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Appennino tra Umbria e Marche: 4 destinazioni da non perdere per i vostri trekking

I consigli di Lorenzo Alesi, un vero local e ambassador Helly Hansen

Letizia Scritto il
da Letizia Ortalli

Sicuri come a casa ma lontano da casa, in questo articolo Lorenzo Alesi, ambassador Helly Hansen e profondo conoscitore dell’Appennino tra Umbria e Marche, ci regala i consigli per affrontare 4 destinazioni da non perdere per i vostri trekking.

Una vacanza a piedi è una delle opzioni ideali per uscire dalla propria regione mantenendo un adeguato distanziamento. Consigliata soprattutto a chi preferisce la libertà del backpacking alle regole di villaggi e hotel – che in questa estate 2020 saranno necessariamente più severe – è per tutti un’esperienza di viaggio emozionante da provare almeno una volta nella vita. Ancor di più dopo la quarantena dei mesi invernali, concedersi camminate ed escursioni sarà un piacere (e un bisogno) per molti, e il nostro Paese ha un patrimonio inestimabile di mete straordinarie tutte da scoprire.

 

LAGO DI PILATO

Dove Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Siamo sul Monte Vettore, che con i suoi 2476 metri è la cima più alta delle Marche nella provincia di Ascoli Piceno, a poca distanza dal confine con l’Umbria. Tra i pochissimi laghi di tipo alpino presenti sull’Appennino, si trova su un circolo glaciale a quota 1941 metri.
Bivacco Foce di Montemonaco (richiedere il permesso per pernottare ai proprietari del terreno dove avete intenzione di posizionare la tenda)
Dislivello 995m
Tempo 5.30 – 6.30 A/R
Come si arriva Tra i tanti percorsi, quello ideale per una vacanza in tenda parte da Foce di Montemonaco, un antico villaggio di pastori raggiungibile in auto dove è possibile bivaccare. Da qui, si sale lungo il percorso che porta ai Monti della Cardosa per poi avventurarsi in una via che sale ripida nel bosco attraverso tornanti conosciuti come le “Svolte”. A quota 1500 metri si apre la valle: il sentiero la percorre verso sud in un magico scenario fatto di grandi ghiaioni che scendono da Quarto San Lorenzo (2247), Cima dell’Osservatorio (2250) fino a Pizzo del Diavolo (2410). Seguendo il fondo valle si arriva alla fonte – solitamente asciutta d’estate – e subito dopo al lago dalla particolare forma di “occhiali”.
La bellezza inaspettata Questo piccolo specchio di acqua glaciale, considerato un posto magico e misterioso, prende il nome da una leggenda secondo la quale nelle sue acque sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato, giustiziato per ordine di Tito per non aver impedito la crocifissione di Gesù. Una curiosità: il lago ospita un piccolo crostaceo, il Chirocefalo dei Marchesoni dal caratteristico colore rosso corallo.
A chi è consigliato/Difficoltà Per escursionisti in piccoli gruppi e famiglie; percorso non problematico, ma richiede un certo senso dell’orientamento, esperienza e conoscenza del terreno montuoso e allenamento alla camminata per lunghe ore. L’ubicazione tra pareti impervie e verticali è molto suggestiva.
Quando da maggio a ottobre

SIBILLA

Dove Parco Nazionale Monti Sibillini

Partenza Montemonaco
Dislivello 930m
Tempo 5.45 – 6.30 A/R
Come si arriva Da Montemonaco si va al Rifugio Sibilla, da dove poi si intraprende un evidente sentiero verso il monte Zampa. Percorrendo una valletta senza traccia si raggiunge la sella a 1770 m; dopo aver seguito la cresta per pochi metri, ci si butta su un ripido pendio (nord) seguendo una traccia che taglia diagonalmente un costone attraversando una serie di vallette; al limitare del bosco si superano dei ghiaioni e, attraversato un altro costone, si scende tra gli alberi per entrare nel canale. Si prosegue su un’evidente traccia lungo il margine del bosco, si superano due costoni e un canale, si prosegue sopra una fascia di rocce e, dopo l’ennesimo costone, si scende in un canale ripido e roccioso in cui la neve rimane fino ad estate avanzata. Si risale il versante opposto raggiungendo delle placche rocciose. Da qui si apre la vista su un incredibile scenario con numerosi ruscelli e cascate chiamato il Fosso delle Vene. Si discende il pendio fino alla forra a 1490 m, dove si prende un sentiero che risale la parete opposta. Il sentiero è evidente e pianeggiante e prosegue fino al Casale Lanza a  1570 m. Da qui si raggiunge il Casale della Sibilla e si prosegue lungo un sentiero panoramico. Sulla cresta Ovest a sinistra, su percorso roccioso, e poi verso Est, scendendo lungo il pendio, si arriva a ciò che resta della frotta delle Sibilla. Proseguendo si raggiunge la fascia di rocce che cinge la cima della Sibilla, si scende sul filo di cresta e poi verso la sella del Monte Zampa per poi da qui ridiscendere al Rifugio Sibilla.
La bellezza inaspettata Il panorama selvaggio, unico nel suo genere, del Fosso delle Vene.
A chi è consigliato/difficoltà per escursionisti esperti  e piccoli gruppi. Terreno impervio e vario (pendii ripidi/scivolosi, fondo con  rocce e detriti o misto erba roccia boschi) buona conoscenza ed esperienza dell’ambiente montano, equipaggiamento, attrezzatura e una buona preparazione fisica e allenamento alla camminata per lunghe ore.
Quando da maggio a ottobre

