outdoortest.it GUIDA ALL'ACQUISTO DEI TUOI ATTREZZI SPORTIVI
OUTDOORTEST

TORNA AL MAGAZINE

Vuoi passare dalle ferrate all’arrampicata? Ecco i nostri consigli

Cosa c'è da sapere per intraprendere l'arrampicata sportiva. Da dove si inizia, scala di difficoltà e attrezzatura necessaria per iniziare.

Scritto il
da Luca Tessore

Quando si iniziano ad affrontare le vie ferrate spesso si finisce per incuriosirsi del mondo verticale nel suo insieme e ci si ritrova attratti dal mondo dei climber che per divertimento e passione la montagna la vivono con scarpette, corde e rinvii. In questo articolo parleremo nello specifico di arrampicata sportiva, uno sport che prevede l’utilizzo di ancoraggi fissi alla roccia per assicurarsi durante la scalata. La progressione su via ferrata, seppure sempre di arrampicata si tratta, è in realtà molto differente dall’arrampicata sportiva. Vediamo insieme cosa c’è da sapere per intraprendere questa nuova avventura.

Discesa in moulinette.

 

Attenzione non è un gioco!

Per prima cosa c’è da mettere in chiaro che quando si è in montagna nulla deve essere presso sotto gamba, dalla semplice escursione all’arrampicata su roccia, è bene essere consapevoli dei rischi connessi all’ambiente in cui ci muoviamo, specie quando decidiamo di intraprendere uno sport altamente tecnico come l’arrampicata dobbiamo essere consapevoli di cosa stiamo facendo. Il consiglio è quello di avvicinarsi a questo sport partecipando ad un corso dedicato.

 

Soprattutto non è un gioco individuale!

Il bello di questo sport è che si ha bisogno di compagni per viverlo. Sebbene, sia comunque sconsigliato muoversi in solitaria sulle vie ferrate, la pratica individuale in questo sport è possibile in quanto la progressione normalmente non prevede manovre con compagni. Al contrario, in arrampicata sportiva è indispensabile un compagno che sappia farti “sicura” per poter arrampicare. Se invece, ci si vuole spingere lungo la parete su vie multipitch (vie di più tiri di corda) si dovrà avere alle spalle una buona padronanza delle manovre di corda per poter proteggere il compagno di scalata.

Assicurazione del compagno in falesia. Foto di Kameron Kincade su Unsplash.

Da dove iniziare

Non c’è una regola fissa, o un percorso standard, per iniziare ad arrampicare su roccia, molti preferiscono acquisire la giusta tecnica in palestra d’arrampicata dove l’ambiente è meno ostile e ci si sente più protetti dalle variabili che la montagna ci regala. Qui le prese sono artificiali e simulano le infinite possibilità che troverete là fuori. Allenarsi in palestra ha indubbiamente un vantaggio che consiste nel poter trovare sempre personale tecnicamente preparato pronto a darti i giusti consigli, sia per quanto riguarda la tecnica corretta d’arrampicata, che per l’esecuzione delle manovre di corda. Vantaggio non da poco è anche quello di trovare dei compagni con i quali potrete condividere le avventure in parete.

Foto di Sabrina Wendl su Unsplash

 

C’è poi chi si butta a capofitto sulla dura roccia ed inizia fin da subito a prendere confidenza con l’ambiente naturale e i tanti imprevisti che si possono incontrare. Il consiglio è quello di alternare sessioni in palestra con uscite su campo.

Il passaggio dalle ferrate alla falesia non è immediato. Le vie ferrate sono nate proprio per facilitare il passaggio di quei tratti su roccia ostici e impegnativi, quindi, va da sé che il livello sia tecnico che fisico, per arrampicare senza appigli e appoggi artificiali, dovrà essere maggiore fin dall’inizio. Come in tutti gli sport andare per gradi (e in questo sport il termine è più che azzeccato, capirete perché) è il modo giusto per procedere, non soltanto iniziando da tiri facili, il fisico vi ringrazierà, ma soprattutto potrete acquisire la giusta tecnica che altrimenti passerebbe sicuramente in secondo piano.

