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Kayak in sicurezza: ecco cosa c’è da sapere

Il centro specializzato Sesia Rafting ci racconta tutti i segreti di questo sport affascinante, antico e sicuro

Alice Dell'Omo Scritto il
da Alice Dell'Omo

Andare in acqua con il kayak è un’esperienza indimenticabile. Tante sono le domande che si pongono coloro che si vogliono avvicinare a questa disciplina e che ne sno affascinati. Per fugare ogni dubbio sul tema sicurezza in kayak abbiamo intervistato Jasmine Zurlini Frugis, una guida di rafting e canoista di Sesia Rafting, centro specializzato.

Crediti foto: Sesia Rafting
Intervista
Cos’è il kayak e dove si pratica?

“Il kayak è una imbarcazione fluviale antica usata fin dai primi del 900 dalle popolazioni inuit come mezzo per andare a caccia e pesca. Si differenzia dalla canoa canadese per il tipo di pagaia utilizzata: singola per la canoa e a doppia pala per il Kayak. Ai giorni d’oggi è diventato un mezzo sportivo e per passare dei momenti di spensieratezza immersi nella natura.

Si pratica dal lago a tranquilli fiumi fino a torrenti alpini che richiedono un livello di abilità molto alto“.

Chi puo praticare il kayak? Cosa deve fare una persona che vuole iniziare?

“Il kayak è fondamentalmente praticabile da tutti. Potrebbe sembrare che il requisito principale sia quello di non aver paura dell’acqua ma in realtà non è cosi. Come dicevo prima, non è praticabile solamente in torrenti ma anche in acque più tranquille cosi che anche i meno sportivi possano cimentarsi in tranquille pagaiate. Inoltre molto spesso viene consigliato come mezzo per superare la propria paura dell’acqua o al nuoto dato che è un mezzo che ci permette di capirne tutti i segreti.

Per chi vuol iniziare ad avvicinarsi a questo mondo è sconsigliabile il fai da te, dovrebbe prima di tutto affidarsi ad un centro di sport fluviali dove con un istruttore esperto imparare da zero tutti i segreti per poi iniziare a discendere fiumi in autonomia (ma sempre in compagnia)”.

Crediti foto: Sesia Rafting
Che attrezzatura serve?

“Affidandosi a un centro specializzato come il nostro il materiale è tutto fornito da noi. Ovviamente oltre all’imbarcazione vera e propria e alla pagaia servono tutta una serie di altri materiali per poter svolgere l’attività in sicurezza. In italia i luoghi top per praticare il kayak sono i torrenti alpini, come potrete ben immaginare l’acqua che vi scorre non è termale cosi iniziamo con una bella muta in neoprene 5mm bella calda, con maniche e pantalone lunghi. Anche le scarpe con suola rigida sono consigliate. È necessario poi un ausilio al galleggiamento in gergo chiamato “salvagente” e un casco omologati entrambi per gli sport fluviali”.

Sicurezza in kayak: Quali sono le dotazioni?

“Come dotazioni di sicurezza dovremmo avere con noi sempre un kit di primo soccorso e una corda da lancio. Con corda da lancio intendiamo una corda contenuta in un sacchetto che viene utilizzata per specifiche manovre di soccorso. Queste attrezzature ovviamente non servono a nulla senza un allenamento previo e una istruzione specifica. Per questo è importante oltre che assistere a corsi per affinare la nostra tecnica nel kayak, anche a corsi che ci permettano di imparare come reagire ed agire in situazioni piu complesse”.

Crediti foto: Sesia Rafting
Sicurezza in kayak? Da cosa dipende?

“Come menzionato prima la sicurezza in kayak dipende dalla nostra esperienza, dal nostro grado di formazione e di valutazione dei rischi. È considerato uno sport estremo e ognuno di noi dovrebbe avere ben chiaro il quadro della situazione e delle sue capacità per imbattersi solamente in scenari di sua competenza”.

In che stagione si puo praticare?

“In italia il kayak fluviale si pratica prevalentemente in primavera ed estate, mesi nei quali le temperature alte e lo scioglimento delle nevi ingrossa i nostri fiumi rendendoli consoni allo svolgimento dell’attività. Durante l’autunno e l’inverno è uno sport che ci permette di aprire i nostri orizzonti ad altri luoghi dove è possibile praticarlo, per esempio nell’emisfero australe dove quando da noi fa freddo la è estate e quindi il periodo migliore”.

Foto di roya ann miller su Unsplash

Presentazione Sesia Rafting

“Nel giugno del 1978 uno spirito nomade e ribelle ci spinse via da Milano, per cercare dei fiumi dove insegnare il canoismo e creare delle situazioni piacevoli, sane e intense. I canoisti europei si conoscevano quasi tutti tra loro e ultimavano in quegli anni l’esplorazione dei torrenti vergini delle Alpi. Da allora abbiamo imparato molto, sulle persone e sulle cose, sul corpo umano in movimento e su quanto sia difficile e interessante sviluppare le proprie capacità affrontando gli ostacoli naturali del fiume e forzando i nostri limiti più interni…” raccontano Emanuele e Maurizio Bernasconi, fondatori di Sesia Rafting.

“Con questa filosofia sono cresciuta e mi sono appassionata alle attività fluviali e più in generale alla vita all’aria aperta, facendo del fiume e del suo ambiente non solo il mio lavoro ma la mia vita” spiega Monica, che gestisce il centro “e con lo stesso spirito nasce la nostra associazione sportiva che si pone come obiettivo principale quello di continuare a promuovere le attività fluviali nel modo più naturale possibile, rispettando il fragile equilibrio tra natura e ricerca di avventura”.

Sesia Rafting è un’Associazione Sportiva Dilettantistica che ha come scopo la diffusione e la promozione degli sport fluviali in Valsesia, una splendida valle che nasce ai piedi del Monte Rosa in Piemonte.

Da anni si impegna nelle attività agonistiche Federali partecipando, e con ottimi risultati, al campionato Italiano e a quello europeo di Rafting. Alcune atlete gareggiano per la Nazionale di rafting e in passato sono state convocate ai campionati Mondiali in Costa Rica, Nuova Zelanda e Dubai 2016.

E’ cresciuta nel rispetto delle norme dettate dal CONI,  impegnandosi nella promozione capillare delle attività fluviali anche nelle scuole e tra i più giovani. Ha ospitato i corsi federali per la formazione di guide e tecnici.

“Per questi e altri motivi riteniamo sia importante che tutti siano informati circa il nostro statuto, per condividere il nostro progetto, respirare il nostro modo di vivere il fiume, praticando gli sport fluviali con un approccio in cui si fondono passione e professionalità. Il socio potrà godere di uno spazio verde di 20.000 metri quadrati,  di un’area camping durante il periodo dei corsi ed utilizzare tutte le attrezzature messe a disposizione dal nostro centro” continua Monica Bernasconi.

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