento delle elezioni del novembre 2015. Ci puoi spiegare cosa ti ha spinto a prendere questa decisione?

AS –  Ho firmato il ricorso contro il Collegio dei maestri di sci e il suo presidente Aldo Ghislandi, con tre motivazioni principali: 1) la violazione della segretezza del voto  (fondamento di qualsiasi libera elezione democratica); 2) la violazione della par condicio dei candidati (Ghislandi ha tenuto in mano l’assemblea per ben più di mezz’ora a fronte dei 3 minuti concessi agli altri candidati); 3) la mala gestione delle operazioni elettorali (scrutatori di parte, dissonanze tra schede scrutinate e schede distribuite, inaffidabilità del software di gestione). Tutti i maestri convenuti nella sede delle elezioni al Passo dell’Aprica in quell’ormai “tristemente famoso” 14 Novembre 2015 hanno potuto rendersi conto di persona di quanto ho sopraelencato.

ODT – Il TAR della Lombardia ha accolto pienamente ricorso tuo e del collega Alippi, e ha disposto l’annullamento delle elezioni e conseguentemente di tutti gli atti e le disposizioni emesse successivamente dal direttivo illegittimamente in carica. Che cosa è successo dopo?

AS –  L’assessorato “Sport e politiche per i giovani” di Regione Lombardia ha preso in carico le diverse spettanze del Collegio lasciando il Presidente Ghislandi e il Segretario Traini “in prorogatio” con il solo compito di assolvere all’ordinaria amministrazione.

ODT – Il Presidente “in prorogatio” Ghislandi come ha reagito alla sentenza del TAR?

AS – A questo proposito ritengo importante, sottolineare alcuni passaggi che tutti i maestri di sci di Lombardia dovrebbero conoscere. Il 2 Febbraio 2016 il Presidente Ghislandi fa pubblicare una comunicazione sul sito del Collegio dei maestri di sci in cui si afferma che la Regione disapprova i ricorsi promossi da Sarchi e Alippi e che gli stessi mettono a rischio i rapporti tra i due enti causando la possibile interruzione di tutte le attività istituzionali. L’interessante comunicazione si spinge oltre e afferma che il Collegio si trova obbligato a utilizzare le risorse di tutti i maestri di sci per potersi difendere opportunamente nelle sedi appropriate. Inoltre definisce dette azioni “profondamente gravi e promosse da interessi esclusivamente personali e non per il bene della categoria”. A queste insinuazioni intendo rispondere con ordine e precisione.

  • In merito al fatto che la Regione abbia disapprovato il ricorso, come possibile causa di problemi tra i due enti, è la Regione stessa a rispondere con la nota del 8 Febbraio 2016, pubblicata sul sito del Collegio maestri il giorno successivo, che smentisce categoricamente le affermazioni del Presidente Ghislandi solo pochi giorni dopo la loro pubblicazione. Il comunicato smentisce, altresì, che le attività di formazione, aggiornamento, specializzazione dovranno risentire di modifiche o annullamento in quanto le suddette attività sono in carico alla Regione stessa e che in ogni caso la stessa provvederà alla loro organizzazione e attuazione nei termini e con le modalità già previste, anche se il Collegio di fatto si trova commissariato.
  • In merito alla questione delle risorse che il Collegio ha impiegato per difendersi dal ricorso, la mia intenzione è quella di sottoporre la questione al giudizio della Corte dei Conti, in quanto sono del parere che il Presidente Ghislandi, avendo commesso così gravi errori, come confermato dal Tribunale amministrativo in totale autonomia, sia l’unico responsabile e che quindi debba essere lui stesso personalmente a sostenere le spese del ricorso. Altro che utilizzare i soldi dei maestri di sci!

ODT – Nonostante l’andamento dell’Assemblea elettiva del novembre 2015, e in attesa del pronunciamento del TAR, il direttivo provvisoriamente eletto è stato in carica per circa 3 mesi. Che idea ti sei fatto del suo operato in questo lasso di tempo?

AS – A mio parere le azioni e gli atti prodotti dal direttivo sotto la guida di Ghislandi sono parsi orientati, più che altro, a punire e sanzionare chi non abbia sostenuto apertamente il presidente e la sua lista in fase elettorale, piuttosto che essere dettate da motivazioni tecniche e di convenienza.

  • Sono stati messi in discussione i responsabili della formazione, che di prassi vengono indicati dall’assemblea dei formatori, con la giustificazione che per il futuro sarebbe stato compito del presidente e del direttivo indicare e decidere i coordinatori dei vari corsi.
  • Sono state rinominate le commissioni tecniche senza tenere in alcuna considerazione il lavoro svolto nel quadriennio precedente e sono stati nominate diverse persone senza alcun titolo che potesse giustificare la loro scelta. Porto ad esempio la Commissione Freeride, che personalmente ho diretto per quattro anni, con risultati apprezzati anche a livello nazionale per il risultato tecnico e umano creato in un settore che richiede competenza e professionalità specifica. Ebbene, Ghislandi ha deciso di non prendere in considerazione niente di tutto questo e di affidare l’incarico a chi non ha alcun curriculum che giustifichi tale mansione.

ODT – Tra i maestri circola del malcontento riguardante il mancato svolgimento dei corsi di aggiornamento triennali di primavera. Si dice che la causa sia stato proprio l’annullamento delle elezioni di novembre 2015. E’ vero?

AS – E’ assolutamente falso. Uno dei compiti importanti che il direttivo avrebbe dovuto espletare entro dicembre 2015, era proprio quello di indicare all’Assessorato Regionale le date e il presunto numero di partecipanti all’aggiornamento, per consentire alla Regione di poter indire il bando per l’attuazione dei corsi in questione con le tempistiche e le modalità richieste. Bene, a quanto pare il Collegio sembra non aver trovato il tempo di farlo e molto probabilmente è per questo motivo che gli aggiornamenti nella loro sessione primaverile sono saltati. A sostegno di ciò mi permetto di ricordare, essendo stato testimone diretto in una riunione in cui erano presenti l’assessore Rossi, il segretario Poletti, il Direttore generale Colombo, il Presidente AMSI Stampa, oltre a Ghislandi, che la medesima situazione si era verificata l’anno precedente (2014) e che fu solo con un notevole sforzo di buona volontà della struttura regionale, che si riuscì ad organizzare all’ultimo momento gli aggiornamenti.

Andrea Sarchi

 


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