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La cambusa di un cicloviaggio in autonomia: ecco cosa serve

Tutto l’occorrente per rendersi autonomi per i pasti in viaggio e le buone pratiche da seguire per rispettare la natura e per non sprecare acqua (e una ricetta sorprendente!)

Scritto il
da Martina Tremolada

Per affrontare un cicloviaggio in autonomia occorre dare le giuste attenzioni anche al reparto cambusa. Si sa, l’alimentazione è un aspetto importante per ognuno di noi, soprattutto per chi affronta un viaggio sportivo. In questo caso, avremo la necessità di assumere il giusto apporto calorico e di poterlo fare in modo indipendente. Ecco che risulta significativo organizzarsi bene prima della partenza per avere tutto l’occorrente che ci potrà servire.

Fornello

fornello cambusa
Foto di Sage Friedman su Unsplash

In primo luogo per cucinare serve una fonte di calore. Ci sentiamo di poter escludere le piastre elettriche perché decisamente troppo ingombranti e pesanti per far parte dell’equipaggiamento di un cicloviaggio in autonomia.

La nostra fonte di calore sarà quindi il classicissimo fuoco.

In alcune occasioni ci potrà capitare di avere la possibilità di accendere un fuoco naturale, ma spesso questa soluzione è di difficile realizzazione. In primo luogo, se non adottiamo tutte le precauzioni dovute e se siamo in una zona non adatta (ad esempio un bosco secco) potremo essere responsabili del divampare di incendi pericolosi per noi, per la natura e per le forme di vita presenti nella zona. Inoltre, serve una discreta quantità di legna per tenere viva la fiamma e questa non sempre facile da reperire: potrebbe essere bagnata a causa delle piogge oppure la ricerca dei legni potrebbe richiederci molto tempo.

La soluzione più vantaggiosa è quindi dotarsi di un fornello da campeggio. Avevamo parlato delle varie tipologie di fornelli in questo articolo (https://outdoortest.it/guida-pratica-per-la-cucina-in-autonomia/). In questa sede basti ricordare che se durante il viaggio andremo incontro a temperature molto basse il fornello migliore sarà quello alimentato a benzina perché, oltre ad essere di facile reperibilità, non vi è rischio di congelamento. I fornelli più diffusi tra i cicloviaggiatori, e in generale tra gli amanti del campeggio, sono i fornelli a gas: hanno il vantaggio di essere leggeri e compatti, ma occorre prestare attenzione a non rimanere a secco perché non sempre è facile trovare la nuova bombola velocemente.

In ogni caso, il fornello è il protagonista del reparto cambusa ed è necessario per cucinarsi un pasto caldo o anche solo per avere il tè o il caffè al mattino.

Da non dimenticarsi sono un accendino per accendere la fiamma e un paravento per il fornello da usare per proteggere se stessi, la tenda e la natura.

Pentole e piatti

La scelta del pentolame è molto soggettiva e dipende dalle necessità di ogni cicloviaggiatore, ricordandoci sempre che avremo a diposizione un solo fuoco per cucinare.

C’è chi si fa bastare un pentolino dove cucina (vedremo alla fine una ricetta “one pot meal”) e consuma il pasto e chi invece apprezza una cucina “più elaborata” con magari un padellino e un piatto dove mangiare.

In generale è indispensabile avere un pentolino che ci consenta di preparare un pasto abbondante (si sa che la fame durante un cicloviaggio non è mai poca) in alluminio o acciaio inox in modo da poterlo usare sul fuoco. Si possono anche trovare delle pentole, molto leggere e comprimibili, in silicone con il fondo il alluminio come per esempio la XPot di Sea To Summit.

Xpot

Può essere utile dotarsi di un piatto, in plastica o silicone, dove consumare il pasto o tagliare, per esempio, verdure e formaggi. Per quest’ultimo scopo possiamo anche considerare di inserire all’interno del nostro bagaglio un tagliere: occupa uno spazio ridotto, pesa poco e può essere davvero comodo.

Infine, nelle nostre borse non potrà mancare la tazza: ci servirà più di quanto ci possiamo immaginare. Al mattino è indispensabile per fare colazione, ma anche durante i pasti può essere utile se vogliamo condividere delle bevande con i nostri compagni di viaggio. Inoltre, può essere importante se avremo bisogno di assumere medicine o integratori da sciogliere in acqua.

Per alcuni cicloviaggiatori, sulla bici non può mancare la moka per avere un buon caffè al mattino.

Foto di Kevin Schmid su Unsplash

Posate

Gli utensili sono spesso un aspetto sottovalutato: a casa abbiamo sempre tutto nei cassettoni e non ci accorgiamo di quanti oggetti possiamo aver bisogno anche in una cucina basica, da campeggio.

In primo luogo non possiamo dimenticarci un set di posate: forchetta e cucchiaio sono sempre indispensabili ed è bene averli di un materiale resistente alle alte temperature così non si rovineranno quando dovremo, per esempio girare la pasta o il risotto.

