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Giacche ibride in estate: alleate indispensabili per l’alta montagna

Scopri un valido alleato per le tue attività in montagna e come riconoscere il capo giusto per te

Scritto il
da MarcoinMontagna

In montagna l’estate può essere ingannevole, basta superare i 2000 metri di quota per rendersi conto che le condizioni climatiche cambiano e possono variare repentinamente lasciando spazio a vento, pioggia improvvisa o escursioni termiche tra il giorno e la notte. Basti pensare che la temperatura in quota diminuisce di circa 0,65 gradi ogni 100 mt di quota.
In queste condizioni, scegliere l’abbigliamento giusto diventa fondamentale per essere sempre preparati e godersi l’attività all’aperto.

Le giacche ibride sono una soluzione versatile, che molti escursionisti sottovalutano per la stagione estiva, proprio perché sono continuativamente ottimizzate, per rispondere alle esigenze di chi si muove in ambienti variabili, offrendo protezione termica mirata, senza rinunciare a traspirabilità, leggerezza e libertà di movimento.

Giacca ibrida 2 Marco in montagna
Giacca ibrida_Ph Marco Trentacosti.

Cos’è una giacca ibrida?

La giacca ibrida è un capo tecnico che combina le caratteristiche di diversi tipi di materiali e tecnologie per creare un capo altamente performante e versatile, che rende al meglio durante le fasi dinamiche, rispetto a uno sforzo più statico. Quindi non è una giacca ideata per riposi, soste o recuperi.
La giacca ibrida nasce da un’idea simile a quella del soft shell: trovare il miglior compromesso possibile tra isolamento, traspirabilità e protezione dagli agenti atmosferici. L’obiettivo? Coprire con un solo capo la più ampia gamma di condizioni meteo e di temperatura, riducendo la necessità di continui cambi di strato.

La logica del bodymapping

La maggior parte delle giacche ibride sono state progettate secondo il principio del body mapping. Questo significa che i materiali vengono posizionati strategicamente in base alle esigenze termiche e di ventilazione delle diverse zone del corpo.

  • Zone centrali come petto, addome e schiena possono essere isolate termicamente per trattenere il calore.
  • Zone laterali o sotto le braccia spesso sono realizzate in tessuti altamente traspiranti o elasticizzati.
  • Alcune aree, come spalle o maniche, possono essere rinforzate con materiali antivento o idrorepellenti o antiabrasione.

Questo è possibile grazie a una combinazione attenta sia dei tessuti esterni che delle imbottiture termiche interne, ciascuna con caratteristiche specifiche a seconda dell’uso previsto.

Giacca ibrida
Body mapping, per una miglior termoregolazione_Ph Marco Trentacosti.

Tessuti esterni: resistenza e traspirazione nei punti giusti

I materiali esterni sono scelti per resistere agli agenti atmosferici e per garantire elasticità e libertà di movimento. Uno dei più utilizzati è il softshell, un tessuto morbido ed elastico che offre buona protezione dal vento e una leggera idrorepellenza, pur rimanendo traspirante. Perfetto per le zone che devono muoversi molto, come fianchi e braccia. Nelle parti più esposte, invece, come le spalle o il torace, si usano spesso materiali più tecnici, come ad esempio il Pertex Quantum, leggerissimo ma resistente, oppure membrane più strutturate simili a quelle delle hardshell, insieme a trattamenti DWR, capaci di offrire una barriera efficace contro vento e umidità.

Imbottiture termiche: calore leggero e intelligente

All’interno, le giacche ibride possono essere imbottite con più materiali diversi, ognuno con i suoi vantaggi, ad esempio:

  • Piumino naturale: eccellente isolamento e leggerezza, ma perde efficacia se si bagna.
    Ideale per il freddo secco.
  • Piume sintetiche: imitano la struttura del piumino, isolano bene anche da umide. Un po’
    più pesanti e ingombranti, ma molto versatili.
  • Primaloft®, G-LOFT® & co.: fibre sintetiche ad alte prestazioni, calde, traspiranti e
    funzionali anche in condizioni umide.
  • Polartec® Alpha®: isolamento leggero e altamente traspirante, perfetto per attività
    intense.
  • Lana merino: naturale, termoregolante, traspirante e antiodore. Mantiene il calore
    anche da umida; sostenibile, ma meno comprimibile
Imbottitura giacca ibrida
Imbottitura giacca_Ph Marco Trentacosti.

Come si utilizzano?

Chi pratica sport di montagna conosce bene il cosiddetto principio del vestirsi a cipolla, cioè la classica stratificazione composta da base layer, midlayer e guscio esterno (hardshell). È un metodo collaudato e ancora oggi molto usato. Ma come spesso accade, anche i sistemi più consolidati mostrano i loro limiti, soprattutto quando l’attività diventa intensa.
Ed è qui che la giacca ibrida risulta ottima come uno strato termico dinamico, quindi si colloca tipicamente come secondo o terzo strato, a seconda delle condizioni meteo o dell’intensità.

  • Secondo strato (sopra la maglia tecnica) : è l’uso più comune; in questa configurazione la giacca ibrida sostituisce il pile o il softshell offrendo calore localizzato, buona traspirabilità, e perché no anche una protezione dal vento. È l’ideale per garantire il giusto calore al mattino, quando l’aria è frizzante, la sera o in quota, sui
    colli e al rifugio o in ambiente alpino.
  • Strato intermedio (sotto un guscio impermeabile) : Quando c’è rischio di pioggia o vento forte, la giacca ibrida può essere usata sotto un guscio hardshell come strato termico intermedio. In questo caso, lavora in sinergia con l’impermeabile per mantenere calore senza sacrificare protezione esterna.
Giacca ibrida Marco in montagna
Giacca ibrida_Ph Marco Trentacosti

In conclusione

In stagione estiva dove serve leggerezza ma anche funzionalità, la giacca ibrida diventa un alleato prezioso, soprattutto in ambiente alpino. È leggera, versatile e progettata per accompagnarti con il giusto equilibrio tra protezione e traspirabilità.
Ma attenzione : non tutte le ibride sono uguali. Sotto il nome “ibrida” si nascondono combinazioni molto diverse di materiali, studiate per offrire performance specifiche in utilizzi altrettanto diversi. Per la stagione calda è meglio puntare su modelli con imbottiture minime e localizzate, realizzati con materiali leggeri, traspiranti e ad asciugatura rapida. Occhio anche al fit: dev’essere aderente ma non costrittivo, perfetto per essere indossato sopra un baselayer leggero.

Fai attenzione a non sbagliare acquisto: capire se è estiva o meno, non è sempre immediato leggendo le specifiche del prodotto, come accade con altri capi. Serve un occhio esperto per trovare la giacca giusta, soprattutto quando si parla di modelli tecnici e leggeri. Ecco perché consigliamo sempre di affidarsi a negozi specializzati, dove è possibile farsi consigliare da chi ne sa davvero – e magari anche toccare con mano il prodotto. Perché alla fine, la giacca ibrida estiva ideale è proprio quella che quasi non si sente addosso, ma che lavora per te. Sceglila bene… e sarà lei a fare il resto.

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