MONTE VETTORE – FORCA DI PRESTA

Dove Parco Nazionale Monti Sibillini.
Partenza Forca di Presta nel comune di Arquata del Tronto, nelle Marche, raggiungibile in auto.
Dislivello 940 m
Tempo 4.30 – 5.00 A/R
Come Dal  valico di Forca di Presta si prende il sentiero verso la cresta sud, che si impenna per un lungo tratto tagliando un costone erboso. Il sentiero aggira dei salti fino a quota 1760 m, dove prosegue su un ampio prato in salita. La vista sulla piana di Castelluccio a ovest e sul mare a est è incredibile. Si prosegue verso destra sul sentiero ben incassato fra l’erba fino a raggiungere la Croce Zilioli. Qui si impenna di nuovo con fondo roccioso sino a raggiungere la sella tra il Vettoretto e la cresta di sinistra (2052 m). Si prosegue sulla traccia che attraversa il pendio a sud-est di Cima di Prato Pulito sino al Rifugio Zilioli, posizionato sulla Sella delle Ciaule 2244 m. Si prosegue la cresta est fino in vetta, 2476. La vista a est sul Mar Adriatico, sul Conero, sul Gran Sasso verso Sud o Terminillo verso Ovest è mozzafiato.
È una delle escursioni più panoramiche. L’alba da Forca di Presta è molto suggestiva, dalla tenda si può ammirare il sole che sorgere dal Mare Adriatico in lontananza.
A chi è consigliato/Difficoltà Per escursionisti, famiglie e piccoli gruppi, richiede una certa conoscenza dell’ambiente montano, allenamento alla camminata, calzature ed equipaggiamento adeguati.
Quando maggio, giugno, settembre, ottobre

MONTAGNA DEI FIORI

Dove Parco Nazionale dei Monti della Laga. La Montagna dei Fiori è un rilievo dell’Appennino abruzzese che si estende parzialmente nelle Marche.
Partenza Macchia da Sole, Corano
Dislivello 985 m
Tempo 3.00-3.15 A/R
Come Da Macchia da Sole, Corano, si prende la strada sotto la sorgente di S. Angelo, 1055 m; a quota 1085 si imbocca il sentiero che entra nel bosco, si sale fino ad arrivare alle Coste della Teglia, qui è possibile vedere l’Aquila che volteggia sulle bancate dolomitiche (dette le Porchie). Il sentiero prosegue. Sotto le balze, nascosta dalla vegetazione, c’è la Grotta delle Vacche; proseguendo sulla sinistra si gode di un incredibile panorama sull’alta valle del Salinello. Dopo un prato in salita – in estate è caratteristica la fioritura di peonie – il sentiero prosegue su una cresta e si inerpica parallelo alla parete calcarea. Arrivati al Fosso del Lago, il sentiero devia a sinistra 1255 m e sale su ripido. A quota 1340 il sentiero attraversa la pietraia sotto le balze. Qui il paesaggio è dolomitico, con una bella vista sui Sibillini e sulla Laga. Si prosegue fino ad arrivare al valico che immette al Vallone, 1535 m. Dal valico si apprezza il panorama imponente sulla profonda incisione a destra fino alla vetta. Si sale fino al Lago 1620  e al Monte Girella. Dal Lago si devia a sinistra e si imbocca un sentiero incassato nel prato che porta fino in vetta 1814 m.
La vista sulla vetta è suggestiva: Sibillini, Laga, Majella, ed il medio Adriatico, in alcune giornate particolarmente terse si possono ammirare le montagne di Sarajevo.
A chi è consigliato/Difficoltà Per escursionisti e piccoli gruppi. Terreno impervio e vario, percorso che richiede maggiore conoscenza della montagna, più allenamento, capacità di orientamento. L’itinerario ha tratti senza sentiero, i punti esposti sono comunque protetti.
Quando A giugno la fioritura di centinaia di diverse specie conferisce alla montagna un aspetto unico, ma è bello durante tutta l’estate.


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