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Hirscher e Van Deer, una bella storia di sci.

A Soelden debutto col podio per gli sci di Marcel Hirscher e Red Bull, pilotati magistralmente dal norvegese Henrik Kristoffersen

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

Van Deer è la novità del momento. Un marchio di sci che sfida la grandi Case produttrici e lo fa partendo dal vertice. Un’idea dello sciatore più vincente di sempre, l’austriaco Marcel Hirscher e del suo amico d’infanzia Dominic Tritscher, resa solida e lungimirante grazie alla partnership al 50% di Red Bull Sport, fortemente voluta dal patron del mega marchio salisburghese, recentemente scomparso, Dietrich Mateschitz.

Marcel Hirscher in Alta Badia nel 2015
Marcel Hirscher in Alta Badia nel 2015

A completare magicamente il quadro di una start-up destinata a bruciare le tappe in un mondo, quello dello sci competitivo, da tempo privo di spunti e novità, si è aggiunto il tassello mancante: un atleta capace di vincere e di farlo rapidamente, come Henrik Kristoffersen.

Marzo 2022. La Coppa del Mondo n°56 si è conclusa a Meribel e il norvegese ha appena vinto la “coppetta” di slalom. Passano pochi giorni e a casa Hirscher arriva una telefonata. Ciao Marcel, sono Henrik – Hirscher immagina voglia invitarlo ad un giro in moto con lui, dal momento che condividono la medesima passione – voglio correre con i tuoi Van Deer…”.

Henrik Kristoffersen
Henrik Kristoffersen

Detto fatto. Ad aprile ecco i primi test segreti con i modelli da gigante e da slalom e a giugno la firma ufficiale di un contratto che farà parlare di sé, di un sodalizio tra due eccellenze dello sci con una visione comune, che è quella di parlare ai giovani e di portarli sulle piste e anche davanti al teleschermo per seguire i campioni del futuro. La storia sembra già decisamente avviata sul cammino immaginato, con un esordio da podio in gigante a Soelden, l’obiettivo delle prima vittoria nel corso di questa stagione e sullo sfondo le medaglie Olimpiche di Milano – Cortina 2026.

Lo sci Van Deer da slalom per la stagione 22-23
Lo sci Van Deer da slalom per la stagione 22-23

Grazie gli amici di Rentandgo, Kurt Ladstaetter e Linda Stricker, siamo andati a visitare l’atelier degli sci Van Deer a Annaberg, nel salisburghese, a poco più di 20 chilometri da Altenmarkt, sede del marchio Atomic, da sempre utilizzato in gara da Marcel Hirscher. Al di la del fiume c’è la casa dell’asso austriaco, mentre sulla via centrale del paese si affacciano i locali, poco più di 250 metri quadrati, dove si trovano showroom, reparto sviluppo e preparazione sci di serie e il reparto corse, rigorosamente off-limits.

Da sin.: Kurt Ladstaetter (Rentandgo), Stefan Radmann (Van Deer), Dominic Tritscher (Van Deer), Linda Stricker (Rentandgo)
Da sin.: Kurt Ladstaetter (Rentandgo), Stefan Radmann (Van Deer), Dominic Tritscher (Van Deer), Linda Stricker (Rentandgo)

Ci accoglie Dominic Tritscher, amico e socio di Marcel, marketing manager di Van Deer, che ci illustra la nascita del marchio, gli aneddoti che l’hanno accompagnata, le tappe salienti, le ambizioni e una chiara visione di come fare per realizzarle. Si ha l’idea di qualcosa di nuovo e fresco, di una ventata d’aria nel panorama dello sci di vertice costretto da decenni negli spazi angusti di un conservatorismo che sembrava immutabile.

Non solo sci, Van Deer firma anche una versione dedicata dello scarpone Lange da gara
Non solo sci, Van Deer firma anche una versione dedicata dello scarpone Lange da gara

A completare lo staff Van Deer troviamo Toni Giger, storico DT del Wunder Team austriaco, con il ruolo di direttore operativo e Stefan Radmann a capo delle funzioni aziendali. Dietro le quinte ma presenza essenziale, come sempre, papà Ferdinand, che mette mano personalmente ai set-up degli sci di punta destinati ai purosangue della scuderia Van Deer. Allo sviluppo prodotto sua maestà Marcel Hirscher che con la sua sensibilità ed esperienza è capace di intuire ogni minima sfumatura che nemmeno l’atleta più sofisticato è in grado di comunicare. Con un team così ogni traguardo è possibile e, statene certi, sarà raggiunto.

Il capitolo Red Bull fa storia a sé. Nasce tanto tempo fa’, quando Marcel faceva parte del super team del marchio che “mette le ali” insieme a tutti i migliori sportivi mondiali. Quando Hirscher abbozzò il sogno di uno sci da gara a suo nome, Dietrich Mateschitz prese subito interesse e si tenne informato so ogni sviluppo fino a rivolgersi a Marcel come se già ne facesse parte. “Allora Marcel, come sta andando il nostro (“unser” – ndr) sci?”, ci racconta Dominic Tritscher.

Il fianco dritto del nuovo Van Deer da slalom, un dettaglio che farà la differenza
Il fianco dritto del nuovo Van Deer da slalom, un dettaglio che farà la differenza

Van Deer non sarà un marchio esclusivamente agonistico. In programma ci sono già sci da freeride (Mattias Hargin, campione svedese, è già testimonial), da pista per sciatori esperti ma non agonisti e, sorprendentemente (ma non troppo), da salto. Questi ultimi in virtù del fatto che nei mercati di lingua tedesca questa disciplina è seguitissima e amata, e perché nel percorso di crescita di Van Deer vi è stata l’acquisizione del marchio Augment (sede a Mittersill) molto quotato sui trampolini di tutto il mondo.

Solden 2022. Debutto Van Deer e primo podio. Al termine della gara un visibilmente soddisfatto Kristoffersen addita più volte il suo sci stretto al petto (ancora senza marchio in attesa del vero lancio) e gli brillano gli occhi. Non si tratta soltanto dell’ennesimo piazzamento di vertice, ma dell‘inizio di un nuovo capitolo della storia dello sci, dove l’unione di talenti, esperienze, know-how, dedizione e capacità visionaria saranno in grado di dare un nuovo impulso e di catturare le attenzioni di un pubblico nuovo, quello giovanile, così sfuggente e difficile da classificare.

Lo statement di Hirscher impresso su ogni sci Van Deer
Lo statement di Hirscher impresso su ogni sci Van Deer

Nella comunicazione apposta sugli sci Van Deer, Marcel Hirsher ha voluto inserire due stringhe di testo a dir poco emblematiche. La prima sembra un codice: 67-12-8-7-2. Sta a sintetizzare la cifra delle gesta del creatore: 67 vittorie in Cdm, 12 Coppe di specialità, 8 Coppe generali, 7 medaglie Mondiali e 2 Olimpiche. Il secondo è uno statement che esprime da un lato lo spirito che ha sempre contraddistinto il campione austriaco, dall’altro è un viatico per il nuovo marchio: When perfection becomes obsession, magical things arise. E la magia sembra già cominciata.




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