Negli ultimi anni è sempre più frequente osservare dalla spiaggia persone che in piedi su una tavola si muovono sulla superficie del mare con una pagaia. Questa attività, che si chiama SUP (acronimo di Stand Up Paddle), è diventata molto popolare grazie anche alla sua versatilità e accessibilità. Il SUP è in realtà una vera e propria disciplina sportiva e non solo ricreativa che coinvolge atleti e appassionati da ogni parte del mondo. Franz Orsi, coach della nazionale portoghese, ci spiega meglio di cosa si tratta.
Nascita del SUP moderno
“Il SUP moderno nasce da una tradizione vecchia come il mondo che tanti popoli hanno praticato nella loro storia, ovvero spostarsi su un’imbarcazione con una pagaia in mano. Il revival che c’è stato in chiave moderna è nato con Laird Hamilton e Dave Kalama, due grandi surfisti, waterman a 360°, che nelle loro sperimentazioni estive si sono messi in piedi su una grande tavola da surf e hanno cominciato a remare per prendere onde, per fare traversate di lunga distanza e hanno dato vita a quello che è il cuore del SUP moderno: la sua capacità di essere un’attività che ne racchiude tante al suo interno, il suo essere versatile.
Il SUP è una disciplina agonistica. Conosciuta in Italia perlopiù per la sua accezione ludica, ha iniziato ad affermarsi una decina d’anni fa. Esiste un circuito professionistico dal 2008/2009 e un Campionato del mondo per nazioni dal 2012.”
Attrezzatura
“Per praticare SUP serve una tavola, molto simile a quella da surf, ma più grande, perchè bisogna starci comodamente in piedi. Le tavole possono essere gonfiabili (pratiche poichè hanno un ingombro molto ridotto) e rigide. Esistono tavole diverse per le varie discipline e per le condizioni nella quali vengono utilizzate. Serve inoltre una pagaia. La pagaia da SUP è dotata di una sola pala ed è provvista di una maniglia, dalla quale viene afferrata. Indispensabile è infine il leash. L’equipaggiamento è molto semplice ed essenziale e questa è una di quelle caratteristiche che lo rendono uno sport così accessibile.
Come nel surf, è buona cosa munirsi di una muta adeguata alla temperature di aria e acqua presenti.”
Specialità
“Varie sono le discipline del SUP agonistico. Il SUP Surf o SUP Wave è simile al surf, ma si parte in piedi con l’ausilio della pagaia. Esistono poi gare SUP Race (Sprint, più corte; Beach race, più tecniche; Long Distance, dai dieci km in sù) che prevedono un vero e proprio percorso, con un arrivo, nelle quali vince l’atleta che arriva primo. Ci sono infine discipline speciali, come Downwind, molto tecnica e molto bella nella quale si surfano le onde anche per chilometri in mezzo al mare, Whitewater, che si pratica nei fiumi e nella rapide ed infine il Foil, l’evoluzione più estrema in termini di velocità e difficoltà, che si pratica con una tavola che ha un’ala aerodinamica al posto della pinna che consente di staccarsi dall’acqua.”
Dove e come praticarlo
“Il SUP è lo sport acquatico outdoor con il maggiore tasso di crescita negli ultimi anni, un vero e proprio boom, in quanto a livello ricreativo si può praticare un po’ ovunque, in qualsiasi specchio d’acqua. Per elevare la propria tecnica è comunque opportuno affidarsi a una scuola con istruttori certificati dalla FISW Surfing e dalla International Surfing Association.
In ogni caso, prima di avventurarsi in mare bisogna informarsi sui dettagli della località dove si intende praticare, come venti e correnti.”