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Maestri di sci lombardi: Massimo Zanini scrive ai colleghi

Ex presidente del Collegio e profondo conoscitore del sistema, invita alla riflessione

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

Sono maestro dal 1978 e allenatore dal 1980, Direttore di scuola dal 1992, Consigliere nel Direttivo dal 1995 al 1998, membro della sottocommissione d’esame per lo sci alpino dal 1997 al 2001, Presidente del Collegio per due mandati ( dal 2002 al 2010 ) e Vicepresidente da 2012 al 2015, consigliere AMSI Lombardia dal 2010, diciamo una lunga carriera che mi ha dato la possibilità di crescere, sia dal punto di vista professionale che umano, cosa di cui devo ringraziare calorosamente tutti i maestri che negli anni mi hanno dato fiducia e sostegno con il loro voto.

Non voglio sprecare tempo e parole in critiche, perché col senno di poi è facile dire di ogni Presidente e Consiglio che avrebbero potuto fare meglio e di più, anche tenendo conto del fatto che spesso la possibilità di fare è strettamente legata a fattori contingenti, economici e amministrativi, più regionali che non del Collegio. Trovo però doveroso puntualizzare alcuni aspetti della vita del collegio che non possono essere affrontati a prescindere da un comportamento profondamente corretto ed etico.

Per togliere qualsiasi dubbio da pregiudizi di sorta, anticipo che non mi ricandiderò, per cui quanto sto per dire non ha secondi fini se non quello di dare un umile contributo alla discussione in atto sulle questioni inerenti il nostro Collegio.

La maggior parte dei maestri si accorge che il collegio “esiste” solo in quei momenti in cui vengono coinvolti personalmente o economicamente per cui ne consegue che se l’operato di Presidente e Consiglieri deve sempre essere assolutamente trasparente preciso e super partes a maggior ragione lo deve essere in questi frangenti.

Le selezioni
Rappresentano un po’ il biglietto da visita di un Collegio, momento finale del lavoro dei candidati, dei loro preparatori e anche dimostrazione della serietà organizzativa della Regione e del Collegio. Come giustamente previsto dal nostro R.R. i membri delle sottocommissioni esaminatrici non possono essere imparentati con i candidati che si apprestano a giudicare ne averne preparati, e allora, a maggior ragione la carica più rappresentativa del collegio ( il Presidente ) non dovrebbe “ calarsi nella mischia “ portando dei propri candidati. Non è illegale, ma decisamente inopportuno.

Aggiornamento
E’ un momento di incontro tra centinaia di maestri e il Collegio che si ripete ciclicamente stante la condizione necessaria ed obbligatoria per lo svolgimento della professione. Il Collegio non può e non deve attendere che siano i Dirigenti regionali a chiedere numeri, programmi, date e località per lo svolgimento degli stessi, a maggior ragione oggi che ogni incarico deve passare attraverso un bando, anche se nel rispetto dei ruoli, ma deve muoversi d’anticipo.

Specializzazioni e formazione
Le persone incaricate per svolgere al meglio i corsi che ad oggi in Lombardia sono considerati di specializzazione (Direttori, Telemark, insegnamento ai disabili e freeride ), e certamente non secondo per ordine d’importanza, quelli di formazione dei nuovi maestri non possono essere selezionate in base alle “ preferenze elettorali” manifestate, ma dovrebbero essere scelte in base alla professionalità e competenze dimostrate.

Quota annuale di iscrizione
Ogni anno il Consiglio Direttivo deve stabilirla con un certo anticipo rispetto all’effettiva chiusura del bilancio che è il 31 luglio, perché in agosto per ovvie ragioni non vengono convocati Direttivi e a settembre gli inviti al pagamento devono essere pronti per essere spediti ai maestri. Il Presidente ha il compito imprescindibile di verificare che siano pronti e ordinati tutti i documenti contabili per predisporre un provvisorio di bilancio che sia il più attendibile possibile, in modo che i Consiglieri possano stabilire la quota annuale su basi contabili serie e aggiornate. Il nostro è sempre stato un collegio gestito in modo molto oculato, tant’è che negli anni a bilancio si è accumulata una discreta somma, che ci ha permesso di mantenere una quota di iscrizione tra le più economiche. Se le informazioni contabili vengono fornite al momento opportuno si possono evitare aumenti che rischierebbero di risultare poi ingiustificati.

Assemblea
A questo riguardo non mi dilungo in commenti ma Vi rimando all’articolo dell’amico e collega Andrea Sarchi di cui condivido in toto le informazioni riportate e i giudizi espressi.

Rapporti istituzionali ( in particolare Regione – Collegio )
E’ logico che più i rapporti sono cordiali e meglio è, ma questo lo si ottiene nell’ottemperare con puntualità e precisione i propri impegni e mi riferisco in particolar modo a quelli con i Dirigenti regionali; non si può pensare di ottenere maggiori benefici (se pur nell’interesse della categoria) cercando di portare sul piano personale tali rapporti. E’ un modo distorto e superficiale di intendere il confronto tra un collegio professionale e la Regione o un qualsiasi altro ente. Quando scade un mandato e cambia il Presidente cosa succede, si modifica anche la qualità delle relazioni ??? Il nostro Collegio è equiparabile a un ente pubblico e ci si dovrebbe regolare di conseguenza! Negli anni sono state diverse le personalità politiche che ci hanno tirato per la giacchetta promettendo aiuti nella speranza di poter utilizzare il Collegio per avere maggior visibilità. A parte il fatto che nella realtà dei fatti non si sono mai concretizzati, ma chi ha la responsabilità legale della “guida” di un Collegio professionale, non può permettersi di schierarsi politicamentePresidente e Consigliere sono cariche che presuppongono la disponibilità a lavorare per i maestri, possibilmente evitando personalismi e in particolare il Presidente dovrebbe rendere esecutive le delibere del Consiglio Direttivo, un lavoro di squadra che coordina stimola, me di cui poi dovrebbe rendersi “umile portavoce”.

Naturalmente le attività del Collegio hanno un respiro molto più ampio rispetto alle situazioni fin qui elencate, ma per non tediare le ho così sintetizzate negli aspetti più evidenti. Spero che queste mie opinioni non vi risultino presuntuose, perché il mio intento è solo quello di contribuire alla discussione in atto e per far si che il criterio di scelta dei candidati consiglieri alle prossime elezioni sia dettato da un’analisi delle persone, della professionalità e dei programmi proposti e aggiungo che sarebbe ora di cominciare a prestare attenzione anche all’etica che queste persone hanno fino ad ora dimostrato.

Saluto tutti cordialmente sperando di vedervi ancora numerosi all’assemblea di Milano.

Massimo Zanini


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