 

Come capire se un tiro è difficile

Quando si inizia ad arrampicare in outdoor si parte dalla falesia con i così detti mono tiri; quando si arriva al termine del tiro si raggiunge solitamente una catena, quel punto si chiama sosta e da lì inizia la calata controllata dal compagno che sta alla base di quel tiro. Ogni tiro ha delle difficoltà che ne determinano il “grado”. Più si sale di grado, maggiore dovrà  essere la capacità tecnica e fisica del climber. Nel Mondo ci sono diverse scale, si utilizza la scala francese. Attualmente questa va da 1 a 9, i numeri sono seguiti dalle lettere minuscole “a”, “b” e “c”, il simbolo “+” per indicare i gradi intermedi. La difficoltà generalmente viene stimata da chi apre il tiro o la via (cioè da chi ha scalato quel tratto di roccia per primo), quindi, c’è sempre un po’ di soggettività nel grado indicato. Potrete trovare dei 4C che vi faranno sudare la chiusura del tiro e dei 5a più soft. In linea generale il grado dà un’idea della difficoltà che troveremo lungo il tiro. Il grado è stabilito in relazione a più fattori:

 

– la tipologia di prese (appigli per le mani) e appoggi (per i piedi): loro frequenza e dimensione.

– verticalità della parete: più questa è vicina allo strapiombo, maggiore dovrà essere la tecnica e la prestazione fisica.

– lunghezza del tiro o della via: maggiore è il tempo di percorrenza, maggiore è lo sforzo fisico richiesto, quindi, crescerà anche la difficoltà.

 

Inoltre, viene descritta la tipologia di parete quando questa è strapiombante (inclinazione oltre i 90°) o su placca (tipologia di superficie caratterizzata da appigli e appoggi scarsi o nulli dove la scalata si dovrà compiere in aderenza, spalmando il più possibile la scarpetta per aumentare il grip). Come saprete, anche le vie ferrate sono suddivise in relazione alle difficoltà che si incontrano lungo il percorso, e se siete ormai abituati a percorrere vie considerate estremamente difficili (ED) o se preferite secondo la classificazione tedesca di difficoltà “6”, non dovrete fare alcun tipo di paragone con i gradi dell’arrampicata, in quanto, come già accennato sono due sport diversi e di conseguenza anche le scale che ne descrivono la difficoltà sono distinte. Per avere un’idea della linea che separa il “difficile” dal “facile” in arrampicata, sebbene, cosa è facile o difficile è soggettivo, in generale possiamo dire che dal grado 3a al grado 4c ci si può arrangiare per chiudere il tiro, quindi, sono gradi “facili” su cui poter iniziare a sperimentare i primi passi.

Tiro su placca.

 

Da lì in avanti le difficoltà aumentano e ad un certo punto non basterà soltanto più arrangiarsi con la forza per vincere la gravità, ma ci si dovrà armare di tecnica per concludere il tiro o la via. Quindi, iniziare fin da subito sui tiri facili a muoversi correttamente sarà tutto di guadagnato per il futuro. Anche il materiale cambia a partire dalla calzatura.

Capirete fin da subito che si sta facendo sul serio quando il vostro piede incontrerà gioie e dolori con la scarpetta d’arrampicata. Al contrario di quello che si consigliava un tempo, la scarpetta d’arrampicata deve essere giusta. Quindi non scegliere scarpette al limite del sopportabile, quando il piede si gonfierà, e non sarete abituati a quel tipo di calzatura, anche il corretto appoggio ne risentirà. Nello stesso tempo non sono scarpe da jogging, una calzatura cucita sul proprio piede vi aiuterà ad avere maggiore sensibilità e precisione durante la scalata.

 

Essenziale sarà poi l’imbrago, una fettuccia e un paio di moschettoni, per esempio:

-x 1 a “D” asimmetrici, utile quando dovrete esercitarvi nelle soste;

-x 1 a “Pera” o “HMS” per l’assicurazione;

-x 1 a “D” utili per calate e soste.

E infine, un discensore che vi servirà quando dovrete imparare ad assicurare il vostro compagno e nella discesa in corda doppia (alla quale si dovrà aggiungere nel proprio materiale anche un cordino per il “nodo machard ”).

Materiale d’arrampicata.

 

Con questo materiale e un buon istruttore che mette il resto necessario del materiale, come corda e rinvii, sarete pronti per imparare le basi della tecnica e manovre di corda. Ovviamente anche in questo caso ci si dovrà proteggere la testa da eventuali urti e detriti, quindi, il casco non dovrà essere lasciato a casa!

 


Potrebbero interessarti anche

Altracom s.a.s. di Alfredo Tradati - via Buonarroti 77 I-20063 Cernusco s/N (MI) - P.IVA 05019050961 - info@altracom.eu - Outdoortest.it è una testata giornalistica registrata con Aut.Trib.di Milano n. 127/2020. Direttore Responsabile: Alfredo Tradati

Made by

Pin It on Pinterest