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Tu ce l’hai il telo termico nello zaino?

Come funziona e perché dovremmo averne sempre uno con noi

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

Quando pensiamo alla montagna ci vengono in mente belle giornate di sole, avventure e lunghe camminate. Ma sappiamo bene che la montagna è imprevedibile: il tempo può cambiare molto velocemente e potremmo trovarci bloccati all’aperto per ore, in balia degli elementi. Che sia perché ci siamo persi, o perché abbiamo avuto un imprevisto che non ci permette di scendere a valle, è bene essere preparati.

È fondamentale avere sempre con se un piccolo kit di primo soccorso: una di quelle cose che nel 99% dei casi resterà in fondo allo zaino senza essere mai utilizzato, ma quando ne avremo davvero bisogno farà la differenza, e saremo contenti di esserci portati dietro un po’ di peso in più. Una delle cose che non può mancare nel kit di primo soccorso è il telo termico. Vediamo insieme di cosa si tratta e come si usa.

È importante avere sempre un piccolo kit di primo soccorso nello zaino. Photo by Mat Napo on Unsplash

Che cos’è il telo termico

Il telo termico, chiamato anche coperta termica o “metallina”, è un presidio medico che viene utilizzato per stabilizzare la temperatura corporea in caso di ipotermia o ipertermia (non è quindi utile solo quando fa freddo!). È una coperta leggera e duratura, resistente al vento e impermeabile, comoda e facile da portare sempre nello zaino. È realizzata in un materiale plastico chiamato polietilene tereftalato, poi ricoperto da uno strato di alluminio molto sottile. Solitamente è dotata di un lato argentato, capace di riflettere il calore, e un lato dorato, capace invece di disperderlo. Potrebbe sembrare una cosa da poco, ma avere sempre con se un telo termico potrebbe davvero fare la differenza. Ma vediamo insieme come si usa.

Come funziona il telo termico

Il nostro corpo può perdere calore molto rapidamente in vari modi. Il primo è per convezione, quel fenomeno per cui il calore proveniente dal nostro corpo viene trasferito verso l’aria più fredda che ci circonda (oppure l’acqua) e viene in questo modo perso. Il secondo è tramite irraggiamento, ovvero il trasferimento di calore sotto forma di radiazioni tra due oggetti che hanno una temperatura differente e non si trovano a contatto fra loro. Per capirci meglio, è lo stesso modo utilizzato dal sole per riscaldare la terra. Un altro modo che ha il nostro corpo di perdere calore è per evaporazione, cioè attraverso la sudorazione, o ancora per conduzione, ovvero il trasferimento di calore tra due oggetti a temperatura differente, in contatto diretto fra loro.

Due tipi diversi di telo termico a confronto con un group shelter

Il telo termico può aiutarci a diminuire e rallentare questa perdita di calore. Riesce infatti a ridurre evaporazione e convezione creando una barriera contro il vento e la pioggia e impedisce al sudore di evaporare. Allo stesso tempo intrappola il calore irradiato dal nostro corpo e lo riflette verso di noi. Ma come va utilizzato? In caso di ipotermia, per prima cosa è importante isolare il paziente dal terreno, in modo che il contatto con la superficie più fredda non causi la perdita di calore per conduzione, come abbiamo visto. Poi si può utilizzare il telo proprio come una coperta, assicurandosi che il lato argentato sia rivolto verso il corpo del paziente. In questo modo il telo manterrà il calore all’interno, aiutando a riportare la temperatura corporea a livelli normali. Come ho accennato prima, però, il telo termico può essere utilizzato anche in caso di ipertermia. Questa volta, però, il lato argentato andrà rivolto verso l’esterno, in modo che il calore proveniente dall’esterno (ad esempio i raggi solari) non raggiunga il corpo. Allo stesso tempo, il lato dorato rivolto verso il paziente faciliterà la dispersione del calore corporeo.

Consigli utili

Una volta messo il telo termico nello zaino, è importante non farsi trarre in inganno da un falso senso di sicurezza. Esso infatti non va inteso come sostituto della giusta attrezzatura: bisogna sempre vestirsi con l’abbigliamento più adeguato alla stagione e alle condizioni atmosferiche, e portarsi dietro qualche strato termico in più. La coperta termica, inoltre, non sostituisce assolutamente il sacco a pelo, e non è quindi adatta se stiamo pianificando un’uscita di più giorni in montagna. È bene sottolineare che lo scopo del telo termico è semplicemente quello di aiutare in caso d’emergenza, e il suo utilizzo non deve mai essere pianificato.

Un group shelter usato per ripararsi in inverno

Oltre alla classica coperta, esistono in commercio anche teli termici che possono essere indossati a mo’ di giacca. Questo significa che, se la vittima riesce a muoversi con le proprie gambe, si potrebbe cominciare a scendere verso valle con la “giacca” indossata, velocizzando così l’evacuazione e anticipando le cure mediche. Un’altra alternativa al telo termico è il group shelter, ovvero un telo simile al telo esterno di una tenda, ma senza pali e picchetti. Questo telo, solitamente di un arancione acceso per essere notato più facilmente dai soccorsi, aiuta a creare un riparo in qualsiasi luogo. Basta aprirlo e sedersi al suo interno, facendo attenzione a non essere a contatto con il suolo (sedendosi quindi sullo zaino, ad esempio). Una volta all’interno, il nostro calore unito a quello delle altre persone aiuterà a creare un ambiante caldo in cui effettuare operazioni di primo soccorso oppure aspettare i soccorsi.

Ecco quindi spiegati gli utilizzi del telo termico, e l’importanza di averne sempre uno nello zaino. È davvero qualcosa di piccolo e leggero, non ci accorgeremo neanche di averlo, ma se ne avremo bisogno farà la differenza. Per vivere la montagna in sicurezza è bene conoscerne le insidie, è l’unico modo che abbiamo per essere davvero preparati ad affrontare qualsiasi difficoltà.


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