Il coltello è un elemento davvero fondamentale a cui bisogna dare le giuste attenzioni. Spesso nei set di posate si trovano coltelli con lame poco taglienti, ma se dovremo affettare un formaggio, sbucciare o tagliare frutta e verdura, avere una buona lama è molto importante. Per questo è bene dotarsi di un coltello a serramanico: ha una buona lama garantendoci sicurezza quando è chiuso ed è facile da pulire. Il coltellino svizzero può andare bene, ma è più difficile da pulire e alcuni preferiscono riservarne l’utilizzo per altre necessità (tagliare legni, corde o fascette per esempio).

posate cambusa cicloviaggio

Pulizia

Un aspetto da non trascurare è la pulizia di tutta la cambusa che avremo scelto di portare con noi durante il viaggio. Innanzitutto la scelta del sapone si deve orientare verso una soluzione bio per consentirci di poterne usare quel poco che basta anche in mezzo ad un bosco senza danneggiare la natura. Ormai sul mercato si trovano saponi biologici ed ecofriendly davvero per tutti i gusti e le necessità. Dotarsi di un sapone solido ci farà risparmiare in termini di peso e ingombro, inoltre possiamo riporlo all’interno di un sacchetto riutilizzabile o di una scatolina chiusa ermeticamente.

Insieme al sapone sarà necessaria una spugnetta (possiamo tagliare a metà le classiche spugne da cucina per esempio) e/o una paglietta da usare sulle parti più sporche, ma sempre delicatamente per non rovinare le pentole.

Per lavare i piatti basta poca acqua: la stessa con cui abbiamo sciacquato, per esempio, la pentola può essere usata per i piatti e poi useremo dell’acqua pulita per sciacquare tutto definitivamente. Può capitare, però, di avere scarse riserve idriche e allora potremo usare della terra o della sabbia per togliere l’unto e lo sporco dalle nostre pentole. Si, può sembrare paradossale, ma questi due elementi hanno un potere pulente elevato: ci consente di riporre i nostri oggetti nelle borse senza sporcare il resto del bagaglio e quando poi incontreremo una fontanella, potremo sciacquare tutto per avere una pulizia più profonda e definitiva.

fontana
Fontana

Acqua e cibo

Se si affronta un viaggio breve di un weekend o se ci si avventura in zone particolari, ci si può affidare al cibo liofilizzato che è sicuramente la soluzione più facile e veloce. Avevamo parlato qui (https://outdoortest.it/cibo-liofilizzato-o-disidratato-cosa-ce-nelle-buste/) di cosa è contenuto nelle buste di cibo liofilizzato o disidratato.

Per viaggi lunghi o in luoghi non particolarmente remoti, possiamo pensare di consumare anche cibi più classici. La pasta, il riso e il cous-cous sono un’ottima soluzione perché si conservano facilmente e possono essere abbinati con carni, pesci o verdure. Il tonno in scatola è, solitamente, un grande alleato dei campeggiatori come anche le carni in scatola o i legumi. È sempre bene evitare le confezioni in vetro per il rischio che si rompano nelle borse, a causa delle vibrazioni.

Le verdure che meglio si conservano, si trasportano e sono reperibili un po’ ovunque nel mondo sono le zucchine, la zucca, le melanzane, i peperoni, le carote, le cipolle. Ciononostante, le verdure sono, spesso, il punto di criticità dei pasti in campeggio perché sono abbastanza difficili da conservare e trasportare.

A tal proposito, la quantità di acqua necessaria dipenderà da moltissimi fattori tra cui il clima e le nostre abitudini. È buona norma avere un carico di acqua nelle borracce di 1,5-2 litri a testa, ma nelle zone più aride potrebbero volercene molti di più. Per cucinare, si può usare davvero poca quantità di acqua se ci adattiamo alle ricette meno classiche.

Pasta

Un suggerimento di ricetta: one pot meal

Per noi italiani, questa ricetta può sembrare pura eresia. Cucinare la pasta con il suo condimento in un solo pentolino e usando davvero pochissima acqua si può fare! Se ci troviamo in condizioni di scarsità di acqua, è davvero un salvavita perché ci consente di mangiare un’ottima (checché se ne possa pensare) pasta.

Per cucinare, per esempio, una pasta tonno e pomodoro ci basta aprire la scatola di tonno, scolare l’olio all’interno del pentolino e mettere sul fuoco. Se abbiamo cipolla e/o carote possiamo dedicare qualche minuto al soffritto. Poi aggiungiamo il tonno per farlo insaporire, poco dopo versiamo il sugo di pomodoro e due tazze di acqua circa. Appena l’acqua arriva ad ebollizione versiamo la pasta e la cucociamo a fuoco lento, risottandola e aggiungendo acqua all’occorrenza fino a cottura.

Le prime volte faremo fatica a compiere quello che ci sembrerà un grave affronto alla tradizione della cucina italiana, ma rimarremo davvero sorpresi del risultato e ci stupiremo di quanta poca acqua possa servire per cucinare una pasta.


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